CAPITOLO 26

136 2 0
                                    

I primi minuti in battaglia furono un po' spaesati. Per quanti allenamenti avessi fatto e quanti consigli mi avessero dato, li, in quel momento, non sapevo che fare. Dall'alto mi sembrava solo un ammasso di persone informi che si ammazzavano a vicenda, ovviamente, cosa mi aspettassi che sembrasse una battaglia non lo so nemmeno io, ma mi disorientò. Non vedevo, non capivo dove potessi intrufolarmi per non spezzare quell'armonia che gli Avengers creavano tra di loro ogni volta che dovevano combattere insieme. Poi vidi Tony e Killian e rimasi incantata dai loro movimenti. Tony tirava pochi pugni, mirando alla faccia, al torace e alle gambe, per poi alzarsi in aria subito dopo, tirandogli addosso flussi di energia che si diradavano dalle mani. Sapeva che non poteva stare più di tanto sotto gli attacchi di Killian. Era potenziato e anche se non avesse rotto nessun osso di Stark, a lui serviva che l'armatura durasse il più a lungo possibile perché dovevamo trattenere l'esercito nemico, e soprattutto il loro capo, al di fuori di Tilaa e nessuno sapeva quanto Tilaa stessa sarebbe rimasto aperto. Poteva essere due ore, come un quarto d'ora. Il tempo era diventato irrimediabilmente nostro nemico. Killian di suo rimando colpiva Tony con pugni incandescenti che a volte andavano a segno e a volte no, per poi ripararsi dai raggi che gli tirava addosso Stark.

Avevo paura che potesse spezzargli qualche arto ma sapevo che l'armatura era progettata per evitare una cosa del genere.

Steve Thor e quelli a terra se la cavavano egregiamente e senza nessuna fatica, tranne per i potenziati. Presto rimasero pochissimi soggiogati e molti soldati ad attaccarci. Di quelli risvegliati una parte se ne scappava nei portali che Strange e i suoi aiutanti avevano aperto per farli andare al sicuro, e un po' rimanevano a combattere. Sembrava se la stessero cavando bene. Hulk, beh, Banner spaccava e basta, saltando da un armatura all'altra facendola esplodere per atterrare sui potenziati e prenderli a pugni schiacciati dal suo peso.

Vidi che alcuni di loro avevano atterrato dei maghi e degli agenti e si stavano dirigendo verso Steve e Nat che insieme combattevano altri 3 potenziati. Era il momento di entrare in battaglia, finalmente. Alzai le braccia al cielo e per un istante Thor mi guardò e mi sorrise. Un fulmine colpì i due uomini e la donna che avanzavano mentre ci atterravo in mezzo e scaraventavo i due uomini in aria mentre Thor li colpiva con il martello e li faceva fare un pisolino all'ombra di un albero nel perimetro della radura.

La donna mi prese per un braccio e mi catapultò davanti a lei per poi tentare di sferrarmi un pugno. Con l'aria mi spostai indietro dandomi uno slancio con la gamba per riportarmi in piedi. Lei intanto mi aveva già raggiunta e mi sferrò un calcio in faccia che prontamente fermai con il mio avambraccio e l'aria per attutire il colpo. Anche se usavo il mio potere per attanagliare la forza e l'impetuosità dei suoi attacchi, sentivo comunque la mia pelle vibrare leggermente. E se io, che potevo , per potere, evitare di essere attraversata da proiettili e frecce, riuscivo a sentire un fastidio quando mi colpivano anche di striscio, non immaginavo cosa potessero sentire i miei compagni con un pugno pieno.

Risposi al calcio con un destro in pieno viso, aiutandomi con la forza del vento per renderlo quantomeno efficace come il suo. Rimase distesa a terra mentre dei soggiogati mi venivano in contro. Fu facile renderli innocui, liberai i miei poteri verso le loro menti e come mi avevano insegnato loro stessi, sganciai il potere del Tesseract dal loro cervello. Disorientati caddero in ginocchio o barcollarono e decisi che non erano in grado di combattere. Avevano già fatto abbastanza cosi con un piccolo richiamo mentale chiesi a Strange un portale che si aprì dietro di loro e con una leggera brezza feci canestro. Il portale si richiuse al loro passaggio.

Continuavamo costantemente a combattere potenziati e soggiogati, e ben presto rimasero solo i primi sul campo di battaglia, e mentre eravamo impegnati a tentare di mettere ko quei super pompati, iniziai a sentire il terreno vibrare. Mi concentrai e lo captai. Andai in cerca di Wanda e quando la vidi la raggiunsi.

IL DONO DI ASGARD Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora