Capitolo 1

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Non posso credere che la mia vita stia cambiando così velocemente, eppure non posso farci niente.
Non che mi dia fastidio ma mi sto rendendo conto che non sono più una bambina sto crescendo e domani sarà il mio primo giorno del quinto anno di liceo, ebbene si.

Ormai ci sono abituata, ogni anno è sempre uguale: amiche, studio, genitori rompi, cibo, è sempre tutto identico, come se niente volesse prendere una strada diversa.
Beh vi starete chiedendo se sono fidanzata e si, ho avuto una relazione ma non è finita bene.
Non credo che fidanzarsi sia una buona idea, anche se a dire la verità a volte ci penso e mi chiedo cosa ho che non va in me.

Ma comunque, invece di parlare di fidanzatini e cose sdolcinate ritorniamo a noi; non mi sono ancora presentata. Sono Claire Walker, ho quasi 18 anni, capelli castano chiaro, occhi blu come il cielo, e una corporatura decente, se così si può dire. Ogni santo giorno mi sveglio alle 6:00 della mattina per andare a scuola ed è uno strazio. Già non mi piace svegliarmi, voglio sempre stare sotto le mie coperte calde, chiudere gli occhi e sognare. Ma purtroppo non è così.
"Claire, sbrigati" dice mia mamma.
Ma possibile che devo alzarmi sempre?
"Arrivo mamma, un minuto" dico io con un tono un po' scocciato.
In questa casa non c'è mai pace. Sempre qualcuno che urla e dice che è tardi. Ok ora la smetto.
Stamattina opto per un look casual, tanto devo solo andare fuori per prendere qualcosa al supermercato, e indovinate chi mi manda? Mia mamma. Sempre lei già.
"Buongiorno" dico io.
"Finalmente sei qui, allora hai capito cosa devi fare oggi o te ne sei già dimenticata?" dice con tono un po' spazientito.
"Si mi ricordo tutto tranquilla".
"Bene allora sbrigati a mangiare, che oggi andiamo a fare shopping se non  abbiamo impegni dato che ti manca da vestire".
Shopping? Chi ha parlato di shopping? Ok sto seriamente sclerando. Farei di tutto per andare.
"Davvero?"
"Si davvero, però non cantare già vittoria perché non è detto che andiamo" dice cercando di calmarmi un po'.
"Ma ovvio, ti sembro una che sta morendo dalla voglia di andare? Ma ti prego!" dico io in modo da non fargli capire che da un momento all'altro, sarei potuta svenire.

Intanto vado in cucina, mi faccio la colazione, e appena giro un attimo la testa, trovo la meraviglia in persona.
Ci sono delle brioche proprio davanti a me, quindi mi affretto a prenderne subito una. E appena mangio mi sento sciogliere come un gelato. Ma chi le ha create?

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Sono appena entrata nel supermercato, e già mi sono dimenticata cosa dovevo prendere, possibile che la mia testa ha sempre qualcosa da pensare di diverso?
In realtà l'unica cosa che mi ricordo è di prendere le patatine fritte surgelate.

Quindi mi dirigo subito nella zona dei freezer.
Ne apro uno e prendo un sacchetto, dovrebbe bastare.
Appena mi giro, vado a scontrarmi, contro qualcosa di duro, e suppongo sia una persona. Ma perché sempre io devo fare figure.
"Scusa, non volevo" dico io con una voce un po' soffocata.
"Potevi stare attenta è" dice la persona che mi è davanti.

E prima di urlargli quanto maleducato sia, incrocio due occhi verde smeraldo dai quali non riesco a togliere lo sguardo, sembrano magnetici.
Alzo ancora un po' la testa, e devo dire che non è niente male.

Ha i capelli neri, con un ciuffo, ed è molto muscoloso, si nota dalle sue braccia possenti e dai suoi pettorali a causa della maglietta aderente.
All'improvviso mi sveglio dallo stato di trans che mi ero creata, perché il ragazzo mi sta parlando.
"Potresti smetterla di guardarmi? E cerca di non andare addosso ad altre persone" dice lui con un tono più serio.
"Si... giusto...è che non ti, ehm... non ti ave-vo visto".

Ma che mi prende? Perché sto balbettando? Perché sono immobile e non riesco a muovermi?
Ok devo calmarmi, respira Claire... bene credo di essermi ripresa.

"Ti dona quel colorito rossastro" dice lui con un piccolo sorrisetto come fosse divertito.
Credo proprio si stesse riferendo alla mia faccia, perché inizio a sentire del calore sulle mie guance.
Noo, sono diventata rossa come un peperone. Ogni volta che mi trovo davanti ad un ragazzo arrossisco, e non può succedere proprio adesso.
"Ehm... io devo andare, e... scusa ancora" dico io diretta iniziando a camminare nell'altra direzione per andare alle casse.

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Appena tornata a casa, continuo a pensare a quella conversazione decisamente strana e imbarazzante.
Penso a quegli occhi verde smeraldo che mi guardavano, che cercavano di inghiottirmi e io che non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Non posso essere attratta da quel Mr. occhi magnetici, e poi si è dimostrato super maleducato e arrogante e in un certo senso, mi ha anche presa in giro per la mia faccia.

Stasera non ho mangiato molto a cena, perché avevo la testa altrove, e sono già a letto anche se è ancora presto. Però domani ho anche scuola quindi meglio affrettarsi.

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Ed ecco la sveglia che suona. Ok è iniziata la vita di sempre che bello!
Sto cercando di svegliarmi ma invano.
Stanotte non ho chiuso occhio da quando è successa quella cosa. Alla fine smetto di stare lì impalata e mi alzo.
Mi faccio una doccia veloce, e mi vesto con una maglia a barca nera, e dei jeans blu a vita alta.
Vado giù e per poco muoio dalla paura, mio fratello Ronny mi ha fatto uno scherzo come sempre, ma lasciamo perdere.

Mi dirigo in cucina e saluto mia mamma e mio papà con un bacio, poi mi siedo a tavola e inizio a fare colazione con latte e biscotti.

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Sono appena scesa dall'autobus, e mi trovo praticamente davanti a scuola.
Mi affretto ad entrare prima che sia troppo tardi e chiudano le porte dato che sono un po' in ritardo.
Quando entro, il corridoio è ancora pieno di persone, quindi cerco di infilarmi tra la gente, per arrivare al mio armadietto.
Il tempo di oltrepassare l'ultima persona e inciampo, ma prima di cadere sul pavimento come una balena sento qualcuno prendermi, d'istinto mi attacco alla sua maglia e alla fine cadiamo tutti e due, io sotto e lui sopra.
E appena alzo lo sguardo vedo Mr. occhi magnetici.
Aspettate un attimo, qualcuno mi spieghi che ci fa lui qua.

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