CAPITOLO 15

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Il suo sguardo fisso nel mio, solo questo mi aiuta ad andare avanti. L'abito è veramente un impedimento. Camminare con questa gonna è difficilissimo. Per compiere ogni passo devo concentrarmi tantissimo. Vado avanti, solo perché alla fine c'è Amras ad aspettarmi. Dietro di lui le alte vetrate della chiesa illuminano lo spazio. I muri sono candidi come la neve e rendono l'ambiente ancora più luminoso.

Sento tutti gli occhi puntati su di me e la cosa mi mette in soggezione. Essere al centro dell'attenzione non fa per me. Vorrei fosse una cerimonia più privata, solo poche persone. Invece sembra esserci il mondo alle mie nozze.

Mancano ancora pochi passi e poi finalmente sarò arrivata. Amras probabilmente avrà notato la mia difficoltà a camminare, infatti fa un passo verso di me e mi porge la mano. La afferro senza pensarci un secondo. Bramo ogni contatto con lui, anche se così innocente. Adesso che siamo vicini mi soffermo ad osservare com'è vestito. Indossa un completo nero con i ricami bianchi e oro. Molto raffinato. Sul capo porta la corona, penso sia quelle delle grandi occasioni perché è davvero elaborata, senza essere pacchiana però. Un gioiello degno di un re come lui.

"Non pensavo saresti riuscita ad arrivare fin qui"  mi dice bisbigliando e sorridendomi. Questo però, mi conferma che ha notato quando sono impacciata. Magari lo hanno notato tutti e adesso si staranno chiedendo che razza di ragazza sta per diventare la loro regina. Ottimo!

"Nemmeno io in realtà" e invece ci sono riuscita. Ora devo solo resistere al resto della giornata. Amras sta per aggiungere qualcosa ma viene interrotto dal celebrante.

L'intera celebrazione è in latino e a causa dell'ansia non riesco a seguirla. Non ne ho nemmeno bisogno, sono poche le cose che devo dire e di questo, ne sono felice. Mi volto a guardare la mia mano, è ancora stretta alla sua e nessuno dei due ha intenzione di mollarla. Mi piace pensare che questo gesto non rassicura e tranquillizza solo me, ma anche lui. Inizio a fantasticare sul nostro futuro, magari tra un po' di tempo, quando ci conosceremo meglio, quello che adesso e rispetto reciproco e affetto diventi qualcosa di più. Magari amore. Forse sto sognando troppo in grande, ma adesso posso farlo. Non c'è più mio padre a tapparmi le ali. Ora il futuro che vedo e migliore di quello che vedevo nei mie sogni più fervidi solo pochi mesi fa. Sogno una vita accanto ad un uomo che mi rispetta e che non mi farebbe mai del male. Sogno dei figli a cui raccontare della loro bellissima nonna e di tutte le cose belle di questo mondo. Sogno di proteggerli dai mali che ci circondano. Mentre mi perdo ad immaginare tutto questo, il tempo passa e la cerimonia volge al termine. Amras ed io ci voltiamo, in modo da essere uno di fronte all'altro. Tradizione vuole che un bacio sugelli l'unione e fino a poco fa non vedevo l'ora che arrivasse questo momento. Ma adesso, con tutti gli occhi puntati su di noi non mi sento a mio agio. Il mio sposo però non la pensa così, oppure segue solo la tradizione. Inizia ad avvicinare il suo volto al mio e appoggia le sue labbra sulle mie. Non è come il nostro primo bacio. Questo è molto veloce ma non meno emozionante. Tutto attorno a noi, scoppia un fragoroso applauso. Mi volto a guardare le persone che ci circondano. Aredhel non ha più la guancia rossa e mi sorride con le lacrime agli occhi. Affianco a lei Dairon mi fissa, guardandolo noto che è molto pallido. La sua espressione facciale non trasmette alcuna emozione ma i suoi occhi dicono tutto; trasmettono felicità. Anche Falathar sorride, ma ho come l'impressione che consideri il matrimonio una trappola, e non penso faccia per lui. Mentre mi guardo in giro, non mi accorgo che Amras inizia a spostarsi. Lui va avanti mentre io rimango impalata come una scema. Le nostre mani sono ancora legate, quindi quando sente tirare, si volta e mi fa cenno di seguirlo. Cerco di collegare il cervello alle gambe e mi costringo ad andare avanti. Questa volta è più facile camminare con un supporto al mio fianco. Al nostro passaggio tutti si inchinano. Ora sono la loro regina, ora sono il secondo pezzo più importante della scacchiera, ora posso muovermi come voglio. Non sono più un semplice pedone. Ho attraversato l'intera scacchiera e sono diventata quello che fin dall'inizio ero destinata ad essere. 

A GAME JUST FOR A QUEENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora