Alain Mercier.
Un nome che poteva avere qualsiasi identità, poteva essere chiunque.
Un nome che poteva essere qualcuno come poteva essere nessuno.
Eravamo ancora sdraiati sul tappeto quando ci arrivò una chiamata di Anne.
"Virginia, sto tornando a casa"
"Si Anne, io ed Henri stiamo qui, non ci muoviamo"
"Perfetto, sto arrivando"
Riagganciò.
"Henri, non abbiamo moltissimo tempo, dobbiamo finire le nostre ricerche, abbiamo non più di un ora e mezza per scoprire qualcos'altro".
Io andai nella biblioteca, mentre Henri era rimasto in camera per fare qualche ricerca su questo Alain.
Aprii tutti i libri più significativi
Nulla. Nulla mi riportò a questo Alain Mercier.
Tornai in camera per vedere se Henri aveva trovato qualcosa.
"Niente di nuovo Henri?"
"Virginia, il suo nome è inesistente, non esiste da nessuna parte".
"Henri, non riesco a rimanere con questo peso, devo scoprire chi è questo Alain Mercier, e lo voglio scoprire anche immediatamente. So precisamente che cosa farò: Appena arriverà Anne le chiederemo di riportarci all'ospedale, così chiederò a papà chi è questo Alain Mercier, ho totalmente bisogno di scoprirlo."
"Anne si stancherà di fare avanti e indietro poi non credi?"
"Ti sembrerò egoista Henri, ma sinceramente non ho proprio il tempo di pensare a queste cose, voglio scoprire chi è questo tipo che mi tormenta i pensieri da quando lo abbiamo scoperto"
Sapevo essere davvero testarda quando volevo scoprire qualcosa di molto importante.
Avrei rivoltato il mondo pur di scoprire che cosa stava succedendo.
Tutto ciò sembrava davvero troppo per una ragazza di soli diciassette anni.
Era un peso troppo grande, ma ero piena di coraggio, per questo decisi a tutti i costi che avrei dovuto portare a termine quella missione che avevo preso come missione di vita.
Era passata un ora, forse anche un po' di più.
Sentimmo suonare il campanello.
Era Anne, non poteva essere nessun'altro.
Scesi di corsa le scale, per poco non cadevo e inciampavo.
Aprii la porta affannata.
"Virginia tutto bene?"
"Anne dobbiamo tornare all'ospedale"
"Ti prego, dammi almeno il tempo di tornare a casa e riposarmi un po', questo sarà stato circa il quarto viaggio che faccio dall'ospedale a casa"
Anne stava cercando di entrare a casa, ma non gli diedi nemmeno il tempo di farlo, la bloccai sull'uscio.
"Ok, ma prima o poi dovremmo farlo, quindi quando lo facciamo?"
"Te lo prometto, ci andremo" Disse Anne stancata di tutto quel mio insistere.
Sentii Henri scendere le scale.
Si stava dirigendo verso la porta d'uscita.
"Virginia, io devo tornare a casa, sono stato via fin troppo"
"Henri dimmi che domani tornerai"
"Certo, tu nel frattempo se scopri qualcosa fammelo sapere ok?"
"D'accordo".
Henri si abbassò per schioccare un bacio sulle mie labbra, e poi corse via con la sua auto grigia.
Chiusi la porta.
Sola.
Mi sentivo sola quando lui non ci stava.
Accesi il camino.
Non faceva freddo, ma guardare il dolce fuoco dimenarsi tra la legna mi rilassava.
Mi preparai una tazza di thè e presi con me un libro.
Mi piazzai davanti il camino mi appoggiai sul divano mentre leggevo un libro sorseggiando la mia tazza di thè..
Un momento per me. Mi presi un momento per me.
Le parole scorrevano velocemente sotto i miei occhi lasciando che io mi perdessi nei meandri di quel mondo originale e tutto suo.
Qualcosa di caldo e peloso mi sfiorò le gambe, Vengie.
Era venuta per un po' di coccole.
Posai la mia tazza ed il mio libro, oramai quasi finito.
Passavo la mia mano sul suo pelo per accarezzarla
"Vengie, che cosa ho fatto per meritare il tuo sguardo dolce?"
Era troppo dolce quando chiudeva gli occhi e lasciava che io la accarezzassi.
"Sai Vengie, a volte ti invidio, tu non sei un umano, tu non hai addosso tutti i pesi della tua vita, non devi avere paura di ciò che fai o di quello che potrà capitarti."
Continuavo a parlare come sei lei mi capisse.
"Non hai bisogno di risposte, e non hai paura di quali possano essere"
Staccai il mio sguardo dal suo muso e lo posai sul fuoco che continuava a muoversi mentre insistevo ad accarezzare la cagnetta che sembrava quasi dormire.
"Tu non hai bisogno di trovare le risposte. Alain Mercier, non hai paura di chi possa essere o di quello che può aver fatto".
Il mio viso cambiò espressione in una più inquieta.
"Non hai paura delle risposte tu non devi avere paura delle risopste."
Una lucina mi si accese in mente. Non era una buona conclusione, era brutta, ma era comunque da prendere in considerazione.
"Vengie, tu non devi aver paura che possa essere stato lui la causa della morte di chi ami o di chi avrebbe potuto farlo".
Una lacrima stava rigando il mio viso.
Anne scese le scale, riuscivo a sentire i suoi passi alle mie spalle.
"Virginia".
Il suo viso era preoccupato vedendomi così.
Mi abbracciò.
"Ti porto immediatamente all'ospedale da tua mamma"
Gli lasciai credere che era quella la motivazione.
Mi preparai e questa volta lasciai anche il cibo a Vengie.
Salimmo in auto e ci dirigemmo verso l'ospedale.
Avrei avuto le mie risposte.
Henri's pov
"Sono a casa!" Dissi solcando l'uscio di casa.
Richiusi la porta alle mie spalle.
Come immaginavo stava li, continuava a fare avanti e indietro sulla sua sedia a dondolo davanti alla finestra.
"Come stava?" Mi disse senza nemmeno salutare.
"Non stava bene, ha appena scoperto Alain Mercier, vuole scoprire chi è a tutti i costi, sono parecchio preoccupato per lei".
"Prometto che allenteremo la presa Henri, non voglio che le accada più nulla di brutto, le voglio troppo bene"
"Lo so" Dissi.
"Le voglio bene Henri, tanto bene"
Non staccò nemmeno un secondo lo sguardo da fuori la finestra mentre continuava a dondolare sulla sua sedia e ripeteva le stesse parole mentre mi sistemavo sul divano.
Spuntò un piccolo sorriso sul suo viso.
"Io le voglio troppo bene".
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SEGRETI [Wattys2018]
Mystery / Thriller*Quanti segreti si celano dietro le parole?* Virginia, 17 anni, una ragazza tenuta all'oscuro dai segreti di famiglia. Tutto ciò che era certo sarebbe potuto cambiare radicalmente. La vita, di una ragazza che l'unica cosa che voleva sapere era la ca...