Capitolo 20

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Pov's Jungkook

Mi sento sprofondare nelle tenebre più assolute. Nelle stesse in cui ero già stato risucchiato durante gli anni adolescenziali del liceo. Solo che allora non era presente quella voragine buia che invece adesso, smossa da un volere masochista, è capace di spingermi all'interno di quel pozzo gelido, senza fondo, nel quale cadevo all'infinito.

Gridavo, piangevo e mi dimenavo.

Ma io precipitavo lo stesso.

Così come sta facendo ora il mio cuore alla vista del corpo bagnato, ferito non poco, di Taehyung. Colui che ha guidato in condizioni pietose solo per riportarmi a casa, nonostante le ferite inflitte che gli hanno sfigurato parti prima impeccabili. Ma quel suo corpo è sempre risultato, e sempre risulterà, splendido agli occhi di chiunque avrà la fortuna di guardare, anche solo per un attimo, quei muscoli ben impostati, quella pelle incredibilmente liscia, priva di imperfezioni che potrebbero rischiare di toglierle il suo fascino originario, quei lineamenti mozzafiato, e quell'aura più che virile.

Nient'altro che le caratteristiche della tanto ricercata perfezione che tutti, nessuno escluso, vorrebbero.
Eppure il fato sembra esser stato gentile soltanto con un vampiro dal carattere difficile che, sorprendentemente, è andato a finire tra le braccia di un ragazzo come me.

Gli aghi d'acqua, provenienti dal getto della doccia posta sopra alle nostre teste, scivolano lenti sulla pelle olivastra del ragazzo grigio, coccolandola nel più dolce dei modi grazie a lievi carezze che sono in grado di alleggerire la palpabile tensione, la stessa che infesta l'atmosfera dell'intera stanza senza crearsi troppi problemi.

Lui tiene la testa bassa.
I capelli umidi, inscuriti per via del vapore e dell'acqua, gocciolano facendo cadere quei cristalli limpidi sul suo viso. Allora questi si ritrovano a percorrere le delicate palpebre chiuse, la curva del piccolo naso, il contorno delle labbra rosse e la forma della mascella serrata.

E poi cadono giù.
S'infrangono tra i nostri piedi e ci schizzano leggermente, provocando inudibili splash che trovano comunque il modo per invadere i timpani con il loro debole suono.

Se adesso mi chiedessero quale sia stata la motivazione per la quale, lentamente, ho alzato una mano per portare l'indice a posarsi sul punto del collo in cui ho affondato i canini con il solo intento di nutrirmi di lui, non saprei proprio cosa dire, come rispondere. Perchè ad essere sincero non me ne sono nemmeno accorto.
Così come non realizzo il fatto che il mio polpastrello stia tracciando finemente quei fori visibili che lo marchiano, e li accarezza con talmente tanta cautela da non esercitare alcuna sorta di pressione. Questo perchè provocargli ancor più dolore di quanto già non gli abbia impartito, è la prima cosa di cui ho bisogno se voglio aumentare i sensi di colpa che mi stanno dilaniando in maniera fin troppo atroce.

Quasi fosse impaziente, tuttavia, quello stesso dito inizia a scendere sulle sue clavicole, andando a definire in seguito i contorni del petto che sale e scende in modo abbastanza affaticato, come se non riuscisse a respirare bene. Eppure la mia attenzione neanche si sofferma su simile fatto, in quanto rapita dal corpo segnato del ragazzo che ho a pochi centimetri di distanza.

La punta dell'indice scivola facilmente sulla sua epidermide, resa piacevolmente bagnata grazie all'acqua incessante che scorre su entrambi. E la falange si scontra più volte con quelle goccioline che la rivestono gelosamente, come se si sentissero fortunate e piene d'orgoglio per avere la possibilità di potersi depositare su tale superficie profumata.

Tuttavia l'unico che può baciarla.
L'unico che può toccarla come si deve.
E l'unico che può gustarla per davvero.
Sono solamente io.

Dunque non mi sorprendo se quelle scaglie acquatiche sviluppino un profondo senso d'invidia nei miei confronti, in quanto impossibilitate dall'avere lo stesso onore del quale Taehyung mi ha reso schiavo. Altrimenti non scenderei ulteriormente, sempre più in basso, per andare a tracciare linee invisibili sulla cicatrice che gli ho procurato quando il desiderio di creargli un buco nel torace mi ha accanito la mente, spingendo quest'ultima a dettare azioni di cui mi sono terribilmente pentito, nonostante non avessi avuto la possibilità di conservare neanche una fine briciola di controllo.

The Feelings I Feel For You... (Vkook) #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora