Le prime 3 ore passano tranquille. Io continuo a evitare Joel, ma alla 4 ora dovrò sopportarlo ad inglese. La maggior parte degli alunni, tra cui Clare e Tiffany, dopo la sbronza di ieri non sono venuti a scuola, che stupidi.
Vado nell'aula di inglese assorta nei miei pensieri, e senza aspettarmelo mi sento chiamare da un banco in fondo alla classe.
"Ehi Stacy!" Mi saluta Fred.
"Fred!" Lo saluto mentre mi avvicino a lui.
"È occupato?" Chiedo indicando con gli occhi la sedia accanto a lui.
"No no, vieni pure" mi dice sorridendo.
Ora che c'è luce lo vedo meglio, e devo dire che è proprio bello: è abbastanza alto, ha i capelli castani chiaro e gli occhi azzurri. È abbastanza muscoloso ma non troppo, ed ha un sorriso spettacolare.
"Senti ma... Non per farmi gli affari tuoi, ma hai un fidanzato?" Chiedo incuriosita.
"No, ma mi piacerebbe avere qualcuno" mi risponde con aria sognante.
"Bè è un peccato sprecare tanto bel fascino!" Dico mentre sorrido.
"Grazie per il complimento, pure tu.." Inizia a dire, ma viene fermato da Joel che si ferma davanti a me e mi si avvicina all'orecchio lasciando un bigliettino sul banco.
"Per favore..." Sussurra, per poi andarsene.
Fred mi guarda e poi indica con un cenno il bigliettino.
"Appena puoi, nel bagno.
Joel"Ma cosa?? Mi ha chiesto seriamente di incontrarci nel bagno?
"Ci vai?" Mi chiede Fred.
"Visto che io rispetto ad altri sono una ragazza intelligente, sì ci vado, ma solo e ripeto il solo per chiarire." Gli rispondo.
"Ok, ma stai attenta" mi risponde guardandomi negli occhi.
"Sicuro" gli rispondo mentre entra la prof.
Passano dieci minuti e Joel chiede se può andare in bagno. Perfetto è la mia occasione. Cinque minuti dopo vado dalla prof in un momento di casino e le chiedo di andare in bagno. Mi risponde di sì senza neanche accorgersene.
Esco dall'aula. Sento i battiti del mio cuore aumentare e mi guardò intorno alla ricerca di Joel o del bidello. Non c'è nessuno dei due. Perfetto, mi ha chiesto di incontrarci nel bagno, ma già so che non intendeva quello delle ragazze, quindi mi dirigo nel bagno dei professori. Bingo. Lo trovo appoggiato al lavandino che mi aspetta ansioso, e gli si legge in faccia che è preoccupato. Mi verrebbe di corrergli contro e abbracciarlo, ma con tutto l'autocontrollo che ho mi limito ad un solo:"Ehi" dico.
"Ciao" mi dice lui guardandomi stupefatto, come se fossi un fantasma apparso dal nulla.
"Pensavo non venissi dopo..." Mi dice mentre abbassa lo sguardo in evidente imbarazzo.
"Eppure... Eccomi qui." Rispondo sorridendo.
"Che cosa volevi?" Gli chiedo.
"Bè non sono mai stato bravo a chiedere scusa, ma ci proverò. Sono stato un cretino, non dovevo lasciarti da sola alla festa, ti dovevo riaccompagnare a casa invece di stare con i miei amici che si ubriacavano al lago, come facevo io di solito, ma non quella sera. I miei pensieri erano rivolti solo a te. Eri nella mia testa, nel mio corpo, e nel mio cuore. Preso dal senso di colpa ero corso su a casa di Clare a cercarti. Ti ho cercata dappertutto, ma non c'eri. Allora ho preso la macchina e sono corso a casa tua per vedere se eri lì. E ti ho vista mentre entravi. Allora sono tornato a casa mia, ma non sono riuscito a dormire, perché dovevo sapere che non eri arrabbiata con me, dovevo sapere se mi avresti mai perdonato. Allora eccomi qui. A chiederti sinceramente scusa, e di perdonarmi. Per favore."
Sono senza parole. Lo guardo mentre mi osserva per capire che cosa provo, ma so che all'esterno ho un viso freddo e senza emozioni in questo momento. Ci ho messo tanto ad imparare a farlo.
Ma una domanda mi sorge spontanea."Perché ti interessa tanto il mio pensiero?" Domando incuriosita.
Sussulta a quella domanda. Ho forse detto qualcosa di sbagliato?
"Adesso non te lo posso dire." Mi risponde cupo. Per un attimo nei suoi occhi balena un fascio di tristezza che subito scompare.
Mi verrebbe da dirgli come posso fidarmi di lui se non mi dice le cose, come potrei mai. Ma lo capisco.
"Ok." Rispondo.
"Ok?"
"Sì ok. Accetto il fatto che hai dei segreti, accetto il fatto che quando sarai pronto potrai dirmeli o domani o mai, e sì... Ti perdono." Gli rispondo sorridendo.
Gli si illumina lo sguardo. Quanto è bello ora che è felice, non ce la facevo a vederlo triste.
"Senti... Oggi hai da fare qualcosa?" Mi chiede.
"Em... No." Rispondo.
"Ok" mi risponde sorridendo.
"Ok" gli dico mentre mi avvio per tornare alla lezione di inglese.
Sul mio volto nasce un sorriso raggiante. Chissà perché me lo ha chiesto.... Non vedo l'ora!!
POV'S JOEL
La sto aspettando da 5 minuti nel bagno, ma tanto so che non verrà. Non dopo che l'ho trattata come...Jessica. Il suo volto ogni volta che guardo Stacy mi appare, come fosse un demone che mi perseguita. Mi hanno sempre detto che non era colpa mia, che era stato un'incidente. Ma io lo so che dovevo morire io e non lei. Io lo sapevo che...
"Ehi" mi sento dire mentre la vedo. Stacy, bellissima dalla punta dei suoi bellissimi capelli fini alle sue scarpe.
"Pensavo non venissi dopo..." Abbasso lo sguardo colpito dalle emozioni dell'incidente con Selena.
"Eppure... Eccomi qui" mi risponde sorridente. Se solo sapesse la mia storia, non mi sorriderebbe più, mi guarderebbe con disprezzo come fossi un mostro..
"Che cosa volevi?" Mi chiede.
E in questo preciso istante mi sfogo, e dentro alle parole che le dedico ci metto tutta la mia disperazione, la mia felicità, la mia paura è la mia sbadataggine. Spero con tutto il cuore che mi perdoni. Lo spero proprio."Perché ti interessa tanto il mio pensiero?" Mi domanda.
E allora in quell'attimo di esitazione tutta la mia tristezza dell'incidente riaffiora, ma riesco subito a reprimerla. Non posso perdere pure lei, ma non posso neanche dirle la verità... O almeno... Non adesso.
"Adesso non te lo posso dire." Spero basti come risposta. Non posso perderla, non pure lei.
"Ok" mi risponde.
Sono scioccato. Veramente accetta?! Veramente accetta i miei segreti, le mie paure, le incertezze gli sbagli?"Ok?"
"Sì ok. Accetto il fatto che hai dei segreti, accetto il fatto che quando sarai pronto potrai dirmeli o domani o mai, e sì... Ti perdono."
Mi si illumina lo sguardo. Mi verrebbe da correrle incontro e abbracciarla e baciarla, vederla accoccolata vicino a me, dopo aver passato una giornata fantastica. E allora glielo chiedo."Senti... Oggi hai da fare qualcosa?" Le chiedo.
"Em... No." Risponde.
"Ok" le rispondo sorridendo.
"Ok..." mi dice mentre si avvia per tornare alla lezione di inglese.
È bellissima dal dietro. È bellissima in qualsiasi forma, in qualsiasi angolazione, come un tramonto in riva al mare. E allora mi viene l'illuminazione.
Non vedo l'ora.
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La mia dolce metà💛
RomanceStacy è una ragazza intelligente e attiva e le piace molto leggere. Non vede suo padre da troppo tempo così decide di partire per un anno e andarlo a trovare; ma non se lo ricordava come lo trova adesso, è cambiato. In quella piccola cittadina cono...