10. al sicuro

568 31 0
                                    

«Ti piace il sushi?» domandò in macchina.
«Sì, lo trovo buonissimo!» risposi ridendo.
«Allora tu sei amica di Shady e Vittoria?» continuò cambiando la marcia della macchina.
«Già.»
«Mi odiano e non capisco nemmeno il perché!» disse ridendo.
«Per Luca.» dissi mettendomi la mano sulla fronte.
«Mio fratello non ha mai capito che non è colpa mia se le ragazze lo usano per arrivare a me!» mi confessò un po' innervosito.
«Se tu sei in pace con te stesso non farti problemi.» dissi nel mentre in cui lui parcheggiò.
Scendemmo dalla macchina ed entrammo nel ristorante.
Ci sedemmo ad uno dei tavoli e ordinammo.
«Quello che mi da fastidio è il rapporto scontroso che ho con mio fratello!» disse addentando un raviolo a vapore.
«Prova a parargli con calma, magari capirà.» gli risposi sorridendo.
«Grazie Federica.» disse sorridendomi.
«Chiamami pure Fede, ormai siamo amici.» affermai mettendomi dell'acqua dentro il bicchiere.
Appena terminammo di mangiare, uscimmo dal ristorante e parcheggiammo la macchina per fare una passeggiata al parco.
«Tu invece?» domandò guardandomi.
«Cosa?»
«Come mai ti sei trasferita qui se abitavi nella capitale dell'Italia?» continuò leccandosi le labbra.
«Chi te l'ha detto che sono di Roma?» chiesi sorpresa.
«Pessano è piccola e poi si sente dal tuo accento.» confessò grattandosi la nuca.
«Non ho scelto io di venire qui. Sono stata obbligata.» dissi abbassando lo sguardo.
«Hai fatto qualche cosa di sbagliato?» mi domandò curioso.
«No!» dissi ridendo.
«Sei scappata di casa allora ti hanno mandato qui!»
«No!»
«Allora ti ha mollato il tuo tipo e ti hanno mandata qui per distrarti!»
«No Riccardo, se la smetti ti spiego!» dissi ridendo.
«Ok, sediamoci.» disse accomodandosi su una panchina.
Lo raggiunsi e poi feci un lungo sospiro.
«Mia zia è di Roma ma si è sposata con un signore di qui. Perciò quando ero piccola venivo sempre qui con mia sorella e poi venivamo raggiunte dai nostri genitori. Mia zia Ombretta era la mia unica parente stretta.» dissi guardandomi le mani.
«Negli ultimi anni non siamo più venute perché preferivamo stare qui con gli amici.» affermai leccandomi le labbra.
«Circa un mese e mezzo fa ho avuto un'incidente. Eravamo in macchina io, mia sorella e i miei genitori. Era tardi. Un signore ubriaco ci è venuto addosso con la macchina.» dissi prendendo il respiro.
«Mi sono salvata solo io.» continuai con voce spezzata.
«Oh mio Dio Fede!» disse lui con le lacrime agli occhi.
Mi prese e mi strinse a sé.
Aumentò la stretta della presa ed io, dopo tanto tempo, mi sentì al sicuro.

In this moment Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora