XVI

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Ricapitolando: ho litigato con Tyler, mi sono messo con Ryan, ho avuto una crisi in mensa ed ora Dallon mi sta qui davanti a sorridermi timido dopo che mia madre mi ha implicitamente detto di confessargli i miei sentimenti.

Ma che cazzo.

-Ti... ti senti meglio?- annuisco portandomi le gambe al busto in modo che abbia spazio per sedersi a letto ma dato che non sembra volersi muovere divento più esplicito e gli faccio segno di venire verso di me per poi spingerlo seduto seduto una volta che è alla mia portata.

-Ora mi sento meglio, grazie- ribadisco addossandomi meglio alla testiera e Dallon annuisce continuando a sorridermi.

-Uhm... posso sapere cosa ti è successo?- mi domanda evitando improvvisamente il mio sguardo e ommioddio è un bimbo così cute e alto cazzo, voglio troppo proteggerlo.

-AWW MA QUANTO SEI CARINO QUANDO FAI IL TIMIDONE CHE SI PREOCCUPA- Dignità? I don't know her, mi avvento su di lui con il solo scopo di spupazzarmelo tutto e aaaa è così prezioso mentre cerca di sfuggirmi terrorizzato.

-Brendon! Brendon mi stai soffocando! Brendooooooooon-

-Shh, arrenditi al mio amore nei tuoi confronti, sono un povero bambino malato- mi spalmo drammaticamente su di lui impedendogli qualsiasi movimento, è così caldo che potrei sciogliermi o meglio ancora addormentarmi, oh quanto sarebbe bello.

-Pft, e da quando mi ameresti?- mi irrigidisco completamente prima di saltare via da lui finendo non so come con il culo a terra e le gambe per aria, insomma, è solo un'altra figura di merda da aggiungere alle tante.

-Aaaaah che dolore al culooo, Madonnaaaa- mi contorco dal dolore mentre Dallon mi guarda con un'espressione indefinibile, anzi, con l'espressione di uno che sta per scoppiarti a ridere in faccia per quanto sei deficiente ma che allo stesso tempo è preoccupatalo per te.

-Ma come fai?- mi chiede con un sorrisino da ebete mentre mi tende la mano per aiutarmi a rialzarmi.

-Eh, vorrei saperlo anche io onestamente- borbotto rimettendomi sdraiato a letto, se non altro ho evitato di rispondere a quella domanda.

-Un talento naturale insomma- ridacchia sdraiandosi vicino a me ma che qualche minuto diventa serio dopo poco facendomi venire il dubbio di essermi perso qualcosa.

-Che c'è?- cercò di indagare instaurando un contatto visivo con lui, non mi stancherò mai di guardare i suoi occhi onestamente; lui scuote la testa abbassando lo sguardo e in qualche modo vorrei riportare la sua attenzione su di me.

-Dai dimmi- lo incito a parlare, sono fin troppo curioso.

-No è una cosa stupida-

-E allora? Ho appena fatto un volo assurdo a terra, benvenuto nel club delle cose stupide- lo prendo per le spalle ed inizio a scuoterlo, voglio sapere a cosa sta pensando, se non me lo dice lo torturo.

-È che... mi preoccupo per te, so che non siamo poi così tanto amici alla fine e che sono strano e tutto il resto ma quando mi hanno detto che hai avuto un attacco di panico non lo so, avrei voluto esserci e mi sento molto in colpa, anche perché poi Tyler mi ha dato la colpa ma era davvero agitato ed è stato intrattabile tutta la giornata però davvero non lo so, Brendon è davvero colpa mia? Ti ho... ti ho fatto qualcosa che ti ha fatto star male?- è ferito, riesco a vederlo sul suo volto, non voglio che soffra per me, non deve soffrire per me.

-Tyler era solo nervoso, tu non devi assolutamente sentirti in colpa, non puoi nemmeno immaginare quanto io in realtà ti sia grato solo per essere stato in questo mese! Nemmeno mi importa se non mi hai baciato a quella stupida festa a me basta che tu mi rimanga amico perché davvero, sei una persona meravigliosa- mentre parlo vedo la sua espressione mutare fino a quando ad un certo punto si irrigidisce e spalanca gli occhi incredulo, oh mio Dio che cazzo ho detto adesso, no dai non ditemi che ho sparato un'altra delle mie cagate senza accorgermene.

-Dallon?-

-Tu volevi che io ti baciassi- nonononononono porca troia, PORCO GIUDA NO. NO. NO. NO. NO. NO. PORCO DUEEE. Scatto seduto, vado nel puro panico mentre Dallon ancora sdraiato mi guarda stranito.

Respira.

Uno.

Due.

PORCO GIUDA LAIDO INCULATO DALLA MADONNA CHE CAZZO DI PROBLEMI HO.

-Nonono, davvero è stato tutto un malinteso i-io davvero mi dispiace, t-ti prego non- -

Come posso spiegarlo...

Non so da dove Dallon abbia tirato fuori il coraggio ma mi tira a sé e mi bacia in un modo così dolce che mi sembra di diventare gelatina, tutto il nervosismo che avevo accumulato nel giro di poco è sparito e non penso di poter essere più felice di così. Succede tutto nel giro di poco, mi sistemo a cavalcioni su di lui continuando a baciarlo e vedendolo indeciso sul dove mettere le mani non posso fare a meno che addolcirmi e guidargliele sui miei fianchi. Dopo quella che sembra essere stata una vera eternità ci stacchiamo entrambe sorridenti e col fiatone, ommioddio ma è reale tutto ciò?

-Brendon- mormora guardandomi, si vede lontano un miglio che è contento ed automaticamente lo sono anch'io.

-Dallon- rispondo mentre il mio sorrido si allarga gradualmente.

-Brendon Boyd Urie.- ci giriamo di scatto verso la porta e dato che la fortuna è cieca ma la sfortuna ci vede benissimo c'è davanti a noi mia madre che penso mi voglia uccidere perché per come ci ha sorpresi pare che io mi stia ingroppando Dallon.

-Sì ma che cazzo però-

-Brendon!-













Nda: se non mi amate ora mi offendo

ADHD | Brendon UrieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora