"Non riesco a concentrarmi, sto leggendo la stessa riga per la decima volta" esclamo alzandomi e iniziando a fare su e giù per il patio.
"Tra poco sarà qui, abbiate ancora un po' di pazienza" mi risponde Miriel. Tre giorni fa Amras ha convocato sua sorella, e oggi lei verrà qui per parlare. Per passare il tempo ho deciso di leggere in giardino ma non riesco proprio a concentrarmi. Quest'incontro è troppo importante per Idrial, per Eltas e anche per Amras. Da questa mattina il mio sposo è un fascio di nervi, non è nemmeno riuscito a mangiare qualcosa a colazione, non l'ho mai visto così preoccupato. È sempre stato controllato e pacato, non ha mai dimostrato alcuna emozione quando si trattava di politica. Beh questa volta non è solo politica, ma anche una questione familiare.
"È in ritardo"
"Vostra maestà, penso sia intenzionale" ovvio che è intenzionale. Nessuno arriverebbe tardi volontariamente ad un incontro con il re.
"Si fa desiderare. Sa, che se l'abbiamo convocata, è perché abbiamo bisogno di lei"
"Questo potrebbe cambiare le sorti della discussione?"
"Si, può" non conosco Lothiriel, ma per essere nella sua posizione sicuramente non deve essere una stupida. Tanti anni fa le è stato fatto un torto e ora può trarne dei profitti e ho come l'impressione che lo farà.
"Vostra maestà" esclama Elvion venendoci incontro.
"È arrivata?" domando impaziente.
"Si, vostra maestà" finalmente. A passo spedito mi dirigo verso la sala del trono. Quando arrivo trovo Amras, Falathar e Beleg ad aspettarmi. L'incontro sarà privato, il consiglio non è a conoscenza delle nostre intenzioni. Verrà informato solo se Lothiriel accetterà di aiutarci.
"Sei pronto?" domando ad Amras prendendo posto al suo fianco.
"Adesso che ci sei tu, sì" mi dice sorridendomi dolcemente. Dopo questa risposta potrei sciogliermi come un pezzo di cioccolato dimenticato sotto il sole cuocente.
"Che smielato" commenta Falathar ricevendo un occhiataccia da parte mia, perché deve sempre rovinare questi momenti di dolcezza?
Le porte del salone si aprono e due figure si avvicinano a noi. La prima è un uomo in armatura, sui trent'anni. Ha dei capelli castani, una barba corta e un po' brizzolata e gli occhi verdi. La seconda è Lothiriel, ed è bella da mozzare il fiato. Ha dei capelli lunghi e neri, gli occhi azzurri come quelli di Amras e un portamento fiero. Solo camminando emana timore e reverenza. Quando giungono a pochi passi da noi posso scorgere nel suo sguardo anche tanta determinazione.
"Benvenuta Lothiriel" dice Amras facendo gli onori di casa. La sua voce è leggermente tremolante, ma comunque controllata.
"Grazie dell'invito" risponde l'ospite con un velo poco velato di sarcasmo. Non sembra per nulla contenta di essere qui, anche la sua faccia esprime disgusto e scarso interesse.
"Il duca di Celil lo conosci già e lei è Nimrorel, mia moglie" spiega il re indicandoci.
"Felice di conoscerti Lothiriel" dichiaro sorridendo.
"Possiamo saltare i convenevoli? Perché mi hai convocato?" domanda l'invitata andando dritta al punto. Io volevo solo essere gentile, ci stiamo sforzando tutti in questo incontro, lei potrebbe fare lo stesso.
Il silenzio aleggia nella stanza, nessuno parla. Vedo la bocca di Amras aprirsi per parlare, ma le parole gli muoiono in gola. Non l'ho mai visto così a disagio. Questa situazione per lui è veramente stressante. Gli prendo la mano e faccio per parlare ma lui mi ferma."Lothiriel vorrei porgerti le mie scuse per come la mia famiglia si è comportata con te. Mi dispiace non aver avuto il coraggio di farlo prima. Hai sofferto a causa nostra e non ti sono stati riconosciuti i diritti che ti spettavano. Ora intendo cambiare le cose" Amras pronuncia queste parole tutte d'un fiato, senza pause. Come se avesse la paura che se si fosse fermato, non sarebbe più stato in grado di ripartire.
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A GAME JUST FOR A QUEEN
FantasyNimrodel è una principessa assoggettata al volere dell'aggressivo, manesco e vanesio padre. Non può compiere le proprie scelte, nemmeno quando si tratta del suo futuro. Questo, viene stipulato con un contratto matrimoniale, che mette fine ad una gue...