Il cuore batte all'impazzata eppure dal viso non trapela nessuna emozione.
Potrei sembrare la persona più serafica dell'universo ma dentro me sento solo una cosa,
la PAURA.
Claudio è tornato a casa.Se ne sta lì, seduto sulla solita logora poltrona davanti alla televisione, accesa sul canale sportivo.
Sentendomi rientrare si volta verso la porta d'ingresso.
Mi fissa con un sorriso che per assurdo pare sincero.Non mi piace affatto.
La mina vagante, così lo definisco nei momenti di apparente calma."Papà, ti hanno dimesso in anticipo?"
Sebbene sia rimasto in ospedale per quasi un mese ero sicura la dimissione fosse fissata per la settimana prossima.Inclina la testa osservandomi, lo fa sempre ma non guarda veramente. Cerca un dettaglio in grado di stizzirlo abbastanza per potermi inveire contro. Almeno quando è ubriaco perso. Ma oggi non lo sembra. Cosa stai cercando di fare?
Si ridesta scuotendo vigorosamente la testa.
"Amore, Chiara, non rimanere lì impalata vieni ad abbracciare il tuo vecchio. Mi avranno anche dimesso ma queste cazzo di gambe proprio non riescono a rispondere ai miei comandi. Fanno una male porco!" Dice lui impersonando alla perfezione il ruolo della vittima.
Amore? Chiara? Niente "stronza", "pezzo di merda", "figlia del cazzo", "essere inutile", "puttanella" ?! Questa mi è nuova.
Prendo un respiro profondo ma senza dare nell'occhio. Spero non si soffermi sulle mie mani perché in questo momento i pugni sono stretti tanto che le unghie si sono conficcate nella carne, percepisco il bruciore, il palmo umido. Non importa il dolore, ci penserò dopo. L'unica cosa che voglio è rimanere calma.
Faccio un passo, due.
Continuo a camminare normalmente eppure mi sembra di andare a rallentatore. Sento il vecchio parquet scricchiolare sotto le suole delle Vans e il mio cuore scaraventato contro lo sterno.
Eccomi qui, sono davanti a lui.Allunga le braccia spalancandole, cosa vuole? Un abbraccio si direbbe o forse è solo una trappola e vuole strozzarmi per non essere andata nemmeno una volta in ospedale a trovarlo.
Mi inchino verso di lui, non voglio farlo incazzare. Non mi mancano le sue urla e vorrei non doverle sentire ancora per un po'.
Mi afferra con prepotenza, lo sapevo ora mi strangolerà.
No aspetta, è un abbraccio, un abbraccio vero. Lo sento tremare e respirare profondamente.Sgrano gli occhi quando capisco cosa sta succedendo.
Claudio sta... piangendo!
Nel mentre mi passa una manoin continuazione su e giù per la schiena.
Mi allontano un po' e smette di singhiozzare."Papà c-che succede?" Balbetto, sono sconcertata.
Chiude gli occhi portandosi una mano sul petto. È affranto?
Uso i pochi secondi che si sta prendendo per guardarmi attorno.
Nessuna birra, nessun cartone di vino scadente. Anche quando l'ho abbracciato l'unico odore che ho sentito è stato quello del bagnoschiuma."Chiara..."
La sua voce mi ridesta dal turbinio di pensieri.
Lo guardo sempre più interrogativa ma non perdo la concentrazione."Chiara, in ospedale..." la voce gli trema, guarda il pavimento passandosi freneticamente la mano su quello che gli è rimasto dei capelli.
"Mentre mi sottoponevano a vari controlli hanno scoperto che... c-che..." Risucchia le labbra che diventano tutte bianche, deve averle strette con violenza.
Tace ancora un po' e poi sospira
"Ho il cancro"."Il cancro?" Chiedo io credendo di non aver capito bene.
"Si, il cancro. Al fegato. Ho metastasi ovunque e il dottore ha detto che non ho molte probabilità di sopravvivere". Ora mi fissa dritto negli occhi e la sua espressione indica che stia cercando una precisa reazione da parte mia. Vuole la mia pietà.
"Io... Io non so cosa dire. Mi... mi dispiace molto" le gambe sono molli e non riesco più a stare in piedi. Appoggio le mani sulla poltrona e mi inginocchio di fronte a lui.
Claudio sta per morire?
Scoppia a piangere in maniera disperata questa volta. Il corpo gli trema da fare paura, sembra come coinvolto in una crisi epilettica.
Batte i pugni sui braccioli della poltrona e istintivamente mi allontano un po'.
Afferra la mia mano e la stringe forte ma non mi fa male, la racchiude tra le sue e se la porta al viso dopo averla baciata silenziosamente. Si sta accarezzando col mio palmo. La mano è ferma e lui con piccoli movimenti fa su e giù col capo. Mi verrebbe da ritrarla perché la barba ispida mi sta graffiando eppure questa scena pietosa non me lo permette.
Osservo come uno spettatore passivo ciò che accade lasciando a lui la possibilità di scegliere la prossima mossa.Rimaniamo così per un quarto d'ora o forse un'eternità. Fin quando non piange via tutte le forze e si addormenta.
Mi stacco lentamente.Claudio sta per morire ?
Il mio cervello non connette più e questa è la sola domanda che continua a porsi.
Claudio sta per morire?
Un cancro al fegato.
Beh sì è plausibile. Il vecchio bastardo ha, o meglio aveva la cirrosi da che ne ho memoria e più volte gli è stato consigliato di smettere di bere.
Ma un cancro al fegato con metastasi sparse in ogni dove. Poche probabilità di sopravvivere. Lo cureranno? Certo che per come ha trattato quel povero organo non se lo meriterebbe affatto. Ma si merita di morire?
Ovvio Chiara che se lo merita, è uno scarto umano. Non sarebbe dovuto mai nemmeno esistere. Eppure...Eh sì, è quell' "eppure" che non se ne va dalla mia testa che mi spaventa.
Perché non sono felice? Perché non sto sorridendo?Trovo sul tavolo della cucina varie scartoffie, sono le carte dell'ospedale. Con queste riuscirò forse a capirne di più.
Inizio a leggere e rileggere.HCC, epatocarcinoma. Lesioni, vie biliari, approccio terapeutico. Metastasi lontane.
Parole su parole non ci capisco nulla. Dovrò parlare con qualche dottore ma ora posso fare solo una cosa.
Chiamare Max.Avanti rispondi.
Niente.
È la terza volta che compongo il numero e il telefono squilla a vuoto. Ora addirittura risulta irraggiungibile.
No non posso non parlare con Max.
Solo lui può capire cosa mi sta succedendo.
Solo e soltanto lui.
Mi sta per l'ennesima volta spezzando il cuore con la sua assenza.-Per te ci sarò sempre un cazzo- penso, schiaffeggiando la foto di me e lui che era incorniciata sulla mia scrivania.
Al diavolo Max, andrò a fare un giro.
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NON MI LASCERÒ
ChickLit"L'universo ha finalmente ascoltato le mie preghiere e a volte quasi ho paura di ringraziarlo ad alta voce, come se volessi tenerglielo nascosto, facendogli credere di essere ancora quella ragazzina infelice a cui non importa più di vivere". Anche l...