VI

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Chi avrebbe mai detto che un lavoro di storia potesse essere divertente?

Io e Dallon stiamo allegramente chiacchierando mentre ci ingozziamo di ghiaccioli.

Ci servono i bastoncini per costruire una riproduzione di un tempio Azteco, cosa che sicuramente faranno tutti ma poco importa.

-Credo mi si stia per congelare il cervello...- mormora lui massaggiandosi le tempie ed io ridacchio.

-Secondo te quanti altri ghiaccioli alla menta devo mangiare per pisciare verde?- gli chiedo osservando il mio mezzo ghiacciolo con aria sospettosa.

-Ew(?) ...Pochi probabilmente- ridacchiamo entrambe e io mi sporgo verso di lui mollando il ghiacciolo.

-Parlami di te Dallon.. ora che ci penso non ti conosco affatto!!

Lo vedo dondolarsi leggermente sulla sedia mentre pensa a cosa dire ma poi fa una smorfia che non capisco.

-Non c'è molto da sapere su di me, sono un tipo noioso a cui piace suonare il basso, cantare e guardare Doctor Who...- si stringe nelle spalle e giuro che è la cosa più adorabile che io abbia mai visto in tutta la mia vita.

-Sai cantare??- gli chiedo entusiasta e lui annuisce incerto mentre io mi riprometto di farlo cantare prima o poi.

-Dai dimmi altro, dimmi tutto- prende un ghiacciolo e lo guarda rabbrividendo prima di buttarlo con gli altri e guardarmi.

-Uhm, mi piace scrivere e odio abbastanza parlare, specialmente se devo parlare di me... credo che sia la timidezza o qualcosa del genere...- sospira rigirandosi tra le dita un bastoncino dall'aria appiccicosa visto che è di uno dei miei ghiaccioli.

-Ti ho già detto di essere bisex ma è una cosa che ho scoperto solo recentemente, i miei non lo sanno e non so nemmeno se lo sapranno e... e niente, è tutto ciò che reputo degno di nota nella mia vita.-

Penso di averlo sentito parlare più ora che in tutta la mia vita, annuisco leggermente mentre inizio a pensare a cosa poter dire di me.

-Immagino che sia il mio turno... mi chiamo Brendon Boyd Urie e ho 17 anni, è da un po' che sono pansessuale... cioè, lo sono sempre stato ma l'ho scoperto tipo un paio d'anni fa e boh... soffro di ADHD, sei il primo a cui lo dico se non si contano Tyler e i prof che sono obbligati a saperlo...-
Faccio una leggera pausa per vedere quale sia la sua reazione, probabilmente nemmeno sa di cosa io stia parlando, ora che ci penso non mi ha mai chiesto di parlargli di me.

Non gli importa nulla.

Che idiota, ho dato per scontato che gli importasse di me.

-Quindi sei iperattivo?- La sua voce mi desta dai miei torbidi pensieri, quindi gli importa?

-La maggior parte delle volte ma ciò mi porta anche ad essere spesso stanco, certe volte non riesco proprio a dormire e mamma mi deve dare i tranquillanti... ma la mia... uhm, il mio disturbo comporta anche altre cose, ad esempio certe volte non riesco proprio a concentrarmi, succede che mentre mi parlano perdo i pezzi, hai presente quando una persona ti si è appena presentata ma tu non ricordi già più il suo nome? Mi succede sempre. Ma ciò non si limita solo a quando mi parlano o spiegano qualcosa, mi può succedere anche quando devo fare qualcosa tipo sistemare la stanza, magari mentre lo sto facendo vedo che c'è un bicchiere fuori posto e mi ritrovo a lavare i piatti o qualcos'altro di stupido. Ma non finisce qui, ci sono molti altri aspetti, spesso straparlo, parlo urlando senza accorgermene, mi ritrovo in un fastidioso stato di malessere se sto troppo fermo, quando mi appassiono a qualcosa perdo rapidamente l'interesse motivo per cui ho smesso di appassionarmi, sono fin troppo emotivo e... e quando provo a spiegare la mia situazione agli altri mi dicono sempre che è tutto nella mia testa o che è una scusa per andare male a scuola e farmi d-d'erba.- e non so come o perché mi sono ritrovato a piangere, con tanto di singhiozzi e moccio, non un bel pianto insomma.

Ma poi.

Dallon mi abbraccia.

Mi stringe a sé.

E per quanto sono felice non riesco comunque a smettere di piangere e pensare che gli sporcherò la maglia di schifo.

-Io non lo dico, non piangere okay?- ho già detto che la sua voce è bellissima? Annuisco leggermente e mi stacco di malavoglia, lui mi asciuga le lacrime per poi porgermi un pezzo di scottex che uso per soffiarmi il naso.

-Wow, non piangevo così da un po'- mento dopo essermi calmato un po', Dallon annuisce soltanto.

Mi domando cosa stia pensando.

-Uhm..- Okay, non so più cosa dire a questo punto, mi pento di essermi staccato.
Guardo l'ora e sono le nove di sera, mamma tornerà a momenti.

-Devi andare a casa?- che domande, ovvio che deve tornare a casa, mica vive qui.
Infatti annuisce e si alza.

-Ti scrivo poi, metti via i bastoncini che li usiamo questo fine settimana per il modellino.-

Annuisco e gli faccio ciao con la mano mentre è sulla porta.

Fine settimana..

-Dallon!- mi guarda perplesso quando lo richiamo.

-Sabato organizzo una festa, vuoi venire?- dimmi di sì, dimmi di sì, ti prego dimmi di sì.

-Uhm, certo... perché no.- mi sorride ed esce dopo avermi fatto un ultimo cenno.

Sto per mettermi ad urlare di gioia.

Ma soprattutto... sabato devo essere sexy.

ADHD | Brendon UrieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora