capitolo 40

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Federico pov's

È passata una settimana da quando Edward ci ha comunicato quella notizia,una settimana di merda.

Questa mattina non avevo nessunissima ragione per alzarmi dal letto,se non per lei.

La voglia di vederla è tanta e so per certo che è ormai sveglia da un pezzo,sono io che non sono per niente mattiniero. Mi alzo dal letto con moolto dispiacere e vado a fare una bella doccia rinfrescante,poi scendo giù a mangiare qualcosa. Sembra siano spariti tutti.
Metto la tazza nel lavabo e salgo in camera di Azzurra. È chiusa.
E non so come prenderla,o sta ancora dormendo per qualche strana ragione o semplicemente non c'è.

Apro la porta e la vedo,è lì,sotto le coperte illuminata dal sole ormai sorto che riflette dalla tenda aperta.
Ha i capelli tutti sparsi sul cuscino,e credo non ci sia immagine migliore da vedere per iniziare al meglio la giornata.

Mi avvicino sperando di fare il meno rumore possibile -non sono mai stato bravo in questo- e mi siedo accanto a lei. Le sposto delicatamente qualche ciocca di capelli che le ricade sul volto, scoprendo la sua fronte,per poi lasciarci un bacio sopra. Scotta. Avrà sicuramente la febbre alta. Sarà per questo che è ancora qui nel letto sotto le coperte.

"Buongiorno" mi fa un sorriso debole,uno dei più stanchi che mi ha fatto da quando la conosco.

"Hai la febbre" le metto la mia mano fredda sulla fronte sperando di darle un po' di sollievo.

"Ti porto qualcosa da mangiare e il termometro,non ti muovere"

~~~

La febbre non è ancora scesa,però sembra stia poco poco meglio. Già il fatto che riesce a dormire è tanto.
Sarà stata la camomilla che le ha preparato Benjamin.

mi soffermo a guardare la sua stanza,dice tanto di lei. Ci sono diverse fotografie appese alle pareti,mie e sue,sue e di ben,di tutti e tre insieme. Nessuna però della sua famiglia.
È tutta molto ordinata,tranne sulla scrivania,ci sono moltissimi fogli sparsi,lettere,disegni,penne e matite. E poi c'è un cofanetto che mi attrae molto,è da tempo che mi chiedo cosa possa contenere.

Mi avvicino alla scrivania,non so se  quello che sto per fare sia giusto o no,ma la curiosità supera il mio limite di sopportazione. Voglio conoscerla il più possibile,voglio sapere tutto di lei.
È la mia ragazza ma a volte penso di non conoscerla abbastanza.

Apro la scatolina e ci sono solo un paio di disegni,foto ed un diario.
È lui che attira la mia attenzione.
Lo prendo,e so che è dannatamente sbagliato farlo,ma so anche che  non riescirò a fermarmi.

Lo apro e sfoglio le prime pagine prestando più attenzione ad Azzurra che alle righe sulle pagine. La paura che si svegli è tanta,se dovesse scoprirlo  non me lo perdonerebbe mai. Sto invadendo i suoi spazi,gli unici che probabilmente mi ha richiesto.

Mi soffermo su una pagina in particolare.
C'è una foto. Una bambina piccola che si assomiglia molto ad Azzurra,dovrebbe essere lei,con in braccio un bambino più piccolo,potrebbe essere suo fratello.

"Caro diario,
Federico. Ecco svelato il nome del compagno di band del mio migliore amico. 
Ora capisco perché Ben non mi ha mai parlato di lui,perché sicuramente sarebbe uscita la domanda "come si chiama?" e lui sapeva benissimo che quel nome non mi piace sentirlo pronunciare. Quel nome è collegato a tutto.
È come se,nel sentirlo,io torni a quel giorno.
Come se rivivessi tutto.
Stavo passando una bellissima giornata con i miei parenti,era il loro anniversario ed avevamo organizzato una serata in famiglia.       
Era tardi, erano andati via quasi tutti,solo mia zia Clara e mio zio Alex erano rimasti.         
Mio fratello iniziò a sentirsi    male,nessuno sapeva cosa poteva avere,per il resto della giornata era stato bene, così i miei genitori decisero di andare in ospedale per accertarsi che non fosse nulla di grave.
I miei zii così rimasero con me.
Era tardi ormai, erano l'una di notte passate,io ero troppo in pensiero e non riuscivo a prendere sonno nonostante mia zia cercava di rassicurarmi   dicendo "è tutto okay,tranquilla non è niente di grave,cerca di dormire".
Verso le due un messaggio da parte di mia madre per mia zia "è tutto apposto,non è niente di grave,stiamo tornando"
Dopo questo,niente.
Solo una chiamata da parte della polizia.                                            
La mia famiglia non c'era più. I miei genitori erano morti. Mio fratello,Federico,era morto.
Se solo potessi davvero tornare indietro nel tempo,forse,avrei ancora la mia famiglia."

E forse ora capisco tutto.

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