Capitolo 17

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Finita scuola sono andata a casa. Tra poco mi vengono a prendere Lauren e Emma perché andiamo a fare shopping.
Che bello non vedo l'ora.
All'improvviso sento il suono di un clacson e capisco che sono arrivate. Vado giù, prendo la giacca in pelle, le mie scarpe ed esco dalla porta.
Tra l'altro oggi ho dovuto mentire ancora ai miei,
ovviamente sanno che vado a fare compere solo che non gli ho detto della festa. E l'unico modo per andare è scappare dalla finestra di camera mia dato che c'è un enorme albero su cui posso saltare; spero solo di non cadere, in caso mi romperò un braccio, o una gamba.

"Pronta?" dice Lauren cercando una mia risposta.
"Ovvio, ma che domande!" esclamo io ridendo.

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Il tragitto in macchina è stato tutto un cantare canzoni di Martin Garrix. È stato bellissimo e divertente.
Entriamo da Tally Weijl e iniziamo a cercare un vestito adatto per la festa di stasera. Io non voglio essere troppo appariscente quindi la mia idea è un vestito nero come sempre a tubino, ma con un po' di scollatura nel davanti, speriamo ci sia.
"Ragazze ho trovato il mio vestito" dice Lauren tutta contenta quasi urlando.
È tutto blu, lungo fino al ginocchio senza spalline, ed è davvero sexy.
"Wow ma è fighissimo" dico sorpresa.
"Vero" dice Emma. "Ma non sei l'unica, perché anche io ho trovato la mia anima gemella".
"Vediamo un po' allora!" dico io curiosa.
Da dietro, tira fuori un vestito rosso, sempre lungo fino al ginocchio con una scollatura a barca, e molto aderente.
"Ma anche questo è perfetto" dice Lauren con gli occhi spalancati.
"Si ma è mio" risponde Emma.
"Ragazze non litigate" dico cercando di fermarle.
"E poi io devo ancora trovare il mio abito quindi non abbiamo finito con la ricerca".
"Giusto hai ragione, su cerchiamo" dice Emma.

Dopo trenta ore di ricerca, vedo in lontananza il vestito di cui avevo parlato prima. È uguale spiccicato a quello dei miei sogni.
Lo prendo e lo guardo attentamente, è bellissimo. Subito corro dalle mie amiche e glielo faccio vedere.
"Oddio ma... è super figo" dicono in coro Lauren e Emma.   "Lo so lo adoro!" esclamo contenta.
E per oggi lo shopping è finito.

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Mi sto preparando per stasera e non pensavo di sentirmi così a mio agio su questo vestito, a parte la scollatura davanti, ma per una volta che mi vesto così va più che bene.
Ora l'unico problema è andarmene, spero che i miei non si accorgano di niente. Siccome passano sempre per le 22:00 a vedere se dormo, metterò dei cuscini per imbottire il letto.
Ora sono più tranquilla. Altro problema risolto.

I miei amici sono arrivati perché ho appena ricevuto un messaggio.
Apro la finestra e li vedo là sotto ad aspettarmi.
Riesco a uscire e a scendere dall'albero senza spezzarmi niente con mia fortuna.
"Claire sono troppo felice, questa sera sarà bellissima e movimentata" dice Emma.
"Si e sarà anche l'ultima" dico avvertendola.
"Beh si, però che ne so fra 1 mesetto, ritornerai ad andare vero?" dice un po' barcollante.
"Non lo so, vedremo".

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Scendiamo dalla macchina, ci dirigiamo verso la casa dell'amico che in realtà neanche conosco, e Cameron suona al campanello.
Veniamo aperti da una ragazza con in mano un bicchiere pieno di un liquido che suppongo sia vodka, e che ci dice di entrare.
Subito sento un odore forte di alcol, e la musica che entra nelle mie orecchie.
"Claire, Lauren andiamo a ballare che ne dite?" dice Emma portandoci in pista. Alcuni ragazzi ci guardano male e Cameron quando li vede li fulmina con lo sguardo soprattutto se si tratta della sua ragazza. Iniziamo a muoverci prima un po' lentamente, fino a che la musica non ci trasporta. Mi sto divertendo molto, però dopo un po' sento il bisogno di qualche liquido da inalare nella mia bocca, quindi dico urlando per farmi sentire dalle mie amiche che vado al bar a prendermi qualcosa.

Mi intrufolo nella folla, cercando di arrivare alla mia destinazione ma vengo fermata da qualcuno.
Mi giro e vedo Dylan che mi guarda con un sorrisetto malizioso.
"Ehi" dico urlando. "Non mi hai detto che venivi" dice lui cambiando discorso.
"Si scusa, è che me ne sono dimenticata" mi giustifico. Lui inizia a guardarmi da capo a piedi come se volesse inghiottirmi, subito sento le mie guance andare a fuoco. Odio quando qualcuno mi fissa così e non mi toglie più gli occhi di dosso, come sta facendo lui in questo momento.
"Ti dispiace se vado un attimo al bar? Perché sto morendo di sete" dico sperando si riprendesse da quello stato di trans. "Si certo vieni ti accompagno, qui ci sono troppi maniaci" dice prendendomi per mano. A quel tocco mi parte un brivido che risale tutta la mia schiena.
"Scusi, due spritz e per la ragazza, senza alcol grazie" ordina Dylan.
"Ti ricordo che sono maggiorenne posso bere" dico. "Vuoi finire come queste persone? Io direi di no".
"Ma te..." dico non finendo la frase. "Io posso, perché ho mangiato prima di venire qui, e scommetto che tu non l'hai fatto vero?" dice lui.
"Come lo sai?" dico io. Questo è tutto fatto.
"Non te lo dico, segreti di Dylan Miller" dice sussurrando le ultime 4 parole.
"Comunque, ti sta bene questo vestito" dice ritornando a fissarmi con quegli occhi magnetici.
"G-grazie".   "Ecco i vostri due spritz" dice il cameriere porgendoci i bicchierini.
"Grazie Leo" dice Dylan. Ma qui conosce tutti non so! Finito di bere inizio a parlare: "Adesso devo andare dai miei amici, ci vediamo in giro" dico girandomi per andarmene.
"Ok, ci si vede in giro" dice Dylan lanciandomi uno dei suoi soliti sorrisetti.

Ripasso di nuovo tra la gente, però all'improvviso vengo presa da qualcuno che non conosco, è un ragazzo decisamente sbronzo e cerco di togliermelo di dosso, ma lui mi tiene sempre più stretta e due secondi dopo mi ritrovo a baciarlo.
Sa un botto di alcol. Cerco di scansarmi, sganciando un calcio sui suoi coglioni. Lui geme dal dolore, e allora ne approfitto per allontanarmi.
Che non ci provi mai più, sennò si ritrova un altro calcio, questa volta nella sua odiosa faccia.

Cerco i miei amici ma non li trovo, fortuna che dovevamo stare insieme per tutta la serata. Come se avessi parlato col muro.
Giro un attimo la testa e vedo a pochi metri da me le scale per andare al piano di sopra, almeno ci sarà meno casino. Spero solo di non trovare persone che scopano.
Appena arrivata, svolto l'angolo e sento una voce a me familiare che parla con qualcuno, sembra una voce femminile, quasi stridula. Mi avvicino e ascolto la conversazione.
"Dai Dylan, siamo stati bene insieme, perché non ci riproviamo?" dice la ragazza.
"Te l'ho già detto Emily, è finita" dice lui.
"Posso farti una domanda?" dice la troietta.
"Chi era quella ragazza che ti stava così attaccata al bar?" domanda.
"Non è nessuno, solo una sfigata, lascia stare, e poi non me ne frega niente di lei" risponde lui.
Davvero ha potuto dire queste cose? Corro giù per le scale delusa da quello che ha detto.

Come ha potuto farmi questo? Per la seconda volta tra l'altro, e io che pensavo sarebbe stata bellissima questa festa. Si è solo dimostrata un disastro.
Mi siedo in una panchina fuori dalla casa. Devo prendere aria per qualche minuto, e devo anche riflettere in santa pace. Che stronzo.
"Ehi finalmente ti ho trovata, ti nascondi bene sai?" dice Dylan. Ha anche il coraggio di rivolgermi la parola? Quando mi giro per guardarlo, noto che le sue labbra sono gonfie e sporche di rossetto. Vedo che si è divertito molto. "Dovresti vergognarti sai?" sputo io acidamente. "Sei solo uno sporco infame" continuo insultandolo a più non posso.
"Cosa hai Claire? Non capisco, è successo qualcosa?" domanda tutto tranquillo. Ma stiamo scherzando?
"Cosa è successo? Questo è quello che sai dire, dopo avermi disprezzata davanti ad una troia?" dico tutto d'un fiato.
"Ma.. che...se hai sentito qualcosa non è vero è solo..." non finisce la frase che lo precedo.
"È solo che è difficile ammetterlo non è vero?" rispondo all'orlo delle lacrime.

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