30. a lei bastava Riccardo

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«Perché sei qui?» mi chiese facendo dei grattini lungo la schiena.
«Non ci sto senza te.» dissi baciandolo.
Sorrise e poi mi strinse a sé.
«Dato che non riusciamo a stare separati penso sia conveniente per entrambi renderlo ufficiale.» disse lui baciandomi il naso.
«Intendi...»
«Federica Carta, vuoi essere la mia ragazza?» mi chiese ridendo.
Senza neanche pensarci risposi con un secco ma convinto "sì".
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Riccardo doveva fare la cosa giusta ma quella sbagliata gli piaceva da impazzire. Secondo lui era meglio essere felici per caso piuttosto che tristi per scelta.
Con Federica aveva trovato la felicità.
A Federica invece non servivano dei "ti amo" sbandierati ai quattro venti, non servivano mazzi di rose rosse ad ogni anniversario, non le importava sentirsi dire quanto era bella e non le interessava essere presa per mano davanti agli altri. Non voleva striscioni sotto casa ad ogni compleanno, non voleva regali per farla felice, e nemmeno per essere particolarmente bella o speciale. A lei bastava che lui ci fosse.
A lei bastava solo Riccardo.

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