Dopo qualche minuto distesa su quella bellissima prateria, Dylan mi chiama.
"Vuoi mangiare, oppure vuoi passare il resto della tua vita buttata lì".
In effetti aveva ragione, dovevo ancora pranzare, e credo sia meglio inserire zuccheri nel mio corpo, sennò potrei svenire da un momento all'altro. "Si arrivo". Mi alzo, e raggiungo Dylan che intanto ha apparecchiato il tavolino dove mangeremo e subito noto un cestino con dentro delle brioche che credo abbia preso in una pasticceria. Meglio di così non poteva fare, dico sul serio. Lui come se mi avesse letto nel pensiero, dice: "Quelle saranno per dopo".
"Beh allora non vedo l'ora di finire il resto per azzuffarmi su quella meraviglia" dico io.
"Tranquilla ci arriveremo molto presto, non ti renderai neanche conto di quanto veloci mangeremo, o almeno io sicuramente perché sto morendo di fame" si tocca la pancia con una faccia disperata.
Ci sediamo e iniziamo a mangiare come se non ci fosse un domani. Aveva ragione Dylan, perché dopo due secondi il mio piatto è già vuoto.
Dylan lo nota e guarda prima il mio e poi il suo che non ha ancora finito. Mi dispiace per lui ma nessuno mi batte sul mangiare, era meglio che non scommetteva.
"Cosa avevi detto prima? Ah giusto, che da quanta fame avevi avresti finito subito tutto" gli faccio notare, guardandolo con sfida. Lui mi guarda a sua volta e dice: "Sarai più veloce di me, ma almeno io non mi sporco la bocca".
Porca puttana non mi sono pulita la bocca, e all'improvviso sento Dylan avvicinarsi sempre di più al mio viso, per poi poggiare il suo pollice al lato di essa. Per un momento mi è venuto da pensare che avesse intenzione di fare qualcos'altro. Dopo questa imbarazzante situazione, arrossisco come un peperone, lo sento dalle mie guance infuocate.
"Adoro quando lo fai" dice ridendo.
"Cosa?" dico io non capendo a cosa si stesse riferendo. "Sto dicendo che mi piace quando arrossisci". Ok, ma stiamo scherzando? Con questa sua ultima mossa mi sento ancora più imbarazzata e non riesco a muovermi.
Lui sembra notarlo, quindi cambia argomento.
"Allora, credo sia arrivato il momento di mangiare le brioche".
"Si giusto hai ragione, anche perché ormai abbiamo digerito". Dylan si alza e va a prendere il cestino di prima con il nostro se così possiamo chiamarlo 'dessert'.
"Quale vuoi? Ce ne sono di tre tipi: cioccolata, crema, o marmellata".
"Prendo quella alla crema" dico io allungando il braccio per prenderla. Lui fa lo stesso però prende quella alla marmellata.
"Buonissime cazzo!" esclama Dylan.
"Vero" dico strappando un altro morso da questa.
Finito di mangiare, aiuto Mr. Occhi Magnetici, a mettere a posto tutto.
"Allora andiamo?" dice indicandomi la strada per uscire. Sarei rimasta ancora lì, è stato davvero bello, potrei intitolarlo come il primo posto in cui Dylan non si è ancora incazzato. Prima di andare saluto questo posto con il pensiero. È strano da dire, ma io sono così, un'anima libera.
Cammino fino a raggiungere l'altro che mi sta aspettando.
Arrivati alla macchina, saliamo e lui inizia a parlare. "Sono stato bene oggi". "Davvero, non pensavo sarebbe stato così bello, soprattutto se in presenza di una ragazza così" continua, lanciandomi un'occhiata.
"E invece io sono sorpresa che per la prima volta siamo riusciti a non litigare, un record" dico con gli occhi spalancati. "Già, anche io lo sono".
"Ma i tuoi ti hanno messo in punizione ufficialmente o è solo per poco?" domanda Dylan. "Perché me lo chiedi?" dico io. Chissà da dove viene tutta questa curiosità.
"Sabato sera un mio amico dà una festa a casa sua, e mi ha detto che posso invitare anche altre persone se voglio, per quello ti ho domandato se eri ancora in punizione". "Ah e se puoi, anche gli altri tuoi amici possono venire" aggiunge alla fine Dylan. "Non credo di poter venire, perché i miei mi hanno detto che per un mese alla sera non posso uscire, solo al pomeriggio quando devo fare ricerche con qualcuno" dico io tutto d'un fiato. "Quindi neanche oggi potevi venire, o sbaglio?" dice Dylan con un sorriso furbo.
"Ho detto ai miei che una mia compagna di classe mi aveva invitata a fare i compiti a casa sua" dico io.
"Bella scusa" dice lui ridendo. "Allora quando hai deciso mi mandi un messaggio di conferma, così avverto il mio amico".Finalmente sono di nuovo a casa, però questa volta ho detto a Dylan di parcheggiare prima della mia casa, così almeno non avrebbe rischiato di essere visto dai miei.
Subito mi sono andata a fare una doccia e poi ho fatto i compiti per il giorno dopo.
Tra l'altro sta sera non ho mangiato tanto perché oggi ho fatto un pranzetto completo, pieno di cose buonissime, e dolciose.
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Il nostro infinito
RomansaClaire Walker è una ragazza molto riservata, ha quasi 18 anni, ed è al suo ultimo anno di liceo. Però non sa cosa le aspetterà nella vita. Proprio il primo giorno, incontrerà Dylan Miller. Stronzo, strafottente, che va a letto con la prima ragazza c...