Prologo

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È strano.

Per tutta la mia mia vita mi hanno detto di essere troppo vivace, da piccolo mi chiamavano peste, demonio, bestiola senza controllo e tanti altri bei nomignoli.

Mio padre mi teneva sempre lontano dagli altri bambini perché rischiavo di far male a loro o a me con i miei "giochi pericolosi".
Amavo particolarmente arrampicarmi su alberi, muretti, cancelli e qualsiasi cosa ci fosse di arrampicabile al parco, per questo Tyler era il mio migliore amico già a quei tempi.

Mia madre invece mi portava sempre dallo psicologo, era preoccupata perché a scuola non andavo bene, non riuscivo a concentrarmi e rispondevo male alle maestre, in realtà mi dispiaceva, non ci facevo apposta.
È stata in una delle tante sedute che lo psicologo disse che probabilmente soffrivo di ADHD, ossia deficit dell'attenzione e iperattività, da allora sono andato da un paio di medici e ho preso varie pillole per "placarmi" ma ora all'età di diciassette ho deciso di smettere, quella merda mi trasforma in un noiosissimo zombie e non mi piace affatto.

Ma non è di questo che parla la storia, non del tutto perlomeno.

C'è un ragazzo nella mia classe, è molto tranquillo, troppo per i miei gusti ma in qualche modo mi attrae, la sua voce è pura seta e mi dispiace non sentirla spesso.

Penso che mi odi.

Il suo nome è Dallon James Weekes e credo di essermi innamorato di lui.

Ma io sono troppo agitato.

E lui troppo calmo.

Nda: sono la regina degli aborti e questa è la seconda brallon che scrivo in tutta la mia vita.
Ye.

Vado a scrivere altro prima che il blocco dello scrittore mi raggiunga.

ADHD | Brendon UrieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora