Tuesday

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Quella frase di Zayn continuava a risuonarmi in testa, come un disco rotto che perseguitava anche i miei sogni, anche se era da un po' che non erano dolci e beati.
Avevo provato a chiedere il perché, ma come ogni dannatissima volta, non mi rispose e cambió argomento. Non ci pensai tropo, infondo ormai ci avevo fatto l'abitudine. La giornata finì lì, tornai a casa e cenai con i miei, niente di nuovo niente di particolare, una serata tranquilla, come sempre.
Il problema era la notte, i miei incubi aumentavano e non sapevo perché, avevo paura che quella specie di pace che si era creata andasse in mille pezzi, avevo sempre un presentimento negativo, ogni mio incubo finiva con Louis con una pistola in mano, ma ogni volta cambiava bersaglio.
Quella sera era toccato a me.
Mancava meno di una settimana all'arrivo di Louis, e tutti erano in ansia, non avevano ancora i soldi necessari, e io non sapevo che fare.
Nonostante le mie ansie, inutili, quel martedì inizió bene, non solo perché non dovevo andare a scuola a  causa di sciopero, ma per il messaggio che mi arrivó non appena mi svegliai. Pensai subito fosse Fliss, dato che gli unici messaggi che ricevevo erano i suoi o quelli degli operatori telefonici, ma stranemente quel messaggio mi fece sorridere, anche se non era una delle battute di Fliss, ma una semplice frase, firmata dall'ultima persona che mi sarei aspettata.
"Ho bisogno di vederti
-Niall "

Non sapevo dove mi avrebbo portato quel messaggio, o cosa mi sarei aspettata, sapevo solo che avrei dovuto vestirmi infretta.

"Certo, dove?
-Hope"

Risposi al messaggio prima di entrare nella doccia.
Mi feci una doccia calda stupenda, con un unico pensiero in mente, che duró fino a quando, dopo molto tempo, decisi di uscire per andarmi a vestire.

"Al parco, tra mezz'ora?
-Niall"

"Si certo.
-Hope"

Indossai un paio di jeans neri, una camicia e sopra uno dei miei amati maglioni in lana, lasciai i capelli sciolti, misi gli occhiali da vista e scesi.
Arrivai al parco e notai che la neve rempiva ancora tutto il suolo, nonostante la sera prima non avesse nevicato.
Mullingar di inverno era davvero bella, Bianca, circondata dalla neve, sembrava di stare in una di quelle palle di neve da souvenir. Poi lo vidi, con la giacca nera e i jeans scuri, spiccava in mezzo a tutto quel bianco
Mi avvicinai a lui con un sorriso stampato in faccia, dovevo sembrare molto ridicola, ma lui non ci badó.
"Weasly"
"Horan" ci salutammo entrambi sorridendo in quel nostro assurdo modo, che tanto mi piaceva.
"Come va?" chiese
"Bene, a te?"
"Bene"
Notai che in realtà non stava bene, aveva gli occhi rossi e gonfi come sempre, e un aria afflitta, come se il mondo gli potesse  cadere addosso da un momento all'altro e lui non potesse evitarlo. Era uno sguardo perso e vacuo, che non lasciava capire niente, ma come sempre, si nascondeva dietro a quel "Bene"
"Come mai qui?" chiesi
"Non so, mi piace questo parco"
"E il messaggio?" chiesi arrivando dritta al punto.
"Ho capito che devo spiegarti delle cose"
Finalmente, finalmente un atto di fiducia.
"Perché proprio ora?"
"Perché... non lo so, meriti delle risposte, e io ho bisogno di parlare con qualcuno"
"Certo, ti ascolto"
Non sapevo cosa mi avrebbe detto, da una parte ero contenta per avere delle risposte, ma al tempo stesso ero spaventata, e se ,qualsiasi cosa mi avesse detto, non mi sarebbe piaciuta? Il suo passato... lo avevo atteso da tanto, ma ora ero spaventata, e molto.
Caminnamo per un po' e né io né lui aprimmo bocca, io non sapevo che dire, e forse lui non sapeva come iniziare.
"Volevo proteggerti" inizió di punto in bianco.
"Perché?"
"Non lo so. mi ricordavi terribilmente lei, così dolce, indifesa, con gli occhi grigi, avevo passato gli ultimi anni a dimenticarla e tu in un secondo mi hai fatto ricordare tutto, ti ho odiato, non volevo ricordare perché i ricordi uccidono più di una pistola."
Mi sentii quasi in colpa per tutto quello che avevo detto, ma non era colpa mia se quello era il mio aspetto. Capii peró perché era così stronzo con me, e infondo potevo capirlo, faceva male, ma bisogna andare avanti, anche se il passato ci tormenterà a vita, e lui ne era  la prova.
"Poi però ho provato a conoscerti, e tu sei così simile a lei, solo che lei era un libro aperto, tu no. A te non riesco a capirti, non capisco perché hai iniziato...
Nonostante ció, non riuscivo a smettere di rivederla in te, e odiavo questa cosa, perché ero innamorato di quella ragazza dalla prima volta che l'ho vista, da quando arrivai a casa per la prima volta."
Quelle parole mi facevano male e bene contemporaneamente, sapevo che in me vedeva Karim, ma volevo essere io importante per lui, non il ricordo di lei in me. Mi aveva anche sorpreso provando a capirmi, infondo anche in quello eravamo simili, entrambi non lasciavano scoprire molto di se.
"Sono stato adottato a 14 anni, perché mia madre se ne é andata di casa a 3 anni e mio padre non mi ha cresciuto, si é dato al gioco d'azzarfo perdendo tutto. Sono cresciuto da solo,in un orfanotrofio, ma passavo momto più tempo  in mezzo ad una strada, con le mie regole senza nessuno che si curasse di me, odiavo tutti loro che avevano quella famiglia perfetta, qurlla che io ho sempre desiderato. Dopo qualche anno mi sono ritrovato adotatto da questa famiglia che mi ha amato, ho vissuto con il mio migliore amico e mi sono innamorato di quella ragazza, ma i guai non mi stanno lontani, ho messo in pericolo tutti, Fliss, Zayn, Karim, per un mio stupido vizio, per la droga, l'alcool, di cui ero già dipendente da ragazzo,Lei  é morta a causa mia, per colpa mia, se non mo avessero adotatto lei sarebbe qui, e io non sarei finito in prigione"
Quelle larole erano strazianti, sentivo la sua voce rompersi dopo ogni parola, dopo ogni volta che si  interrompeva, aveva le lacrime agli occhi, e finalmente riuscii a vedere il vero Niall.
Quello di cui mi stavo innamorando, quello che si incolpava per qualcosa che non era stata colpa sua, che non poteva programmare, era scappato da tutto e da tutti  dopo quell'episodio aveva rinchiuso i suoi sentimenti e aveva buttato la chiave, era stato straziante sentire la sua storia, cercavo con tutte le forze di trattenere le lacrime, ma se sarebbe crollato lui, lo avrei fatto anche io.
"Dopo che lei é morta io sono scappato, scappavo da quel dolore che mi stava distruggendo, e sono ritornato nei guai, e da lì Zayn é dovuto diventare un mio tutore... e la storia la sai" si fermó.
Non piangeva ancora  ma si stava solo trattenendo.
"Non volevo coinvolgerti, non solo perché non volevo ripetere la storia  o sentirmi responsabile anche per qualcosa che ti sarebbe potuta accadere, ma perché non voglio perderti.
Non voglio perdere l'unica che dopo tanto mi ha fatto provare qualcosa, qualcuno che forse é  più incasinata di me. Perché non vedo più lei in te, ora vedo solo i tuoi occhi, e mi perdo nel ghiaccjio che li circonda"
E lì non mi importó di crollare o meno, le lacrime iniziarono a scendere e non riuscivo a fermarle. Ero felice, felice per quelle parole che mi aveva detto.
Per avermi fatto sentire speciale.
Lo vidi avvicinarsi a me sempre di più, e non vedevo nient'altro che i suoi occhi, la sua bocca, e non desideravo altro che si appoggiasse sulla mia.
E accade, quel strano martedì, in qurlla fredda giornata, in quel parco innevato.
Solo in quel momento mi resi conto che aspettavo quel momento dal primo giorno. Dentivo le sue labbra, così morbide e dolci, sulle mie, sentivo il suo sapore, di alcool con un tocco di...  cioccolato. Era come se le nostre labbra erano state fatte per essere unite, suona un po' a film sdolcinato, ma non mi importa, io la vedo ancora in quel modo.

SALVEEE
Ho aggiornato prima, stranamente ahahahahahah, Comunquee come sempre spero vi piaccia e vi preparo dicendo che tra poco la storia si stravolgerà.
Continuate a seguirmi e fatemi sapere la vostra opinione.
Alla prossima xx

My Best NightmareWhere stories live. Discover now