Capitolo 9

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Pov's Taehyung

Era necessario.

Incazzarmi con lui per fargli entrare in testa che con un vampiro non si scherza.

Era necessario, sì.

Ammetto di aver esagerato visto che sono arrivato al punto di mettergli le mani addosso per strangolarlo, cosa che non sono riuscito ad evitare perchè mi sono lasciato prendere dall'istinto aggressivo del passato.

Ma era necessario.

Anche se alla fine le vecchie abitudini sono ritornate.

Ecco perchè mi ritrovo in questo parco deserto, alle 02:00 di notte, intento a prosciugare interamente il sangue di questa donna, anzi è meglio dire puttana.
Da quando sono arrivato in quest'area verde, illuminata dagli alti lampioni che attirano moscerini, lucciole e altri vari insetti, non ha fatto altro che flirtare con me senza un minimo di pudore, ovviamente la dignità l'aveva sotto i piedi.

Assolutamente niente a che vedere con il mio Kookie.
Lui sì che è un ragazzo per bene.
Dolce e tremendamente adorabile.
Innocente e a volte infantile.
Un tenero coniglietto indifeso che ha bisogno di protezione e di una persona che gli stia accanto.
E lui questa persona l'aveva.

'Lui aveva me.
Ma io l'ho lasciato da solo.'

Non ho fatto sicuramente bene a bere così tanto alcol in quel bar dalle luci offuscate e deboli.
Mi ha stordito.
Troppo.
Altrimenti perchè dovrei pensare a Jungkook in questo momento?

È l'alcol che mi fa provare tremendi sensi di colpa nei suoi confronti.
È l'alcol che mi fa sentire la sua mancanza.
È l'alcol che mi fa venir voglia di andare da lui per scusarmi.
È l'alcol che mi fa camminare nella direzione verso casa sua.

È tutta colpa dell'alcol, no?

Solo colpa sua.

Strano però, come io senta di non star facendo la cosa giusta mentre i miei passi rallentano, pur volendo arrivare in poco tempo a destinazione. In fondo è stato lui che ha sbagliato provocandomi in quel modo, perchè se fosse stato più tranquillo non sarei di certo scoppiato.
È lui nella parte del torto, perciò adesso dovrei fargliene subire le conseguenze, ovvero il mio distacco e il mio allontanamento provvisorio, anche se sono pienamente cosciente del fatto che non gli verrà per nulla facile starmi lontano, dato il suo veloce affezionamento e il bisogno che ha della mia presenza, ma dovrà comunque abituarcisi, almeno per qualche tempo.

E io devo davvero farlo, sì.
Devo.
Altrimenti non imparerà mai.

Ecco perchè giro bruscamente via, inoltrandomi in una stradina abbastanza stretta per arrivare il più in fretta possibile a casa mia, lasciata per troppo tempo trascurata.
Arrivo velocemente alla fine del vicolo, non mi ci vuole infatti molto prima di ritrovarmi nella grande strada principale, quella in cui a uno dei due lati si trova il bar in cui siamo andati io e Jungkook a bere una cioccolata calda. Quello stesso bar in cui lui, timido, sorseggiava tranquillamente la sua bevanda porgendomi di tanto in tanto qualche domanda.
Le palpebre che socchiudeva per il troppo calore ad ogni sorso che ingurgitava, sembravano leggiadre piume, raffinate e fragili. Le guance invece, assumevano una fievole tonalità rossastra ogni qualvolta il mio sguardo lo scrutava per troppi secondi, mentre le labbra, bagnate, lucide e dolci a causa dello zucchero presente nella tazza che assaporava con lentezza, fremevano dalla voglia di pormi innumerevoli quesiti che avevano come scopo solo un obiettivo, ovvero conoscere ogni più nascosta sfaccettatura della mia vita.

Fermo i passi restando qualche secondo ad osservare l'entrata del bar, chiusa a quest'ora. L'insegna dalla scritta luminosa è dello stesso colore brillante che caratterizza la Luna, ora alta nel cielo.
Lascio cadere la testa all'indietro, puntando le mie iridi cupe sulla figura rotonda, dalle lievi macchie grigiastre, di quell'astro invidiabile.
Invidiabile per la sua innata bellezza, la quale incanta poche persone, queste di certo troppo ignoranti perchè la definiscono una semplice palla bianca nel cielo. Ma anche se non meraviglia ogni singolo essere vivente, strega tutti.
Invidiabile anche per la fortuna di avere la compagnia di miliardi di stelle che la circondano, quella Luna, donandole un tocco ancora più affascinante.
Ma anche per il suo grande coraggio nel restare in eterno al buio, infreddolita ma non spaventata.
E per la sua forza nell'osservare tutti i problemi, i casini e le catastrofi che avvengono sulla Terra, senza crollare e smettere di illuminare la notte con la sua non propria luce, ma nonostante questo, lei è talmente ammaliante da sembrar un'unica, immensa, e forte aura luminosa dalla straordinaria brillantezza.

The Feelings I Feel For You... (Vkook) #Wattys2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora