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Dopo aver intimato a Tyler e a Josh di sparire da una finestra qualsiasi apro finalmente la porta e davanti a me appare l'ammirevole e imbaciabile Dallon.

Ora che ci penso ce l'ho con lui.

-Ciao Dallon- mormoro e lui mi fa un piccolo sorriso sghembo che mi contagia nonostante tutta la mia intenzione di tenergli il muso a vita, che dire, sono perso.

-Buongiorno Brendon... uhm, ti ho portato le paste però non so se hai già mangiato o..- oh mio Dio mi sciolgo, prendo velocemente la scatola piena di paste e mi trattengo a malapena dal saltare di gioia.

Io. Amo. Le. Paste.

E Dallon.

Dallon sulle paste.

Le paste su Dallon.

Io che lecco la glassa dal petto di Dallon.

Cosa?

-Brendon ci sei?- inizio ad avere caldo, soprattutto alle guance e Dallon mi guarda preoccupato quindi mi sento un po' stupido.

-S-Scusa è che amo davvero tanto le paste- borbotto una scusa qualsiasi e lui annuisce tenendo quel suo sorriso un po' criptico, un po' come quello della  Monna Lisa se devo fare un paragone.

-Allora le mangeremo insieme dopo aver ripulito in giro- propone facendomi annuire.

~~~

Ci sono voluti più o meno quattro anni e due mesi ma finalmente abbiamo finito di ripulire tutto quanto, sia io che Dallon siamo evidentemente stanchi e spero davvero che non abbia seriamente intenzione di lavorare a quello stupido progetto di storia, motivo per cui mi butto sul divano e lo tiro a me facendolo sedere.

-Sei stanco?- mi chiede ed annuisco sdraiandomi con la testa sulle sue gambe.

-Non ti dispiace farmi da cuscino vero?- gli sorrido nel modo più carino possibile e sono consapevole del fatto che non può dirmi di no.

O sì.

Non ha voluto baciarmi.

Le sue labbra si muovono ma non mi giungono le parole, mi alzo velocemente e ci guardiamo, lui confuso, io arrabbiato, triste.

Arrabbiato con me stesso perché sono così dannatamente stupido da andargli dietro nonostante sia chiaro che non gli interesso, triste perché... beh perché non lo avrò mai.

-Sono stanco, potresti andartene?- L'ho detto? L'ho detto. Vedo ancora la sua bocca che si muove ma stavolta sono sicuro che non ne esca nessun suono perché poi sospira e si alza.

-Ci vediamo domani allora, riposa bene- mormora e forse si aspetta una risposta ma proprio non ci riesco, lo lascio a andarsene in silenzio.

Sento la porta aprirsi e poi chiudersi, mi siedo di nuovo sul divano ed accendo la tv sperando che mi distragga o che almeno copra il suono dei miei singhiozzi ma non fa nulla di tutto ciò.

~~~

Mi sveglio quando sento una porta chiudersi, faccio velocemente saettare lo sguardo per la stanza che capisco essere il salotto, la tv è accesa e fuori è ormai buio, deduco quindi di aver pianto fino ad addormentarmi.

La luce si accende e subito sposto lo sguardo verso l'interruttore dove ci sono mamma e papà che mi guardano tra il felice ed il perplesso.

-Vedo che non ha demolito la casa- mormora papà e subito vado ad abbracciarlo, mi era mancato davvero tanto in questi mesi ma finalmente è qui e mi sta stringendo forte.

-Com'è stata la Corea?- gli domando senza nemmeno valutare l'idea di lasciarlo, mio padre fa il reporter e spesso lo mandano nei paesi in guerra nonostante sia molto pericoloso, nelle occasioni in cui sta via anche se è per mesi non possiamo sentirci in alcun modo, niente chiamate e niente messaggi, solo la preoccupazione di non poterlo rivedere mai più. Mamma gli dice sempre di smettere o comunque di non accettare lavori così rischiosi e anche io vorrei che smettesse ma lui dice sempre che non può perché è una cosa a cui davvero tiene perché gli dà la possibilità di vedere come gira realmente il mondo.

-Ti racconterò tutto ma vorrei davvero tanto riposare ora- mi stacco da lui annuendo e chiudendo gli occhi quando mi scompiglia i capelli.

-Brendon hai preso tu le paste?- ah, le paste.

Le paste che Dallon ha portato così che le mangiassino insieme ma che alla fine non abbiamo mangiato insieme perché l'ho cacciato via come un codardo che ha paura di essere rifiutato.

-Tesoro?- mamma mi scuote leggermente e la vedo scambiarsi uno sguardo preoccupato con papà, ti prego no.

-Tesoro quant'è che non prendi le medicine?- lo sapevo, mi allontano subito stizzito e so che sto ferendo i miei genitori ma meglio ferire che essere feriti. Io odio quelle maledette pillole le odio con tutto me stesso e non voglio più sentirne parlare.

-Non le prenderò e sapete benissimo perché.- dico quindi prima di correre in stanza.

-Godetevi le paste-

Nda: non ho più ispirazione per la storia

Lol

ADHD | Brendon UrieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora