Capitolo 3

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Sono in classe e non faccio altro che chiudere ed aprire gli occhi, non ce la faccio più a stare sveglia e ad ascoltare la lezione con la prof che è noiosissima.

"Claire" dice la prof svegliandomi.
Oh no stavo dormendo. Ora mi suicido. O mi metto a piangere.
"Perché continui a ripetere il nome del tuo compagno Dylan?".
Aspetta cosa? Ok sono ufficialmente la regina delle figure di merda.
"Cosa... io" dico balbettando.
"Claire, stavi ripetendo il nome di Dylan nel sonno" dice la mia amica sottovoce per farmi capire la situazione.

All'improvviso non so come, e non so neanche il perché mi alzo e corro fuori dalla classe. Ho bisogno di aria.
Mi dirigo verso i bagni ma vengo fermata da qualcuno che mi prende per il polso, e mi fa girare per guardarlo.
Ed è lì che incontro i suoi occhi, quegli occhi magnetici che mi fissano seri.
"Perché stavi dicendo il mio nome?" dice Dylan in cerca di una risposta.
"Io... ecco..." non finisco la frase che lui mi anticipa.
"Tu con le parole non ci sai fare vero?" dice lui un po' divertito.
"Diciamo di no",  "Allora, mi vuoi spiegare il perché? Oppure vuoi restare qua per sempre?" mi domanda.
"Non lo so ok?" dico io in un tono un po' troppo diretto, anche perché nella sua espressione non vedo più una persona seria e divertente, bensì una persona che ha praticamente cambiato umore.

"Scusa. Se ti dò tanto fastidio me ne vado anche subito. Ma dopo non andartene come una bambina che vuole la sua mamma e aspetta che ci sia qualcuno per aiutarla" dice lui incazzato andandosene in classe.

Non pensavo fosse così maleducato fino ad arrivare ad insultarmi in questo modo. Mi ha ferita molto.

Vado in bagno e non so perché mi metto a piangere, una mi guarda anche male e se ne va.
È stato troppo sgarbato nei miei confronti gli conviene chiedermi scusa.
Dopo il pianto che non finiva più torno in classe e mi vado a sedere.
Sento il suo sguardo su di me e cerco di non guardarlo, sennò potrei mettermi di nuovo a piangere.
Suona la campanella e tutti andiamo in mensa.
Mi prendo da mangiare e mi vado a sedere in un tavolo con la mia amica Lauren.
"Allora?" dice.
"Mh?" dico io non sapendo cosa le dovessi spiegare.
"Secondo me dovresti farti una dormita sennò rischi di fare ancora una figura come quella di prima" dice per darmi consigli.
"Si... ma ecco da quando è arrivato questo nuovo ragazzo mi sento strana... diversa".
"Sbaglio o ti stai prendendo una cotta per lui?" dice Lauren sorridendo.
"Ma sei matta... ovvio che no... e poi lui mi odia" dico con voce tremante a dire quelle ultime parole.
"Amica mia, sai cosa ti servirebbe? Tanto shopping per distrarti un po'.
Facciamo così oggi ti vengo a prendere alle 17:00 a casa tua e andiamo al centro commerciale, facciamo manicure, pedicure, andiamo dal parrucchiere, e prendiamo tanti vestiti ok?" dice la mia amica per aiutarmi.
"Beh non saprei in realtà..." non finisco in tempo la frase che lei mi precede.
"Noi andremo punto e basta, ah e sta sera mi stavo dimenticando dobbiamo andare ad una festa" dice Lauren tutta felice.
"Sicura?"
"Ovvio che si, e noi andremo insieme".

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Mi sto preparando prima che arrivi la mia migliore amica.
Ho indossato una maglia bordeaux, un paio di jeans neri, e degli scarponcini con il tacco.
Come trucco, ho messo solo un po' di mascara, e la matita nella rima inferiore.
Di colpo sento il campanello suonare e mi precipito giù dalle scale.
Saluto mia mamma con la mano e vado ad aprire la porta.
Eccola lì con la sua macchina che mi aspetta, sembra un film.
Tra poco mi metto a ridere.
"Eccomi qua" dico io.
"Finalmente ce l'hai fatta".

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Siamo appena arrivate al centro commerciale e andiamo al primo negozio H&M, però non troviamo niente a parte degli orecchini a cerchio che ho subito preso.
Lauren invece si è presa le calze color carne e sta pagando intanto io sono fuori ad aspettarla.

Mi alzo per andare a vedere a che punto è, ma sbatto contro qualcuno, e credo di aver già capito di chi si tratta.

"Potresti stare più attento?" dico io un po' arrabbiata.
"Ti posso parlare?" dice ignorando la mia domanda.
"No perché sto aspettando la mia amica".
"Non me ne fotte niente della tua amica, ti devo parlare seriamente".
Ok un po' mi sta preoccupando, meglio ascoltarlo.
"E va bene. Sentiamo, cosa mi devi dire?" dico aspettando una risposta.
"Ecco... mi dispiace per oggi io non volevo essere così aggressivo con te e offenderti... solo che... non so cosa mi sia preso".

Non so cosa dire, non me lo aspettavo da lui, e non aspettavo che mi abbracciasse. Eh già mi sta abbracciando. Credo di averlo perdonato per questa volta.
Vedo uscire Lauren, e quando mi vede abbracciata a lui mi guarda sorridendo e mi fa segno di aspettarla dentro al negozio.
"Ehehm" mi schiarisco la voce come per fargli capire che si deve togliere.
"Ora devo andare... ci vedremo in giro" dico io con un piccolo cenno di sorriso che lui ricambia.
"Ci si vede" dice girandosi per andare via.

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