{Capitolo 18}

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Era mattina presto.

Avrei dovuto abituarmi d'ora in poi a questi orari.

Scesi dal letto più assonnata che mai.

La mia mente mi comandava di essere agitata, ma il mio corpo era troppo stanco per dargli ascolto.

Mia mamma continuava a ripetermi che oggi sarebbe stato un giorno memorabile, uno di quelli che veramente ti cambiano la vita.

Continuavo a non capirne il significato.

Mi diressi in bagno immediatamente per scrostarmi la faccia, e per darmi un aspetto più decente.

Mi pettinai i capelli e li raccolsi in una coda di cavallo.

Poi decisi di mettermi un filo di eyeliner e per completare il tutto mascara e fondotinta.

Non ero poi così male.

Per l'abbigliamento decisi che avrei dovuto essere più alla moda di come lo ero stata nella vecchia scuola.

Guardai affondo nel mio armadio.

Rimasi molto davanti ad esso, ma non solo per trarne qualcosa di decente.

Profumava di Henri.

Sul mio viso si stampó un sorriso.

Mi infilai del collant neri e come maglietta ne scelsi una di marca per fare più bella figura e la legai all'altezza della vita, dove cominciavano i collant.

Come scarpe scelsi un paio da ginnastica bianche.

Oggi ero molto sportiva, ma andava benissimo così.

Era così che andava di moda.

Nella mia cartella misi uno o più libri e per appesantire di più il tutto misi anche dei quaderni in più.

La mia cartella era nera, semplice.

Bellissima.

"Virginia indovina che cosa ti ho preparato per colazione?"

Disse mamma in tono felice.

"Fammi indovinare, croissant e succo di arancia?".

Dissi anche io ridendo.

"Come hai fatto ad indovinare?"

"Ti amo mamma!"

Scoppiammo a ridere.

"Dopotutto Virginia, ora vai in una delle scuole più belle e prestigiose nel paese, ti servono energie"

"Hai proprio ragione mamma".

Mi spazzolai per bene la colazione ed uscii di casa.

Prima di uscire però salutai mamma per bene.

Salutai anche papà per bene, mi consigliò di fare amicizie nuove e rispettabili.

Glielo promisi.

Stampai inoltre anche due bacini sulla testolina di Vengie e mi incamminai verso scuola.

Henri aveva proprio ragione.

Vivevamo in un posto incantevole, era così bello vedere tutto quel verde intorno a me.

Si riconobbe immediatamente la scuola.

Era giallo acre con qualcosa di rossastro.

Il nome della scuola era stampato gigantesco sopra all'entrata di  essa.

Avevo paura.

Quasi non riuscivo a camminare per l'ansia.

Avevo bisogno di qualcuno vicino a me.

SEGRETI [Wattys2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora