Capitolo 9

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Stamattina non avevo voglia di alzarmi, solo che mia mamma ha rotto e mi ha costretta.
Come look ho scelto una maglia a maniche lunghe bordeaux e dei jeans neri abbinati sempre alla mia amatissima giacca in pelle che ormai metto sempre.
Invece per colazione sono stata sul leggero, non si sa mai, magari ingrasso, anche se non capisco il perché mi dovrei preoccupare se sono magra.

Ma oggi non credo che sarà tutto rose e fiori, indovinate perché?
Dovrò affrontare Dylan, di nuovo e non ne ho per niente voglia, solo che lui si comporta così e me l'ha anche spiegato che è difficile trattenersi.
Lo vedevo ieri dalla sua mascella contratta, quando ha iniziato ad incazzarsi per poi correre, andarsene e lasciarmi lì sola.
Persone più stronze di così non esistono.

Mi metto le scarpe ed esco. Cammino il più velocemente possibile prima di perdere l'autobus e quando lo raggiungo riesco a salire e prendere il primo posto che trovo. Appena alzo la testa per guardarmi intorno, noto che ci sono poche persone presenti nel veicolo. Strano di solito è pieno. Forse sarà solo una brutta giornata anche per altri.

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Arrivata a destinazione, scendo e trovo Dylan che si sta baciando con una, ma questa volta sembra abbia scelto una preda diversa.
All'improvviso vedo che alza un attimo il capo e inizia a scrutarmi.
Odio quando mi guarda in quel modo.
Sono immobile non riesco a muovermi, è come se le mie gambe siano inesistenti.
Forse però riesco ancora a muovere qualcosa, o forse sono davvero paralizzata, ma questa volta da capo a piedi. Non so che fare.

Dopo due secondi che mi sono sembrati un'eternità le mie gambe prendono vita, e iniziano a muoversi sempre più velocemente.
Gli passo affianco e lui mi guarda male, io invece sembro un ghiacciolo, non lo degno di uno sguardo ed è come se lui in questo momento non ci sia.
È come se fosse trasparente ai miei occhi.
Subito sento una lacrima sfuggire, ma lì si ferma. Cosa ho che non va?
È come se iniziasse un'azione ma poi finisse.
È tutto così complicato... lui è complicato... il mondo è complicato.
All'improvviso sento delle persone chiamarmi, e mi accorgo che i miei amici sono lì che mi fanno cenno di venire, solo che sembra non si siano accorti di niente, e non voglio farli soffrire, quindi è meglio lasciare stare.

"Ehi Claire, come va?" chiede Emma.
Vorrei dirle come mi sento in questo momento, ma come ho detto prima non voglio farli soffrire, quindi mento.
"Benissimo, come rinata" rispondo io sorridendo.
"Oggi sei libera? Perché se vuoi, puoi venire a casa mia, tanto c'è anche Lauren" mi chiede Emma.
Come potrei dire di no.
"Si va bene, ma ci troviamo dopo scuola?" domando.
"Si, così venite a mangiare a pranzo da me, e poi se i tuoi dicono di sì resti a dormire, almeno ci divertiamo un po', è da tanto che non facciamo un pigiama party tutte insieme".

In fondo ha ragione è da tanto che non ci prendiamo un giorno di vacanza da migliori amiche.
"Credo che ai miei vada bene, e poi è vero ci servirebbe un giorno di distrazione" sorrido a pensarci.
"Ok, allora a dopo, vi aspetto fuori da scuola" dice Emma, allontanandosi per andare in classe.
Scommetto sarà bellissimo, e divertente. Almeno non dovrò pensare a quel Mr. Occhi magnetici che si bacia con la troietta di prima categoria.

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Sono alla terza ora e la prof adesso deve interrogare, speriamo non scelga proprio me, anche se devo essere interrogata.
"Buongiorno" entra la prof.
"Allora oggi non voglio perdermi in chiacchiere e quindi interrogo subito. Chi si offre? Così mi date già un'idea grazie" dice mentre sistema i libri sopra la cattedra.
"Allora, vi sbrigate?".
Assoluto silenzio.
"Bene ragazzi, siccome non c'è nessuno che si vuole offrire, allora chiamerò io, ok?".
Eh dai, ma neanche una persona?
Che due palle. La sfiga è qui con me di nuovo.

"Ho scelto, i tre interrogati" dice la prof guardando tutti attentamente.
"Smith, sei pronto?" perfetto il primo è andato.
"Prof non sono preparato" si giustifica Ashton. Ora lo ammazzo di botte.
"Bene ti prendi 4 allora" dice la prof tutta tranquilla.
"Kylie Scott? Hai studiato?" pronuncia il secondo nome.
Eh dai, dimmi che sei preparata.
"Non mi sento molto bene, è da stamattina che ho mal di pancia" dice la mia compagna, lasciandomi spiazzata.
Ma stiamo scherzando? Qualcuno mi sta prendendo per il culo.
"Vedo che qua nessuno ha studiato, mi tocca vedere se il prossimo è preparato, signorina Walker almeno lei può farmi il favore di venire fuori? Non credo voglia prendersi anche lei  un 4 come i suoi due compagni, vero?" mi ricatta la prof.
No basta io mi sparo. Cosa dovrei fare adesso? I miei si incazzano se prendo un brutto voto. Ok, Claire è ora di farsi coraggio.

"Sono pronta" le rispondo il più normale possibile.
Speriamo non capisca che non ho neanche aperto il libro.
"Mi stupisci, bene allora vieni pure qua".
"Allora, visto che hai studiato che ne dici di parlarmi di un argomento un po' vecchio? La situazione della donna oggi, i problemi che porta, e via così" cazzo non so niente di quello.
Ma peggio di così? Proverò a parole mie.
"Ok, allora la donna... ehm... bene... la donna... ehm ecco..." balbetto.
E ora che faccio?
"Claire hai studiato? Si o no? Guarda che se non l'hai fatto, ci metto poco a mettere un 4 sul registro, vedi te" mi avverte.
Purtroppo i miei pensieri iniziano a girovagare dappertutto e mi ritrovo a non ascoltare neanche più la prof.
Perché c'è Dylan che mi sta guardando, e non toglie i suoi maledettissimi occhi dal mio corpo?
La prof inizia a risvegliarmi dalla mia distrazione a dir poco imbarazzante e quando mi riprendo, tutti si mettono a ridere. Figura di merda, evviva!
Ormai non mi devo più sorprendere, perché sappiamo tutti che sono la regina delle figure di merda.
"Ehhm, scusi prof" mi schiarisco la voce.
"Ma ha qualche problema Claire?" continua lei, facendo ridere di nuovo tutta la classe, compreso Dylan.
Aaaa, che fastidio. Lo odio, odio tutti quanti in realtà, ho bisogno di sfogarmi con qualcosa. Devo prendere a pugni qualcosa. Sento la faccia sentirsi sempre più pesante, mi sto alterando, mi serve aria, ok devo calmarmi.
Non perdere il controllo come a box, ti prego calmati, non fare una mossa sbagliata. Solo che non riesco a trattenermi e inizio a camminare fuori dalla porta, per poi ritrovarmi in corridoio a prendere a pugni un armadietto a caso.
Sono impazzita.

Tutti mi seguono fuori, e la prof cerca di fermarmi, però come risposta, riceve un mio pugno nella sua bellissima faccia. Cazzo l'ho fatto veramente.
Appena i miei lo sapranno mi uccideranno. E ora?
Ad un certo punto, sento qualcuno urlarmi e prendermi con due possenti mani dal viso.
Eccoli. I suoi meravigliosi occhi che mi guardano preoccupati e con un velo di paura.
"Claire ascoltami!!" dice. Ma io ormai sono confusa, non capisco niente.
Vedo la mia prof per terra, e tutti quanti intorno a cercare di aiutarla.
Di nuovo mi parla.
"Ricorda il controllo, Claire, ricorda il controllo, ok? Controllati" ed è solo ora che riesco a ritornare nella realtà.
Lui è riuscito a fermarmi. E io l'ho ascoltato.
Un istante dopo mi abbraccia, e sento che mi sussurra un: "ce l'hai fatta".
Mi aggrappo a lui, restiamo così per un po', fino a quando qualcuno mi chiama e sembra avere un tono molto arrabbiato. Il preside è lì davanti a me, e mi sta rimproverando.
Guardo Dylan che mi fa cenno col capo di andare.
E forse è anche la meglio cosa da fare.
Ma che cosa dovrei spiegargli scusa?
Che ho perso il controllo e ho dato un pugno alla prof?
"Subito con me nel mio ufficio, seguimi, e tu Kate vai ad aiutare la professoressa" ordina il preside alla bidella.

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