NON MI LASCERÒ

CAPITOLO 11

Vedo Pony farmi gesto con la mano di aspettare. Prende il suo telefono e la sua espressione ed i suoi atteggiamenti diventano simili a quelli di una spia in incognito.
Apre l’applicazione di Facebook, dopo pochi secondi mi porge il telefono.

“É questo il ragazzo con cui hai parlato?”

E quando lo vedo mi si gela il sangue, poi inizia a ribollire nelle vene.
Sento freddo, poi caldo, lo stomaco sta facendo una danza strana che non riesco a interpretare.

“Si Pony, è proprio lui, lo conosci?”

Lei fa su e giù con la testa per darmi una risposta affermativa. Non è felice.

“Perché fai quella faccia? Sta con una tua amica?”

“No Chiara, Daniel è il tipico ragazzo conosciuto ai più per la sua fama, nel suo caso non è una fama positiva”

“Cos’è? Un assassino? Perché sei così criptica?”.
Cerco di sdrammatizzare, ha la faccia così corrucciata da sembrare qualche anno più vecchia.

Quanto avrei voluto che la mia amica fosse eccitata per la vicenda che le avevo raccontato.
Per un attimo l'avevo immaginata mentre, prendendomi la mano, mi chiedeva ogni singolo dettaglio ed emettendo gridolini organizzava, scherzando, il nostro matrimonio.

E invece era lì che si passava una mano sulla fronte sbuffando lentamente, sembrava proprio dispiaciuta per il fatto che la sua amica fosse attratta da quel ragazzo.

“É un vero donnaiolo, ma non è questo il problema. Lui ha avuto un sacco di problemi con la legge, è il classico tipo che riesce sempre a mettersi nei casini, trascinandosi dietro tutti quelli che lo circondano. È il figlio dei Conti della Conti Corporation. Pieno di soldi e pieno di sé, crede di poter comprare tutto ciò che vuole, comprese le persone…”

La voce è atona e bassa. Sospira prima di continuare.

“Sai se ti ha puntata molto probabilmente si rifarà vivo, ma ricorda di stargli alla larga. Una delle voci che girano su di lui dicono che l’ultima volta, non so cosa stessero combinando lui ed i suoi amici, una ragazza ci ha rimesso le penne. Si chiamava Monica mi sembra. Erano fidanzati”.

Ed ecco la mia emozione svanire completamente. Mi pervade però un sentimento strano, come se con quell'ultima frase mi avesse legata a lui un po' di più anziché allontanarmi.

“Dev’essere stata dura per lui perdere qualcuno che amava”. Provo empatia per quel ragazzo.

Pony mi guarda male.

“Chiara mi spiegherò meglio, si dice che sia stata colpa sua”.

"Oh..." è l'unica cosa che riesco a  dire.

Niente da fare, so che la maggior parte delle ragazze avrebbero portato le mani avanti esclamando un "no grazie prendo il prossimo", eppure questo suo lato tenebroso lo rende ancora più affascinante. Che io sia l'anormale non lo metto in dubbio, essere una calamita per i casi umani mi ha portata a diversi guai, in più di un'occasione.
Eppure se non lo fossi stata non avrei mai stretto un legame con Pony, Max o la stragrande maggioranza dei componenti della compagnia.

Cosa sarà successo? Voglio davvero scoprirlo. In che tipo di “situazioni” si caccia?
Si accavallano mille domande nella testa.

“Sai quanti anni ha?”

Pony mi guarda come per dire, poverina è scema e non capisce l’italiano, poi cede e risponde alla mia domanda.

“Ventidue, un anno in più di me, fa economia in un'università privata, come da buon figlio di papà”.