Paul
La squadra di recupero era stata inviata solo da due giorni e tutti qui stavamo spettando con impazienza che tornassero. Non che fosse successo qualcosa, non c'erano stati attentati a Tony, o in generale alla città, ma si rimaneva sempre con la costante paura che qualcosa potesse precipitare. Clint era di vedetta sulla terrazza a scandagliare il cielo. Steve stava sempre sul chi va la e gironzolava per la torre con fare affrettato. Fiury aveva piazzato spie ultra addestrate in ogni angolo, armate fino al collo, e i paramedici che si occupavano di Tony avevano delle personali guardie e delle stanze quanto più vicine alla sala del paziente. Ora che il grande capo sapeva che lo scettro di Loki era ancora in mano dell'HYDRA, voleva essere sicuro che nessuno si avvicinasse agli operatori per prenderne il controllo e manomettere qualche macchinario di vitale importanza.
E non volevamo nemmeno noi. Wanda e Visione si limitavano ad essere reperibili ventiquattro ore su ventiquattro, setacciando l'aria con le loro menti sempre in cerca di possibili intrusi.
Eravamo tutti molto stressati e preoccupati, sia per quello che stava accadendo, e che doveva accadere qui, e sia per la sorte della nostra squadra fuori dall'atmosfera.
Gli effetti si vedevano su di noi più che su chiunque altro. Il primo giorno infatti, avevamo scambiato un fattorino un po' troppo informale e riservato per un nemico ed era stato prelevato e condotto in una stanza buia e fredda, davanti a tutta la reception e ad una scuola che era stata fatta entrare per visitare la parte accessibile per i cittadini. Fiury molte volte si era stato detto contrario a far entrare non autorizzati anche solo nella reception, e gli era stato risposto dal padrone di casa che non eravamo soldati, non eravamo spie come lui, lavoravamo per il popolo, e se alcune tecnologie irrilevanti potevano aiutare qualche universitario o qualche ragazzino per auto convincersi di voler fare qualunque cosa volesse fare, non eravamo certo noi a doverglielo impedire. Sono più che certo, parlo da amico, che se non ce l'avesse fatta, Stark avrebbe sicuramente imposto che la Stark tower sotto il controllo dello SHIELD fosse fatta sgomberare immediatamente per aprire qualche scuola o qualcosa di socialmente utile a tutti. Sembrava un osso duro, arrogante e beffardo, ma Anthony Stark sapeva come farsi amare dal popolo, se voleva. Il problema è che non voleva molto spesso, ma questi sono dettagli. Sicuramente avrebbe imposto che fosse fatto tutto in suo onore, ma anche questi son dettagli. D'altronde se lo sarebbe meritato, almeno un po'.
Oltre alla precauzione dei miei amici c'era una profonda delusione che mi distraeva dalla mia missione. Non me ne volesse Stark, la mia mente era fissata su Nat ora. Sapevo cosa stesse provando ad andare a prendere colui che l'aveva abbandonata. Aveva paura di avere un'altra delusione, altro dolore. Poteva essere fredda e distaccata da tutti ma quella ragazza si era aperta a me come un fiore di un cactus. Dentro aveva un mondo fatto di dolci e speranze, sepolte dal tipo di lavoro che aveva scelto, si fa per dire, di intraprendere. Aveva solo paura che Banner potesse appassire quei fiori, di nuovo, dopo che insieme ci avevamo buttato del fertilizzante per farli rinvigorire.
E più di qualunque altra cosa, avevo paura della scelta che potesse fare. Dal primo momento che l'avevo vista, in missione, con la polvere dei proiettili conficcati nei muri e il sudore nel viso, mi era sembrata la donna più fragile e bella dell'universo. Avevo visto senza vedere realmente troppo quel campo di fiori, e la prima volta che ci siamo stretti la mano, tra quella battaglia, quando avevo ancora le braccia, avevo sentito una scossa pervadermi fino sopra la spalla, ironicamente, dove ora iniziava il metallo.
Non avevo mai detto a nessuno questa mia piccola cotta. Nel mio mondo, nel nostro mondo, quando un uomo prende una cotta per la sua collega, viene trasferito immediatamente per evitare distrazioni durante le missioni. Personalmente non credevo in questo. L'amore, la comprensione e la complicità che si instaurava in alcune coppie, parlo di quelle vere, poteva dar forza e astuzia, una sorta di velo che li proteggeva in un certo senso. Ma non l'avevo mai provato e Fiury certamente non aveva intenzione di farcelo provare ora. Aveva sospettato all'inizio, poi ho lentamente preso le distanze, fino ad arrivare al mio congedo, e dunque aveva perso un po' le tracce di quei sospetti.
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IL DONO DI ASGARD
FanfictionUn giorno la vita di Helen verrà completamente stravolta da qualcosa che aveva sentito e visto solamente nei telegiornali. Dovrà far fronte ai suoi nuovi problemi, aiutata, chissà, da un avengers con un cuore d'oro ;) 3# Hulk 17/6/21