Liars

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Di solito una "normale" conversazione con Niall finiva con lui che se ne andava di punto in bianco e con me che rimanevo ad  aspattare qualcuno, qualcuno che risolvesse tutti i punti interrogativi che mi procurava quel ragazzo, tuttavia quel pomeriggio i ruoli si invertirono.

Non riuscii a reggere il suono di quelle parole, il loro sapore, il loro significato.

Avevo sempre saputo che Louis era stato responsabile di ció che era successo a mio fratello, ma dire quella frase ad alta voce la rendeva più vera di quanto risuonasse nella mia mente. Era più dolorosa e non riuscivo a sopportarlo.

Rabbia, tristezza si mischiarono insieme e non tentennai nemmeno per un secondo ad andarmene.

I miei occhi iniziarono a pizzicare e sentivo le lacrime iniziare a scendere, la vista mi si stava appannando, iniziavo a vedere come ogni volta che scoppiavo in lacrime, ma in quel parco, quel pomeriggio fu diverso.

Non mi piaceva piangere per conto mio, figuriamoci in uno spazio aperto, dove qualsiasi paia di occhi poteva posarsi su di me e scrutarmi, facendomi sentire sempre più piccola e insignificante.

Non riuscivo a controllare le lacrime, nella mia mente c'era solo confusione. Tutti i pensieri, le insicurezze, i problemi stavano prendendo i sopravventi su di me.

Zayn con quel suo modo di nascondere ogni fottuta cosa, Niall e il suo comportamento lunatico, Fliss e le sue menzogne che mi aveva raccontato dal primo giorno che l'ho conosciuta,Jay-j e il fatto che mi manca ogni singolo giorno, Louis che d'un tratto riappare nella mia vita come se non fosse abbastanza incasinata.

Come potevo tenere tutto quello nella mia mente e non scoppiare? Era praticamente impossibile.

Tornata nella mia casa, poco lontano dal centro, accesi la tv in soggiorno e mi misi comoda sul divano.

Casa mia era decisamente troppo silenziosa, di solito mi piaceva restare da sola, avvolta nel silenzio, ma quando la mia mente riesce solo a pensare a cose negative e pensieri suicidi, quel silenzio e quella solitudine non andavano per niente bene.

Mi ritrovavo da sola nel piccolo soggiorno di casa mia, avvolta nelle coperte, con il trucco sbavato e le mani sulla testa, come se in quel modo potevo far tacere quei pensieri e godermi il silenzio, ma niente.

Mi risvegliai dopo, per quelli che erano parsi a me, giorni, ma in realtà erano passate poche ore.

Erano le 5 di mattina, mi alzai e trovai la coperta e il cuscino sporche di eyeliner e mascara, mi ero sfogata davvero parecchio.

Aprii le finestre per far passare un po' d'aria e vidi il tempo fuori.

Era completamemte buio, ma in pieno inverno era perfettamente normale, non sentivo nemmeno gli uccelli cantare, ma con la pioggia che stava per arrivare penso che stare rintanati nei loro nidi era la cosa migliore, a me invece, toccava affrontare una nuova giornata.

Feci colazione, latte e cereali, di solito andavo troppo di fretta per bere o mangiare qualsiasi cosa la mattina, ma dato che mancavano due ore prima che sarei scesa, decisi di prendermela con calma.

Una volta finito mi diressi in bagno e mi feci doccia e shampo.

Mi piaceva l'acqua calda su di me, era come se annullasse tutto, tutti i miei pensieri, tutti i problemi e mi facesse pensare solo al bene e al senso di pace che mi trasmetteva. Inoltre sapendo il freddo che faceva fuori, mi godevo tutto il calore possibile.

Finita la doccia, mia avvolsi una asciugamano nei capelli per tenerli raccolti e infilai l'accappatoio per asciugarmi. Andai in camera per mettere l'intimo e vedere cosa mettere.

My Best NightmareWhere stories live. Discover now