CAPITOLO 19

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"Che fai, vai già via?" Domando a un Daniel intento a rivestirsi del cappotto.
"Si scusami, sono passato solo per farti gli auguri di persona ma ho un impegno e devo scappare. Ci vediamo in questi giorni" risponde frettoloso lui e, dopo appena dieci minuti dal suo arrivo, abbandona frettoloso il locale.

Ecco che il ragazzo copertina svanisce e così anche tutti i piani che la mia mente malata aveva progettato per il fine serata.

"Dai Chiara muoviti" urla Marco mentre la sua amata ragazza, anche nota come mia migliore amica, tiene in mano un pacco.
"Vieni ad aprire il tuo regalo!" Continua.

Riporto il sorriso in viso e raggiungo quel branco di pazzi che sembrano fieri di farsi chiamare miei amici.
Un tablet con tanto di tastiera da poter collegare, quest'ultima da parte solo di Max E NADIA come hanno tenuto a specificare.
"Così non dovrai più usare quel vecchio rottame di computer che ti sei presa quando ho cambiato il mio" dice Pony. Vero, lo voleva buttare ma io non potevo permettermene uno e lo desideravo tanto, così aveva accettato la mia richiesta e io lo avevo portato a casa, facendolo diventare il mio gioiellino.
Questi ragazzi sono davvero speciali.
"Non dovevate" dico con voce piena di riconoscimento.
Poi inizio ad abbracciarli uno ad uno, ringraziando qualcuno dall'alto per avermi donato questa fantastica famiglia.

Dopo qualche ora propongono di andare al Redspot, io però mi offro di rimanere a sistemare con Noemi che, suo malgrado, dopo tanta insistenza accetta. Li raggiungerò più tardi, direttamente allo Starlight.
Prima però che Max e Nadia escano li fermo.
"Nadia aspetta solo un attimo" le  poggio una mano sulla sua spalla.
Si ferma e mi fissa, senza dire nulla. Questa ragazza mi inquieta.
"Mi piacerebbe incontrarti una volta, per poterci conoscere e chiacchierare un po', magari un caffè in settimana, che ne pensi? E poi potrei offrirti un sacco di deliziosi e macabri dettagli della vita di Max, così che tu lo possa ricattare quando non si comporta bene!" Le lancio uno sguardo d'intesa per poi rivolgere un sorriso innocente a Max che nel mentre osserva la scena dall'esterno, immobile come un manichino.
La vedo riflettere per alcuni secondi, che a me, e senza dubbio anche al povero Max, sembrano ore.

"Certo perchè no, sono molto curiosa di fare la tua conoscenza Chiara Menchini, alias pulce" risponde ridacchiando. Mi sta prendendo in giro? Lasciamo perdere, farò la superiore.
"Perfetto, fatti dare il mio numero da quel brutto ceffo" indico Max "quando hai tempo scrivimi e andremo dove vorrai".
Accenna un si col capo.
"Allora a più tardi, ora vado da Noemi" dico liquidandoli.
Quando sono fuori dal locale li osservo attraverso la vetrina.
Cosa ci troverà mai Max in lei?
Spero con tutta me stessa che non si rivolga a lui come fa con me. La regina di sto... -no Chiara contegno- mi rimprovero.
Max ne è innamorato ma cosa ci sia in lei da far innamorare una persona come lui questo non lo so. Il carattere è pessimo e anche fisicamente non sembra essere al suo livello, lui è divino, lei... No.
È più bassa di me.
Un metro e cinquanta per non più di quarantacinque chili oserei dire.
La carnagione è identica a quella di una bambola di porcellana che avevo da bambina in camera, inquietante.
I grandi occhini marroni sembrano minuscoli dopo i quintali di ombretto nero che applica sulle palpebre, per non parlare del rossetto vinaccia che straborda dal contorno la labbra, penso con l'intento di farle apparire più voluminose. Sotto il largo cappotto nero indossa un corpetto nero e dei leggings in pelle attillatissimi che fanno risaltare quegli stuzzicadenti che ha al posto delle gambe. Grazie agli stivaletti con tacco riesce a non parlare con l'ombelico di Max ma è comunque costretta a tenere la testa inclinata verso l'alto.
I capelli sono tinti, il nero è troppo innaturale, ci sono anche dei riflessi del color melanzana che peggiorano solo la situazione.
In più il fatto che siano tagliati a caschetto, liscio, iper simmetrico, con tanto di frangetta, non fa altro che farla apparire ancora più austera.
Sul braccio, questo l'ho notato durante la festa, un tatuaggio, che ammetto essere molto ben fatto, riprende i temi di Alice nel paese Delle meraviglie. Ho riconosciuto lo stregatto, il cappellaio e la regina di cuori.

