CAPITOLO 6

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La mia camera è spettacolare. Questo palazzo è spettacolare. Beleg mi ha spiegato che questa è l'area dedicata alla famiglia reale. Le pareti sono bianche, con dei disegni floreali in rilievo che percorrono tutte le superfici. Il letto a baldacchino ha degli intarsi d'orati così come i mobili e le porte. È tutto così imponente. Mi piaceva la mia vecchia stanza, ma questa è bellissima. Ora Aredhel mi sta acconciando i capelli per la cena che mi aspetta con Amras e la mia famiglia, mentre Miriel, una domestica posta a mio servizio, mi racconta tutto quello che le viene in mente sul mio futuro sposo. Purtroppo non è molto. 

"Grazie Aredhel, vanno bene così" ha fatto un capolavoro. Due trecce raccolgono i capelli frontali, lasciando liberi quelli dietro . Semplice ma d'impatto.

"Vostra altezza, volete che vi accompagni alla sala da pranzo?" mi chiede Miriel con gentilezza.

"Puoi chiamarmi Nimrodel e mi piacerebbe molto che tu mi accompagnassi. Qui ancora non mi so muovere"





Ormai siamo al secondo ed è tutta la cena che mio padre e Amras non fanno che stuzzicarsi a vicenda: mio padre lo fa per cercare di mostrarsi superiore e il mio fidanzato gli risponde con intelligenza e garbo senza alcuna malizia o superbia, come se fosse abituato a farlo.

"Amras il tuo castello è bellissimo ed è anche più grande del nostro!" mio fratello è rimasto in disparte per tutta la cena. Le conversazioni di convenienza non fanno per lui. È ancora piccolo e impulsivo quando parla. Non ha peli sulla lingua e dice sempre quello che pensa. 

"Dairon rivolgiti a sua altezza con il dovuto rispetto,  e poi il suo castello non è di tanto più grande del nostro" gli risponde mio padre, peccato sia una bugia. Questo castello è di gran lunga più grande del nostro. Però non è una gara al castello più grande no?

"Non c'è problema sire Amrod, i titoli non contano poi così tanto. E non c'è bisogno di contraddire tutto solo per non mostrarvi più debole o impoverito a causa della guerra che voi avete cominciato. Un castello è un castello. Non sono importanti le dimensioni ma il contenuto e le persone che lo abitano" non gli importa quindi della ricchezza? Del potere?

"Voglio chiarire una cosa: non puntualizzo su ogni singola cosa, puntualizzo solo sulle cose che lo necessitano e la guerra l'ho iniziata io perché voi avete invaso i miei territori con il vostro esercito" i toni della conversazione si stanno alzando. E la cosa non è positiva.

"Qualunque cosa diciate conosciamo entrambi la verità ed è questo che conta e poi io da questa pace ci ho guadagnato una bellissima ed intelligentissima moglie che di certo non trascurerò o metterò in ombra come avete fatto voi" bellissima? Intelligentissima? Tutto questo mi lusinga ma lo pensa veramente oppure dice queste cosa solo per infastidire mio padre?

"Come osate?" chiede mio padre, più con tono provocatorio che con ironia. 

"Padre abbassate il volume della voce, ricordate che qui siamo ospiti" gli ricordo, cercando di evitare una fine disastrosa per questa cena. 

"Nimrodel ti prego non serve ricordare a tuo padre che qui siete ospiti: lo sa benissimo da solo. Giusto sire Amrod?" ho paura per la risposta che seguirà a questa domanda. Di certo mio padre ha abbandonato la diplomazia.

Forse Amras ha sbagliato a dire certe cosa ma di certo non giustifica l'azione di mio padre: si alza sbattendo la mano sul tavolo e avviandosi a passo spedito e furioso verso la porta, con un espressione furiosa stampata in faccia. Tutto senza dire nulla. Nemmeno una parola per scusarsi. Sono veramente senza parole. Non mi sarei mai aspettata un comportamento del genere da parte sua. 

"Amras mi scuso da parte di mio padre, sono sicura che non voleva essere inopportuno" dico con voce tremolante. Spero non si arrabbi.

"Ne sono certo, eppure è stato scortese  e fuori luogo. Per di più in casa mia. Ho cercato di essere gentile, di comportarmi come si conviene. Gli ho mostrato rispetto, ma non ne ho ricevuto. Anche la mia pazienza ha un limite, se entro domani non mi avrà presentato le sue scuse di persona può anche fare i bagagli e andarsene" questo non me lo aspettavo, ma non posso biasimarlo. 

A GAME JUST FOR A QUEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora