CAPITOLO 10

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Tony

Erano passate alcune settimane da quando Helen era scomparsa, senza che Tilaa desse segni di volerla risputare.

Tutti restavamo in allerta, pronti a scattare all'occorrenza. Nessuno voleva ammetterlo ma nell'aria c'era un senso di tensione che prevedeva una battaglia, una grossa battaglia.

Passavo i giorni sull'attico della Torre aspettando un qualcosa che doveva succedere, un qualcosa che non sapevo, ma che doveva avvenire, sorseggiando un buon bicchiere di Whisky stravaccato sul divano e guardando fuori dalla finestra, con la mia armatura seduta affianco a me, pronta a scattare ad un minimo mio comando.

E proprio come il resto dei giorni seguenti, stavo seduto su quel divano, quando l'ascensore si aprì, facendo entrare capitan ghiacciolo tutto tirato a lucido. Doveva appena aver finito di allenarsi, perché poco prima sentivo i tipici tonfi che procuravano i suoi forti pugni quando colpivano il sacco da box, riecheggiare per tutta la stanza.

"sei ancora qua Stark? Non sarebbe meglio che iniziassi a preparare qualcosa per il ritorno di Helen?"

Ci provava sempre, a fare il gentile con me, solo che il suo perbenismo non facevano altro che irritarmi e cosi finivamo sempre a bisticciare.

"e cosa dovrei fare? Nemmeno sappiamo quando tornerà"

"sempre meglio aspettare alcolizzandosi su un divano in pelle" mi ribeccò lui.

Non risposi alla provocazione, lui dovette capire che quel tipo di approccio non avrebbe funzionato. Il Whisky stava facendo da anestetico per la parte arrabbiata di Tony Stark.

"senti Tony, so che dopo Pepper, ogni perdita ti pesa come se ti avessero legato un masso alla caviglia, ma finché Helen non tornerà tu avrai altre cose da fare, altre missioni. Non puoi rimanere a poltrire, devi tenerti in forma, revisionare le tue armature, da quanto non vai in laboratorio?"

"oh Steve andiamo! Prima quando me ne stavo in laboratorio per i fatti miei non andava bene, ora che me ne sto qui solo non va bene, state per caso tentando di cacciarmi da casa mia?" bevvi tutto d'un colpo il resto del bicchiere che mi era rimasto e mi alzai per andare a prendermene un'altra metà.

Steve era seduto davanti al bancone e quando mi vide fare un altro giro, mi tolse di mano la bottiglia e appoggiandola al suo posto disse "andiamo Stark, finiscila. Qui nessuno vuole buttarti fuori da casa tua, ma da quanto tempo vai avanti con questa storia? Non sarebbe meglio per tutti che la smettessi di auto commiserarti e pensassi un po' a rimetterti?"

"che cosa ne vuoi sapere tu, Capitan America? Sei sempre quello visto come il paladino della giustizia, l'uomo che protegge il paese senza un difetto, amato da tutti, voluto da tutti, quello a cui danno i meriti se salviamo New York. Io cosa sono? Tony Stark. Il tizio che stava quasi per morire per salvare il mondo, che aveva l'amore e non è stato in grado di salvarlo, preferendo il mondo a questa stessa persona. Quello visto da tutti come un playboy arrogante, che non mi fraintendere, adoro questi nomignoli ma per una volta vorrei essere io l'eroe" non so se stessi farfugliando qualcosa di sensato.

Steve rise e scosse la testa "sei senza speranze Tony. Davvero non ti capisco. Hai tutto quello che vuoi, ok Pepper se né andata ma davvero non ti rendi conto di quello che fai e hai fatto per tutto il mondo?" quelle parole accesero un barlume di gratitudine verso il Capitano che finì immediatamente nel baratro quando mi prese il bicchiere dalle mani, vedendo che barcollavo leggermente, per sollevarmi sulla sua spalla dicendomi "ok, Tony, forse è arrivata l'ora di andare a letto"

"ma Capitan Ghiacciolo non la facevo cosi romantico, se voleva una notte insieme mi dispiace ma sono etero e il mio cuore è già impegnato" biascicai dando un ultima occhiata alle finestre, con le stelle che si confondevano tra le luci dei palazzi.

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