2. da sola

745 35 0
                                    

Non ero mai piaciuta a nessuno da piccola per il semplice fatto che volevo stare sempre insieme a mia mamma e mio papà.
Non vedevo l'esigenza di stare con bambini della mia età. Avrei solo litigato con degli sottosviluppati.
Eppure, adesso che ho perso la mia famiglia, mi rendo conto di quanto fosse sbagliato il mio pensiero.
Ero rimasta davvero da sola.
Quella mattina mia zia mi aveva preparato una crostata ai lamponi, proprio come piaceva a me. Lo faceva per farmi felice, eppure io non lo ero e non lo sarei mai più stata.
«Vuoi andare a fare un giro oggi?» mi domandò tagliandomi una fetta di quella torta. «Non sono dell'umore adatto zia, grazie lo stesso.» disse bevendo il mio latte.
«Uscire ti farebbe bene Fede.» rispose lei ponendomi la torta su un piatto piano.
«Dai, fai colazione e muoviti a prepararti: ti porto a fare shopping!»
Mia zia era una donna molto esuberante, con un carattere più che socievole. Tutti le volevano bene. Era il contrario della mia mamma.
La mia mamma era dolce, buona ma stava nelle sue e non disturbava mai nessuno tanto da sembrare troppo privata agli occhi altrui. Le assomigliavo tanto e di questo ne ero più che fiera.
Dopo aver terminato quella deliziosa torta e aver bevuto il latte, andai al piano di sopra, diedi una piccola controllata al telefono, poi mi spogliai ed entrai nella doccia.
Penso che quel momento sia uno dei miei preferiti. Nella doccia ti vengono sempre le idee più buffe e bizzarre che potresti pensare.
Accorgendomi che era passata quasi un'ora, uscì in fretta e furia e corsi a prepararmi.
Misi una semplice canotta color oro e un pantalone nero largo.
Corsi al piano di sotto dove trovai mia zia già pronta che stava controllando l'orologio.
«Ce l'hai fatta Fede!» disse innervosita.
«Scusami.» dissi uscendo dalla porta di casa.
«Dove andiamo?» domandai salendo in macchina.
«Ti porto al centro commerciale!» rispose mia zia tutta allegra.
Fantastico! Ci mancava solo questo!
Quando arrivammo volevo già andarmene.
Girammo per ore. So che per voi potrà sembrare strano ma per me fu una vera agonia.
«Cosa vuoi fare?» mi domandò cercando di prendere tutte le buste di vestiti in mano.
«Vuoi un gelato?» continuò accorgendosi della mia mancata risposta.
Sorrisi ed annuì.
«Fede, quella non è una delle tue amiche di quando eri piccola?» mi domandò dando una leccata al gusto amarena.
Mi voltai e vidi la ragazza che avevo trattato male il giorno prima.
«Sì, possiamo andare?»
«Perché? Adesso te la chiamo!» poi iniziò ad urlare il nome di quella ragazza.
Ero in imbarazzo totale. Quelli erano i momenti in cui odiavo mia zia.
La ragazza dai capelli rossi mi sorrise e si avvicinò a me.
«Ciao Federica!» disse quando fu vicina a me.
«Ciao...» poi mi bloccai.
«Vittoria. Tranquilla, ci sarà tempo per conoscerci.» disse lei sorridendo.
«Perché non vai a fare un giro con lei?» mi domandò mia zia sorridendomi.
Scossi la testa.
«Perfetto! Vieni Fede, dobbiamo raggiungere i miei amici!» poi mi prese per mano e mi tirò con sé.
Perché proprio a me?!

In this moment Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora