CAPITOLO 26

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"Beleg, quante lettere ci sono da Idiral?" domando mentre entriamo nello studio di Amras. Come al solito, dopo pranzo Amras, Beleg ed io ci dedichiamo a leggere le lettere che Aredhel invia da Idrial. 

"Due, una di ieri e una di oggi vostra maestà" solo due? Spesso ci sono più lettere al giorno, dipende da quante cose Aredhel ha da raccontare. 

"Passami la prima" dico mentre mi accomodo sul divanetto. Amras è alla sua sedia e Beleg in piedi tra di noi. Apro il sigillo di ceralacca con il simbolo della mia famiglia e inizio a leggere ad alta voce:

Cara Nimrodel, gli ultimi carichi di grano che avete mandato sono arrivati ieri pomeriggio e oggi sono stati distribuiti. Tutto il popolo ha apprezzato, e il tuo nome è più popolare che mai, così come quello di Amras. C'è un problema però, la tua popolarità va a discapito di quella di tuo padre. Fino a qualche giorno fa, solo il popolo dimostrava dei bruschi atteggiamenti verso il Re, e quindi non ci ho dato troppo peso. Ma ora, anche a corte,  hanno iniziato a girare dei pettegolezzi e al suo passaggio viene deriso. Ho paura che stiano circolando delle voci riguardo all'influenza di Eltas nella politica di Idrial. Oggi tuo padre non si è visto in giro. Ho parlato con Dairon, mi ha riferito che tuo padre negli scorsi è stato aggressivo e scorbutico, mentre oggi era sorridente e scherzoso. Dairon attribuisce il suo cambio d'umore ad una notte con una cortigiana, ma per me non è così. Ho scoperto che la notte scorsa tuo padre ha incontrato il ministro Taras.

Ho l'impressione che ci sia qualcosa sotto, qualcosa non torna. Ho paura tuo padre stia organizzando qualcosa per liberarsi da questa situazione. Magari non è nulla, forse sono solo dei sospetti infondati, ma c'è qualcosa che non va. Domani cercherò di scoprire qualcosa di più a riguardo.

Comunque, Dairon ed io stiamo bene e ci teniamo impegnati. Spero che anche tu ed Amras stiate bene. Salutami Falathar e Miriel. Vi voglio bene e mi mancate tantissimo.

Tua Aredhel

"Il suo istinto è spesso giusto, se pensa che ci sia qualche problema, è così" dico preoccupata e spaventata. Sono poche le volte in cui l'istinto di Aredhel ha sbagliato, e gli scorsi mesi sono stati troppo tranquilli. Papà non ha fatto nessuna storia, è probabile stesse aspettando il momento giusto per ribellarsi. E se così fosse, cosa faremmo? Ci distruggerebbe.

"Forse, ma potrebbe anche sbagliarsi. Meglio non agitarsi prima del dovuto" esclama Amras. Ma il suo sguardo è preoccupato quanto il mio. 

"Hai ragione, dai leggi la seconda lettera" rispondo cercando di rilassarmi, cosa difficile da fare data la situazione, ma proviamoci. 
Amras apre la seconda lettera e subito il suo sguardo cambia. Prima era rassicurante, ora è, non saprei nemmeno come descriverlo. Forse un misto di preoccupazione, paura, rabbia, shock e orrore. Il suo sguardo è sconvolto e il mio cuore ha appena perso un battito, forse due.

"Beleg, lasciaci per favore" chiede Amras al suo segretario. Non era mai successo prima. Qualunque cosa ci fosse nelle lettere, anche personali, Beleg le ha sempre ascoltate. Se non può ascoltare questo deve  per forza esserci qualcosa che non va. 
Beleg, senza dire nulla, lascia la stanza, mentre Amras mi si avvicina. Il mio cuore inizia a battere veloce, e dei brutti presentimenti iniziano ad affollare la mia testa.

"Cosa sta succedendo?" domando spaventata.

"Nim, la lettera non è di Aredhel, ma di tuo padre"

"Ci riempie di insulti?"

"Nim, mi dispiace tanto"

"Ti dispiace per cosa? Io non capisco"

"Aredhel aveva ragione, tuo padre stava tramando qualcosa. Nella lettera, dice che non gli importa più delle tue minacce. Ha passato gli ultimi sei mesi a screditarti davanti ai nobili, ora non ti crederanno mai, qualunque cosa tu dica. Anche se fosse la verità"

A GAME JUST FOR A QUEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora