CAPITOLO 4

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Helen

Avevo intravisto l'overcraft da lontano, un enorme velivolo nero in una distesa verde non passava certo inosservato. Questo mi fece pensare che i Vendicatori non fossero poi cosi preoccupati di ricevere visite inaspettate. Sinceramente meglio cosi, solo che non capivo perché l'armatura vuota fosse li, in mezzo al bosco. Magari Stark l'aveva abbandonata perché inefficace o perché aveva qualche problemino tecnico, o per controllarmi.

Ad ogni modo appena riconobbi il velivolo mi misi a correre, urlando per svegliare tutti. Sapevo che avrei trovato qualcuno ancora dormiente nelle proprie tende, e a proposito di questo, mentre mi avvicinavo sempre più riuscivo a scorgere un paio di tendaggi che non ci appartenevano. Cosi il mio cuore iniziò a battere più forte di quanto già non facesse per la corsa. Ora oltre alla gioia di ricongiungermi con i miei amici, c'era anche una trepidante curiosità di conoscere quelle persone che tanto invidiavo e ammiravo.

I primi a vedermi furono quello che doveva essere Occhio di Falco, e mio zio Ray. Non dico che ne fossi quasi sicura di trovare loro, o almeno mio zio, ma si, ne ero quasi sicura. È sempre il primo a svegliarsi e l'ultimo ad andare a letto. Sembra che risucchi l'energia dal bosco per incanalarla a se. Ma che sappia io non ha superpoteri.

Appena mi videro sgranarono gli occhi per capire se fossi solo un miraggio o se fossi realmente io.

Dovevano essere abbastanza sicuri che non me la cavassi per avere un aria di stupore cosi grande. Bene, iniziamo bene.

Pian piano tutti furono svegliati dalle mie urla per buttarsi a capofitto tra le mie braccia. Mi mancava il fiato dalla lunga ed estenuante corsa che avevo fatto ma non me ne curai e iniziai ad abbracciare tutti i miei amici, soffermandomi qualche secondo per ognuno di essi.

"Eravamo cosi preoccupati per te" mi sussurrò all'orecchio lo zio. Vidi Clint dirigersi verso una tenda completamente bianca e farfugliare qualcosa ma non riuscii a scorgere con chi stesse parlando ne di cosa perché subito una bella donna rossa mi si parò davanti con un sorriso cordiale, una postura da soldato, anche con tutte quelle curve, e una stretta di mano davvero molto salda per le mie abitudini "ciao Helen, io sono Natasha Romanoff e questi sono"

"gli Avengers" finii io diventando immediatamente rossa come un peperone accorgendomi che tutti loro, tranne quello che forse mi premeva conoscere di più, mi stavano fissando sorridenti e in qualche modo rasserenati da qualcosa, come se gli avessi tolto un enorme macigno con la mia sola presenza.

Mi giustificai "diciamo che sono una specie di fissata degli Avengers, in particolare di..." mi interruppi di nuovo. Accidenti sembravo una ragazzina incapace di proferire parola. Mi ero resa conto da sola che mi stavo per scavare la fossa, facendomi fare un capitombolo gratuito nella fiera delle brutte figure. Cosi pensai immediatamente ad una scusa plausibile ma Nic se ne occupò prima. Di farmi cadere in un baratro di imbarazzo si intende.

"Iron man. Diciamo che è fissata tanto con lui, in maniera esasperante" lo fulminai con gli occhi, ma non volli proferire parola per non rovinare quel momento, tutt'altro che orrendo. Anche se non c'era quello che più ammiravo, stavo comunque conoscendo il team più famoso al mondo. E niente e nessuno mi avrebbe rovinato quel momento.

Vedova di tutta risposta dovette accorgersi del mio cambio di colore cosi si mise a ridere per smorzare un po' l'imbarazzo che si era creato. "oh tranquilla Tony è qui anche lui, ma prima volevo presentarti la squadra di persona"

"certo" dissi io incerta fissandoli tutti a bocca aperta.

"Steve Rogers" si fece aventi il primo tendendomi la mano. Non era proprio il mio preferito della squadra, troppo serio, per tutto, e a volte non capivo il suo modo di pensare.

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