Capitolo 32

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Ormai sono passate tre settimane,io e Dylan ci siamo comportati come normali persone, come se non fosse successo niente, e oggi è il gran giorno.
Oggi è il giorno in cui inizierà il viaggio migliore della mia vita. E non vedo l'ora di essere in quell'aereo per andare via.

Sono le 6:10 della mattina e ovviamente mi sono dovuta svegliare presto, perché i miei non sanno niente di quello che sto per fare, infatti ho pensato che gli lascerò una lettera.

Mi alzo il più silenziosamente possibile, e vado all'armadio per prendere i vestiti.
La valigia è già pronta, perché ieri sera di nascosto l'ho fatta, cercando di non farmi vedere dai miei. Siccome a Miami farà più caldo che a qui a New York, opto per una maglia a maniche corte bianca molto semplice che metterò dentro a dei pantaloncini in jeans blu.

Trasporto il mio bagaglio giù per le scale, facendo attenzione a non fare rumore e poi vado in cucina per attaccare la lettera al frigo.
La apro, e la rileggo per l'ultima volta.
*Cara mamma e papà, lo so che è la prima volta che vi scrivo, ma vi chiedo di ascoltare bene le mie parole, e di capire il perché ho fatto questa scelta. No, non preoccupatevi io sto benissimo, solo cercate di mettervi nei panni di una adolescente. Sto partendo per un lungo viaggio, e sicuramente quando leggerete questa lettera io sarò già lì. Anche i miei amici sono con me, quindi non vi dovete agitare per niente, ok? Non fate stupidaggini tipo chiamare la polizia. Non serve a niente, perché è da tanto che sogno di realizzare questa cosa, molto importante per me, e credo anche per gli altri. Non si fanno tutti i giorni queste pazzie, ma come sapete io non sono mai stata una normale, ho avuto sempre una rotella fuori posto, anche adesso ce l'ho ed è una cosa della mia personalità che mi ha sempre affascinato.

Forse voi adesso che siete adulti, non potete capire i nostri ragionamenti, o quello che vogliamo fare, ma è tutto semplicemente ovvio. Spero che mi capiate, e ricordate che vi voglio bene, perché in fondo siete la mia famiglia.
Baci, la vostra viaggiatrice Claire.*
Quasi mi viene da piangere a leggerla di nuovo.
Alla fine sto lasciando i miei genitori, ma lo voglio perché mi serve un po' di spazio per pensare e per divertirmi nel meglio dei modi.

Prendo le ultime cose che mi servono e poi prima di uscire, riguardo la mia bellissima casa taciturna ancora addormentata. Ci rivedremo presto.

Chiudo la porta dietro di me e siccome Dylan è già arrivato con la macchina, insieme anche a quella di Cameron, salgo su e poi partiamo. Non posso credere che sta succedendo davvero.

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Arrivati all'aeroporto, andiamo a prendere i biglietti. "Ragazzi, lo stiamo facendo e insieme" dice Lauren felice.
"L'avevamo promesso, giusto?" aggiunge Dylan.

Intanto mentre aspettiamo, io mi appoggio alla sua spalla e mi addormento. Non so come ma dormo. Forse perché stamattina mi sono svegliata troppo presto. Beh, d'altronde dovevo.

"Claire, è ora di andare. Prima prendiamo le nostre valigie e poi si sale in aereo" mi sveglia Mr. occhi magnetici sorridendo.
Lo adoro quel sorriso. Ci alziamo e quando riusciamo a recuperare tutti i bagagli, saliamo sopra il mezzo che ci porterà lontano da qui. Oltre l'orizzonte.

"Oddio, sono troppo felice!" esclama Emma.
"Si è davvero pazzesco" dico io.

Quando troviamo i posti per sederci, Dylan, mi prende la mano per incoraggiarmi.
Sinceramente un po' di ansia ce l'ho. Perché non ho mai preso un aereo. Lo guardo e anche io lo incoraggio sorridendo.

Dopo qualche minuto, sentiamo una voce che parla e che ci dice di allacciare bene le cinture perché si parte.
"Dylan, stiamo per partire ti rendi conto? Credo di stare facendo una cavolata, anche se dentro di me so che non è vero" dico agitata.

"Tranquilla, non succederà niente, soprattutto se ci sono io pronto a salvarti e a proteggerti".

Divento rossa per l'imbarazzo e distolgo lo sguardo per non farmi notare. Per fortuna non si è accorto di niente.
Uno, due, tre secondi, e ci stiamo muovendo. Siamo in volo ora. E ormai non si può più tornare indietro. Strano da dire ma sono fiera di quello che sto andando a fare, o a cui sto andando incontro. Se non fosse stato per Lauren, non lo avremmo mai fatto.

Mi guardo un po' attorno e vedo Emma appoggiata al petto di Cameron che guarda un film, Lauren che ascolta musica, e poi Dylan che dorme beato come un angioletto.
È troppo buffa la sua faccia mentre dorme.
E non riesco a non ridere.

Lui si sveglia, e mi domanda: "Mi stavi guardando per caso? No perché sai, sono molto bravo ad accorgermi delle persone che mi guardano".
"Io non ho fatto proprio niente" dico con le mani in alto. "Certo come no, stai molto attenta perché ti vedo, anche se ho gli occhi chiusi".

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Finalmente siamo arrivati, dopo ben 3 ore e 8 minuti di viaggio.

Non ce la facevo più a stare seduta. Quando mi alzo per andare verso le scale, mi sgranchisco un po' e poi decido a scendere.

Appena metto piede fuori da quel mezzo enorme, sento il profumo del caldo arrivarmi fino alle narici, per poi continuare lungo i miei polmoni.
Adoro Miami, mi sono sempre piaciute le sue spiagge. Davvero bellissime.

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