6. appuntamento

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Uscì di casa e lo trovai appoggiato alla sua Ford nera. Lo guardai e gli sorrisi.
Mi avvicinai a lui e poi lo salutai.
«Sei bellissima.» disse guardandomi il vestito.
Era molto semplice, nero e lineare eppure lo faceva impazzire.
«Ti va di andare a piedi al ristorante?» domandai sorridendo.
«Certo.» poi mi abbracciò ed iniziammo a camminare.
«Come mai questo invito?» domandai incuriosita.
«Perché, non posso invitare una mia amica a cena?» rispose ridendo.
«Ci consociamo da tre giorni!» dissi scoppiando a ridere.
«Beh, ti trovo speciale.» poi rimanemmo zitti fino al ristorante.
Luca era un ragazzo veramente speciale.
Sapeva essere dolce e generoso.
Mi faceva sentire amata con piccoli gesti d'attenzione come farmi sedere, tenermi per mano e darmi la sua giacca appena sentì dei brividi di freddo.
Forse era davvero il ragazzo che avevo sempre cercato.
«So che posso sembrarti invadente ma perché non mi parli del tuo rapporto con Riccardo?» domandai prendendogli la mano e sedendoci ad una di quelle panchine del parco vicino a casa.
«Te lo ha detto Vittoria?» mi chiese sbuffando.
Annuì.
«Beh, io e Riccardo ci vogliamo bene perché non riesco ad odiare mio fratello ma ci sono momenti in cui non lo sopporto!» disse innervosito.
«Credo che tu debba provare a legare con lui. Io purtroppo mi sto pentendo di tante cose a cui non potrò più riparare. Ho paura che faccia cose di cui ti pentiresti un giorno.» dissi abbassando la testa.
«Tu non sei figlia unica?» mi domandò sorridendo.
«Lo sono diventata, così come sono diventata orfana.» dissi scoppiando a piangere.
I suoi occhi si riempirono di lacrime e poi mi strinse a sé.
«Scusami, non lo sapevo.» disse sussurrando.
«Ho sempre litigato per i ragazzi con mia sorella e ora che non ce l'ho più con me avrei voluto evitare di perdere tempo con quelle cose e magari passare più tempo con lei.» dissi a singhiozzi.
Mi sorella mi mancava.
Era la persona con cui più mi confidavo dato che era la mia sorella maggiore ma ora ero persa senza di lei.
«Fede, io ci sarò sempre per te.» disse staccandosi.
Eravamo a un millimetro di distanza.
«Sei bella.» dissi dopo qualche minuto di silenzio.
Sorrisi e poi mi morsi le labbra.
«Non resisto più.» e poi lo fece e fu magico.

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