{Capitolo 19}

27 5 3
                                    

Avevo tantissima voglia di sapere chi mi stava tartassando quella volta.

Questa volta però avevo paura.

Mi fiondai in casa.

Volevo entrare nella biblioteca per staccare da tutto, sapevo che mi avrebbe aiutato.

Sapevo però che ci stavano degli ostacoli da superare.

Mamma e papà.

"Virginia!"

Si fiondarono sia mamma che papà su di me.

"Come è andata a scuola?"

"Benissimo"

Quel giorno decisi anche di parlargli Henri, non troppo però.

"Ho fatto anche nuove amicizie, ci sta un ragazzo di nome Henri che è molto simpatico"

Non volevo dirgli come lo avevo conosciuto veramente, sarebbe stato troppo imbarazzante.

Mamma e papà si guardarono con aria stupita.

"Un ragazzo?!"

Odiavo quel tipo di situazione.

"Si un ragazzo e allora?" Chiesi.

In un primo momento tentai di rimanere seria, poi accennai un sorrisetto che mi venì guardando le loro facce.

"Virginia, ovviamente dovremmo conoscerlo"

"Ma tranquilli! Non ci sta niente tra noi, e poi l'ho appena conosciuto!"

Erano patetici ma divertenti allo stesso momento.

"Adesso fatemi spazio, voglio rivedere Vengie" Dissi ridendo.

Mi fiondai in camera, tanto sapevo che io l'avrei trovata lì, e infatti così fu.

Strusciai la mia mano sul suo pelo morbidissimo, e stampai un dolce bacio sul suo musetto.

Volevo rimanere con lei, ma sentivo il bisogno di leggere di andare in biblioteca.

"Vengie arrivo subito"

Le dissi allontanandomi da lei come se quella cagnetta dagli occhi dolcissimi potesse sentirmi.

Mi fiondai nella biblioteca.

Era immensa ogni volta che ci entravo.

La amavo.

Mentre camminavo ancora presa da tutti quei libri inciampai.

Inciampai su qualcosa.

Inciampai su un libro piccolino.

Dentro ci stava qualcosa.

Era una lettera.

Ci stava scritto sulla busta 'Per Virginia'.

Non volevo aprirla.

Avevo paura che fosse un altro messaggio da qualcuno ignoto.

Aprii la busta ugualmente.

Dentro però non ci stava un messaggio.

Dentro ci trovai un ciondolo molto grosso di diamante verde.

Era bellissimo.

Sono sicura che questo apparteneva alla nonna.

Non capivo, avevo più paura del solito.

Che c'entrava la nonna in tutto questo?

Non mi piaceva il fatto che questo tipo strano avrebbe dovuto immischiare la nonna nelle sue sinistre faccende.

Mi dava ai nervi.

Mi buttai sul letto.

Senza speranze.

Pensai moltissimo su come avrei potuto scovare chi mi tartassava.

La rabbia si stava prendendo possesso di me.

Pensai ad ogni persona che conoscevo.

Pensai ad ogni persona inaffidabile.

Pensai poi ad ogni messaggio che avevo ricevuto fino a quel momento.

Ogni messaggio che tenevo dentro il cassetto.

Tranne uno.

L'sms.

Mi si illuminò la giornata.

Pensai che io avrei potuto anche comunicare con l'individuo se lui mi aveva trovato per via messaggistica.

Afferrai il telefono.

Non avevo paura di contattarlo, chiunque esso sia stato.

Pensai moltissimo prima di mandare il messaggio.

Pensai a che cosa avrei dovuto scrivere, ma soprattutto come.

Chi era?

Con chi stavo parlando?

Non sapevo nulla di lui o lei.

'Non ritengo normale che mi arrivino dei messaggi anonimi, vorrei conoscere la tua identità'

Non andava bene come messaggio, era tutto sbagliato in esso.

Ma non mi importava volevo solo sapere chi era e cosa ne stava facendo della sua e della mia vita.

Restai per diversi minuti a fissare lo schermo del mio cellulare attendendo una risposta.

Niente.

Nessuno si faceva vivo.

Ero molto stanca, quindi mi accomodai bene nel letto e decisi che in quel momento la cosa migliore da fare era staccare, una volta per tutte, e dormire era perfetto.

Mi addormentai persino con il telefono in mano senza rendermene conto.

Non era un sonno profondo.

Fu interrotto dopo un'oretta da una notifica.

Mi alzai di scatto.

Sobbalzai sul posto.

Era l'anonimo.

Mi aveva risposto.

Ero molto agitata, così feci un respiro profondo prima di leggerlo.

Sbloccai il telefono.

Aprii lentamente l'icona del messaggi.

E lessi.

'Virginia, ma tu lo sai già chi sono'.



SEGRETI [Wattys2018]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora