Mi capita spesso di guardarmi allo specchio e rimanere lì ferma a studiare il mio corpo.
Detesto il fatto di aver ereditato molte delle caratteristiche fisiche di mia madre.
I capelli neri, ondulati come quando ti si asciugano al sole dopo averli bagnati con l'acqua salata del mare.
Gli occhi verdi, dal taglio felino, che però mancano di quella scintilla magica che avevano i suoi e, ancora, la pelle perennemente abbronzata.
Di contro il mio petto è molto più prominente del suo, che a stento si notava.
Sono anche più alta di lei, lo so perché spesso bisbigliava fra sé e sé "5 cm in più e avrei potuto raggiungere questo scaffale senza dover sempre prendere lo sgabello" mentre puliva la cucina.
Io invece a quello scaffale ci arrivo, senza dover distendere neanche troppo il braccio.
Probabilmente merito di mio padre biologico, o meglio come lo chiamo io il donatore di sperma, del quale non conosco nemmeno il volto.
Oggi però non posso continuare a fissarmi, devo prepararmi per uscire.
Il mio armadio risulta pieno di una massa indistinguibile di tessuti, questo perché per prima cosa non sono per nulla ordinata e poi perché al suo interno il 99% dei vestiti è di colore nero.
Il restante 1% si distribuisce tra i colori classici dei jeans e qualche capo di colore verde, ovviamente nulla di troppo acceso, solo perché mi piace l'idea che si abbini ai miei occhi.Prendo, quasi pescandolo, il mio top preferito, è verde militare, con scollo rotondo, questo termina poco sotto lo stomaco così da lasciare visibile un po' di pelle quando infilo i jeans neri a vita alta strappati in più punti.
Sono un'amante dei tacchi e ne ho collezionati molti, nulla di troppo costoso, tutti acquistati con il denaro guadagnato facendo la cameriera nei mesi estivi.
Decido di prendere gli stivaletti stile militare, rigorosamente neri, tacco 12.
Data la mia carnagione non esagero mai troppo con il trucco, non so cosa siano basi e fondotinta.
Traccio di solito con l'eye-liner una curva armoniosa sulle palpebre e applico un filo di mascara per accentuare le ciglia che già di per sé sono molto lunghe e folte.
Una spruzzata di profumo alla vaniglia e la mia borsa, piccola, per contenere il necessario, ovviamente non sarà difficile immaginare il colore, comunque si è nera.
Appena esco dall'appartamento frugo nella borsa alla ricerca dell'accendino, faccio qualche passo per arrivare a svoltare nella via perpendicolare e all'angolo, finalmente, riesco ad accendere la mia adorata Lucky Blu.
Dio non fumavo da dopo pranzo e stavo quasi per impazzire.
Le sigarette sono le mie compagne d'avventura, mi sollevano quando sono triste, mi rilassano quando sono ansiosa e mi tengono sveglia quando devo fare tardi la sera.
Arrivo dopo 10 minuti di camminata al Red Spot, uno dei bar in cui ci troviamo io e la mia compagnia prima di andare a ballare.Lo adoro, dentro è minuscolo e puzza di storia, probabilmente perché l'ultima volta che lo hanno pulito non era ancora stato approvato il suffragio universale.
Quando chiedi da bere non sai mai cosa ti ritrovi nel bicchiere perché le luci sono basse e rosse.
Fuori alcun tavolini piazzati qua e là.
Adoro questo posto anche perché la barista è la mia migliore amica, si chiama Pony, o meglio noi la chiamiamo così, queso perché due anni fa in vacanza ad Amsterdam con alcuni amici, sbronza e sotto l'effetto di qualche "droga leggera", aveva avuto la pensata di tatuarsi sulla natica destra un Mini pony, uno di quei cavallini in miniatura che andavano a ruba quando eravamo piccole e che lei, a detta sua, amava alla follia.
Pony ha tre anni in più di me ma non mi ha mai fatto pesare questa differenza. L'ho conosciuta che avevo 15 anni, quando andai a ballare per la prima volta allo Starlight, una discoteca vicino a casa mia.
Mi piacerebbe sapere due cose:
1) vi da fastidio non avere un'ambientazione?
Sono ancora indecisa se inserirla o lasciare una sorta di velo sulla narrazione come se davvero tutto il racconto provenisse dai ricordi della Chiara adulta. Che non necessita di spiegare a se stessa alcuni dettagli ed invece si fissa e diventa un po' prolissa su altri2) Vi piace soprannome Pony e la storia dietro a questo ?
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NON MI LASCERÒ
ChickLit"L'universo ha finalmente ascoltato le mie preghiere e a volte quasi ho paura di ringraziarlo ad alta voce, come se volessi tenerglielo nascosto, facendogli credere di essere ancora quella ragazzina infelice a cui non importa più di vivere". Anche l...