XIII

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Leggete la nota alla fine, grazie

-Brendon i tuoi gen- -

-Sto bene signor Brown, può anche dire ai miei di non preoccuparsi.- interrompo lo psicologo da cui mia madre mi ha trascinato nonostante le proteste, non deve aver preso bene i miei tre giorni di prigionia volontaria. Il dottor Brown sospira ed appunta qualcosa sul suo taccuino, io non riesco a fare a meno di pensare che ha un cognome davvero molto banale e che se fossi stato al posto suo l'avrei già cambiato.

-Ti sei chiuso in camera per giorni interi, è evidente che qualcosa ti turba- dice dopo un po', odio il suo modo di parlarmi, così lento che potrebbe farmi addormentare da un momento all'altro.

-Guardi, avevo bisogno solo di un po' di tempo per i fatti miei. Sono un adolescente giusto? Giusto. Se la consola ho deciso di ricominciare a prendere le medicine e andare bene a scuola quindi con il suo permesso me ne andrei.- non so se mi ha capito e non credo che mi abbia dato il permesso ma prendo la mia roba ed esco da quell'orribile stanza dai quadri altrettanto orribili.

Inutile dire che fuori c'è mia madre che probabilmente non si aspettava di vedermi fuori prima di due ore ma così va la vita, la supero senza tanti convenevoli.

-Lo psicologo deve parlarti, io vado a casa a piedi.-

~~~

-Quindi stai con Ryan Ross adesso?- mi trattengo dall'imprecare e lanciare il telecomando quando Tyler mi taglia la strada facendomi sbandare.

-Non stiamo insieme- rispondo semplicemente e lui mi toglie il telecomando di mano con un'espressione che purtroppo conosco bene, è la faccia da stai-facendo-una-cazzata-e-te-lo-farò-capire.

-Mario Kart può aspettare, ora dimmi che non vuoi seriamente dare un'altra possibilità a Ryan perché altrimenti ti picchio.- non riesco a fare a meno di sospirare, ho l'impressione che ultimamente me ne stiano succedendo di tutti i colori e non so spiegarmi come.

-Cosa c'è di male se lo faccio? Aveva una buona ragione per non chiamarmi e poi sei stato tu a dirmi che devo dimenticare Dallon- forse ho detto la cosa sbagliata vista la sua attuale espressione, poco importa.

-Ho detto dimenticare, non rimpiazzare! -

-Senti Tyler so che mi vuoi bene e tutto il resto ma credo di essere grande abbastanza per prendere da solo le mie decisioni-

-Oh andiamo, se fosse così non verresti qui a chiedermi aiuto ogni volta, lo sai anche tu che stai sbagliando- cala il silenzio per un po', io mi alzo e prendo la mia roba, sono stanco, stanco dei miei genitori, dello psicologo e ora anche di Tyler, fantastico.

-Non sono venuto a chiederti aiuto, ma tranquillo, non verrò più da te.- Non aspetto nessuna risposta, semplicemente esco dalla sua stanza e in seguito da casa sua, so che non verrà a cercarmi, è sempre così quando litighiamo e alla fine torno sempre da lui, non questa volta però.

Cammino per strada e controllo i messaggi, nulla di sbagliato, giusto?

Dallon Weekes: Hey Brendon

No, non ho alcuna intenzione di rispondergli in questo momento e non mi pento nemmeno di avergli lasciato il visualizzato. Attraverso su quelle che credo siano striscie pedonali e lo stridio fastidioso di quella che credo sia un auto che frena mi colpisce le orecchie.

-Guarda dove attraversi! Potevo metterti sotto dannazione- un guidatore evidentemente arrabbiato mi sta evidentemente mandando le peggio maledizioni e tutto quello che posso fare è continuare ad attraversare la strada prima che cambi idea e mi investa.

Quindi facendo un sommario: i miei genitori ce l'hanno con me, ho esasperato lo psicologo, ho litigato con Tyler, ho raffreddato i rapporti con Dallon e sono quasi stato investito da un'auto.

La settimana peggiore della mia vita ed è tutta colpa di uno stupido bacio non ricambiato, spero che peggio di così non possa andare ma preferisco non tirarmela.

-Brendon?-

Come non detto.

-Hey Dallon, quanto tempo eh- annuisce leggermente e so che non dovrei stupirmi ma non mi guarda, non mi sorride. È tornato tutto come prima del lavoro di classe. Cala il silenzio, non so che dire e lui che di per sé è molto calmo non si azzarda a spiccicare parola.

-Beh io dovrei andare da...-

-Sì anche io, devo andare, ci vediamo domani per il lavoro- Non mi lascia finire di parlare e subito se ne va per per la sua strada, a testa bassa e io non riesco a capire perché mi sento in colpa, come se avessi sbagliato tutto.

Nda: vi prego di perdonarmi per la lunga assenza ma non ho più avuto un briciolo di ispirazione, specialmente per questa storia. L'idea era quella di eliminarla ma non mi sembrava giusto e anche se lentamente continuerò ad aggiornarla (anche se temo che ormai nessuno si ricordi più di questa storia).
Ci sono anche buone notizie però! Sono all'ottavo capitolo di un'altra brallon che inizierò a pubblicare presto ed ho una joshler praticamente pronta che pubblicherò in settima quindi il mio "hiatus" è ufficialmente giunto al termine

-Desy

P.S. ho cambiato nome

ADHD | Brendon UrieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora