Capitolo 11

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Pov's Jungkook

Perchè sento così freddo?
Dov'è finito il calore di Taehyung?

Anzi...

Dov'è finito Taehyung?

Apro gli occhi di scatto, ritrovandomi nella sua camera da letto. Ricordo di essermi addormentato in salotto la sera prima, quindi presuppongo che durante la notte mi abbia trasportato fino a qui, anche se non sono a conoscenza del motivo.

Faccio slittare compulsivamente lo sguardo da una parte all'altra della stanza nella speranza di vederlo arrivare all'improvviso, ma quando dopo vari richiami realizzo che ciò non accadrà, il panico inizia ad impossessarsi di me e lotto con tutte le forze che ho in corpo per cercare di mantenere la calma.

Non so perchè, ma il timore che si sia potuto pentire di quel che abbiamo fatto giusto qualche ora prima, s'insinua rapido al mio interno facendomi desiderare ardentemente che lo veda entrare dalla porta, magari con un gran sorriso in volto che possa rassicurarmi dal mio insinuoso pensiero.

Il mio occhio cade poi, quasi fosse stato attirato da un magnete, verso il comodino su cui poggia la sveglia, catturando l'immagine di un bigliettino ripiegato su se stesso.
Ho iniziato ad odiarli così come le lettere dopo l'episodio che mi è capitato l'ultima volta che ne ho ricevute due, perciò esito svariati minuti prima di sporgermi cauto per afferrarlo, se pur con mani tremanti, e lascio fuoriuscire un sospiro di sollievo quando noto la firma di Taehyung.

Non perdo tempo nell'aprirlo e lo leggo velocemente, tranquillizzando i battiti cardiaci quando arrivo al punto in cui dice di esser andato a risolvere un problema a lavoro, presumo perchè si sia assentato per un lungo periodo.

Mi lascio ricadere con un grande tonfo sul letto ma pongo subito fine al momento di relax perchè decido di andare a farmi una doccia, dato che ieri non mi ero ripulito dai residui che mi sono rimasti addosso, poi una volta fresco e profumato scenderò a fare colazione.

È lo squillo incessante del cellulare a destarmi dai miei intenti, e un piccolo allarme non può fare a meno di scattare in me una volta notato che la persona desiderosa di parlarmi non è altro che Jimin.

Non mi sono fatto sentire da un sacco di tempo, perciò accetto velocentemente la chiamata e porto titubante il telefono all'orecchio, aspettandomi una sgridata bella e buona da parte del mio amico.
Infatti è esattamente quel che ricevo.
"Jungkook! Ma porco cazzo sai quanto sono stato in pensiero per te in questi fottuti giorni?"

Strizzo gli occhi per sopportare il tono squillante con cui mi ha rimproverato, incavando la testa nelle spalle mentre strizzo un occhio, convinto che così facendo il dolore dei miei timpani si allieverà.
"Jiminie scusa, ma sono successe un sacco di cose e non mi è passata proprio per la testa l'idea di cercarti."
Il tono mortificato gli fa intendere alla perfezione che mi dispiaccia per averlo trascurato così a lungo. Mi sento pertanto seriamente in colpa visto che è una delle persone che non ha mai omesso l'affetto che prova per me e l'ha sempre dimostrato.
Anzi, forse è meglio dire che è proprio l'unica, facendo eccezione per quel piccolo interesse che credo sia nato in Taehyung.
È grazie a Jimin infatti se posso ritenermi fortunato ad avere un amico perchè non tutti hanno tale possibilità al giorno d'oggi, visto gli innumerevoli rami di questo rapporto che si districano in falsità, convenienza e sfruttamento.

"Un messaggio però potevi mandarmelo, anche uno piccolo, piccolo...non mi sarei mica offeso." Piagnucola con voce lamentosa. Posso immaginare che si sia imbronciato dondolando innocentemente sui talloni, proprio come fanno i bambini quando non ottengono ciò che vogliono e cercano di fare gli angioletti.

"Lo so ma devi scusarmi Jiminie, per favore. Se ti raccontassi quel che ho passato a mala pena ci crederesti."
Continuo ad utilizzare un tono di scuse nella vana speranza di ricevere il suo perdono.

The Feelings I Feel For You... (Vkook) #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora