L'aria fredda scompiglia i miei capelli e rinfresca il mio animo, è appena passata l'alba ma il ponte della nave è già pieno di vita. Chiudo gli occhi, prendo un respiro profondo e cerco di concentrarmi su quello che mi circonda: l'odore di sale e palude, il rumore dei marinai al lavoro e il chiacchiericcio mattutino dei gabbiani. Che confusione che fanno, ma non possono tacere a quest'ora? Anzi sarebbe bello se tacessero sempre, il loro verso non è per nulla bello, ricorda molto quello ... quello ... delle armi che si scontrano tra loro, quello di uomini che combattono, quello di una battaglia. Ed ecco che sono di nuovo lì, in mezzo alla mischia, Amras giace ai miei piedi e le mie mani, oddio, le mie mani sono piene di sangue, il suo sangue. È così disgustoso! Apro gli occhi, mi sporgo dalla balaustra e vomito quel poco che sono riuscita a mangiare appena sveglia.
"Che cosa penseranno i marinai vedendoti così principessa?"
"Forse che soffro il mal di mare, Fal" rispondo dopo essermi pulita la bocca con un fazzoletto che Falathar mi porge.
"Stai bene?" direi proprio di no.
"Alla grande, mai stata meglio in tutta la mia vita!"
"L'ironia è segno di benessere"
"E da quando?"
"Chiedilo a Siolar, non sono mica io il topo da biblioteca" Siolar, non l'ho nemmeno salutato prima di partire. Dopo la nostra discussione, riguardo alla guerra, il nostro rapporto si è ristretto al minimo indispensabile, quasi al nulla. Quando torno devo assolutamente parlargli e scusarmi per il mio comportamento, non sarei dovuta scappare come ho fatto.
"Nim, hai bisogno di qualcosa?"
"Non lo so"
"Riguarda il sogno dell'altra sera vero?"
"È così evidente?"
"Abbastanza principessa. È da due giorni che sembri una statua persa nei suoi pensieri"
"Mi sento così stupida a star male per un sogno, insomma è irrazionale"
"Non è irrazionale, è una situazione molto comune. Ho avuto a che fare con molti soldati svegliati da incubi orrendi e così realistici da terrorizzarli"
"Come si supera?"
"Non penso che il loro metodo per dimenticare possa esserci utile principessa"
"Alcool?"
"Litri di alcool, funziona ma è poco decoroso"
"Potrei chiudermi in cabina e provarci" tutto pur di dimenticare Amras morto.
"Era così brutto questo sogno?" era orribile. A ripensarci mi tramano le gambe, così mi siedo sul pontile e appoggio la schiena alla balaustra.
"Un incubo" esclamo mentre Falathar si siede vicino a me.
"Riguardava la guerra?"
"Come lo hai capito?"
"Tra poco affronteremo una battaglia, c'è tanta carne al fuoco ed il rischio di perdere qualcuno è alto" dire alto è un eufemismo. Tutte le persone a cui voglio bene saranno in prima linea, anche se sono tutte addestrate non è certo che ne escano vive.
"Nim, chi hai sognato?" mi domanda Fal dolcemente. Cavolo, come fa ad essere così empatico alcune volte?
"Amras, ho sognato Amras" rispondo mentre inizio a piangere. Tiro le gambe al petto e appoggio la testa sulle ginocchia. Devo assolutamente smetterla di piangere davanti a tutti, non posso farmi vedere così dai soldati che tra poco combatteranno per me. Respira Nim, respira.
"Nim, non ho il potere di cancellare il sogno, ma posso evitare che si avveri"
"E come? Non sei onnipotente" esclamo frustrata.
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A GAME JUST FOR A QUEEN
FantasíaNimrodel è una principessa assoggettata al volere dell'aggressivo, manesco e vanesio padre. Non può compiere le proprie scelte, nemmeno quando si tratta del suo futuro. Questo, viene stipulato con un contratto matrimoniale, che mette fine ad una gue...