Sospiro rumorosamente.
In realtà non è così tanto brutta, non lo sarebbe se fosse più simpatica nei miei confronti almeno.

Noemi mi porge la scopa e così interrompo definitivamente la mia puntata personale di "ma come ti vesti".

La serata è finita, sono stanca morta e sono finalmente rientrata a casa.
Il silenzio in questo momento mi è amico, sento ancora il rimbombo delle casse della discoteca alle quali sono stata appiccicata per tutto il tempo.
Allo Starlight mi sono divertita molto e, cosa importante, per un po' sono riuscita a dimenticare quanto schifo faccia la mia vita.
L'unica pecca? Max non è venuto, Nadia domani mattina attacca presto col lavoro e ora che hanno iniziato a convivere non stava bene che la facesse tornare a casa da sola. Mi ha dato fastidio, molto fastidio, ma devo ammettere a me stessa che si è comportato come il suo ruolo da fidanzato richiede e non posso biasimarlo.

Faccio per sfilare il piumino quando sento qualcosa nella sua tasca interna.

Ci infilo la mano, c'è qualcosa.
Ne tiro fuori una piccola scatolina con tanto di biglietto annesso.
E questo? Come ho fatto a non accorgermene?

Si lo so, da piccola ti insegnano che si deve sempre leggere prima il biglietto e poi scartare il regalo, ma io non ho una madre e ho un padre alcolizzato quindi me ne frego e sciolgo il nodo del nastrino che tiene fisso il coperchio sul corpo della scatola.

"O mio Dio" è l'unica cosa che riesco a dire.
Tiro fuori dalla scatola una collana in argento, questa ha un ciondolo, una piccola "c" in stampatello, incastonata su questa tantissimi brillantini.
È così fine e delicata, non ha nulla a che vedere con i "gioielli" che ho sempre posseduto.
Quando mi capita in mano il cartoncino sul fondo della scatola quasi mi prende un colpo. La descrizione del prodotto non parla di argento ma di oro bianco e i "brillantini",come mi sono permessa di definirli io, in realtà sono diamanti.

Prendo il bigliettino e mi maledico di non averlo letto prima.

"Nessun errore, è tuo.
Buon compleanno Chiara.
D."

Daniel.
È impazzito, io non ho parole.
Abbiamo condiviso un bel momento insieme e ci siamo un po' stuzzicati, in questo periodo, anche se ho rinunciato ad aiutarlo con l'appartamento per via di Claudio, abbiamo messaggiato un po' e dopo l'università viene spesso al bar per fare due chiacchiere. Ma diamanti?
Devo parlargli non posso accettare.
Prendo il telefono e gli scrivo un messaggio.

1) tu sei pazzo
2) dobbiamo parlare

Non faccio in tempo a chiudere la chat che appare 'online'.

Ci vediamo domani alle 22:00 al piano bar, ora dormi è tardi festaiola.
Buonanotte ;)

Si disconnette, ok ho capito dovrò aspettare domani.

Guardo ancora una volta la collana. Domani gliela restituirò, ma ora la tentazione è così forte.

"La indosserò solo una volta!" Dico parlando con la me riflessa allo specchio e così dopo aver raccolto i capelli in uno chignon poco accurato adagio il prezioso gioiello al decolleté.

Sorrido.
Al pensiero di vederlo domani il cuore accelera un po' il ritmo e ancora la sensazione strana allo stomaco che provo quando penso a lui.
Quel ragazzo è matto, stupendamente matto.

Questo capitolo mi è servito per poter descrivere Nadia che a breve entrerà nella scena in modo prorompente e ne farà parte, in qualche modo per un po'. Il prossimo capitolo sarà sicuramente più movimentato!
Non so se avete notato ma sto cercando di aggiornare una volta al giorno o comunque abbastanza frequentemente in questo periodo in cui sono un po' meno impegnata.
Fatemi sapere che ne pensate e se il capitolo vi è piaciuto lasciate una 🌟.
BACIII ❤️

NON MI LASCERÒDove le storie prendono vita. Scoprilo ora