CAPITOLO 15

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"Allora ragazzi, so che sarà dura, so che avete paura, ma questo non è il momento per piangersi addosso, adesso, tutto ciò di cui abbiamo bisogno è di chiudere questa storia una volta per tutte" terminai "Siete pronti?" Urlai, prima di addentrarci nelle gallerie sotterranee che ci avrebbero condotto dritto alla sede della Wicked.

"Si!" Urlarono in coro tutti, alzando le braccia al cielo, era giunto il momento.

Avevamo mappato il percorso, segnando tutte le svolte con cura, Thomas lo aveva definito come "Una cosa da velocista", non ero sicura di aver afferrato il concetto, ma era stata una delle poche cose intelligenti che aveva fatto fino ad ora.

Correvamo da ormai una mezz'oretta e la fatica si iniziava a far sentire.

"Quanto manca?" Chiese Stephen con il fiatone,

"Ancora due svolte e siamo arrivati" risposi io altrettanto affaticata.

Ed infatti il nostro percorso si concluse con un vicolo cieco, davanti a noi c'era una scala che conduceva in superficie, per una volta tutto procedeva secondo il piano senza intoppi.

Ormai ero il portavoce del gruppo, così presi parola per assicurarmi che il piano fosse chiaro a tutti prima di dividerci "Allora ragazzi ... Newt, Gally, Thomas ed io andremo a recuperare Minho, mentre Ro, Steph, Brenda e Jorge andranno con Eva per tenere pronto il pass verticale per la fuga, siete tutti pronti?" Chiesi un'ultima volta prima di dividerci, e come risposta tutti annuirono.

Iniziammo a salire grazie alle scale, erano arrugginite ed era chiaro che non venivano usate da anni ormai.

Sbucammo in una specie di stazione ferroviaria abbandonata, almeno non stavamo dando nell'occhio, ora sarebbe arrivata la parte più difficile.

"Aspettatemi qui" bisbigliai, sgattaiolando silenziosamente verso una porta più recente delle altre.
Mi sporsi leggermente oltre la fessura ed individuai due guardie appostate oltre la porta, una a destra e una a sinistra.

Iniziai a bisbigliare per attirare la loro attenzione, e come previsto loro seguirono il mio richiamo.

Continuavo a fare rumore per attirarli verso di me.
Oltrepassarono la porta e la chiusero alle loro spalle, ero nascosta nell'ombra e loro ovviamente non mi avevano vista.
Aspettai il momento giusto, per poi lanciare due coltelli nella loro direzione, uno con la mano destra e l'altro con la sinistra.
I coltelli si andarono a conficcare esattamente nelle tempie degli uomini senza dargli neanche il tempo di impugnare le armi e difendersi.

"Bel colpo" si congratulò Thomas,  dandomi una pacca sulla spalla e aiutandomi a togliere le divise alle due guardie ormai morte.

"Bene, conoscete il piano, una volta recuperato Minho, lo porterete al pass verticale, ci vediamo là" dissi, sussurrando tra me e me "o almeno spero...".

Il piano era complesso in tutta la sua semplicità.
Ciò che avevo visto molto tempo fa nel mio sogno si era rivelato, sfortunatamente, vero: Minho si trovava nella sezione T, ovvero sezione Test, per esattezza nella stanza 57K.
Il piano era aiutare i ragazzi ad arrivare alla stanza del loro amico, per poi fare ciò che andava fatto e riuscire a sopravvivere fino al pass verticale che ci avrebbe concesso una seconda possibilità in questo mondo in rovina.
La parola chiave era: Discrezione.

Newt e Gally avevano già indossato le uniformi della Wicked, così da poter passare inosservati e fregarli proprio sotto i loro occhi.
Proprio mentre stavo sfilando il secondo coltello dalla testa delle guardie uccise, la porta si aprí mostrandone altre due, proprio come previsto da me, evidentemente la Wicked non era poi così sveglia visto che si stava facendo fregare da dei ragazzini.

"Alzate le mani e identificatevi!" Urlò una guardia, "Alzate le mani!" Urlò di nuovo l'altra guardia.

"Okkei... Okkei" temporeggiai io, alzando le mani, ma non lasciando i miei coltelli.

"Butta quei coltelli!" Mi intimò quello più alto tra i due.
A quella richiesta, scagliai nuovamente i coltelli colpendo la guardia più bassa alla testa e quella alta all'altezza della gola, provocandogli fiotti di sangue che sembravano non finire più.
Girai a pancia in su l'uomo con la gola tagliata e lessi il nome sulla targhetta... 'Randal' .

"Andiamo Randal, così sporchi l'uniforme" sdrammatizzai io facendomi scappare una risata, per poi sfilare la parte superiore dell'uniforme cercando di ridurre il danno.

A quel punto intervenne Newt "Hai proprio il sangue freddo Ele, a volte mi metti paura" ridendo poco dopo e cercando di aiutarmi a infilare la tuta.

"Grazie" gli sussurrai stampandogli un bacio sulle labbra, lui mi sorrise e tutti e quattro ci avvicinammo alla porta.

"Bene, indossate i caschi" dissi io, ed ognuno di noi lo infilò velocemente.

"Bene ragazzi, siate disinvolti" Sentenziai io per poi dirigermi verso la porta con sicurezza, abbassando la maniglia e catapultandomi in quella che era la stazione ferroviaria della Wicked che collegava tutte le sezioni.

"Tre anni per scappare dal labirinto ed ora siamo di nuovo qua" disse quasi sussurrando Newt.

Lo guardai, a causa del casco di protezione lui non riuscì a scorgere la mia espressione dispiaciuta, ma si girò verso di me ugualmente sentendosi il mio sguardo addosso, in quel momento riuscii pienamente a capire a fondo il legame tra me e Newt, anche separati da quella barriera riuscivamo a confortarci.

Imitando gli altri gruppi di guardie iniziammo ad avanzare verso il quartier generale per salvare il nostro amico.

Dopo la fine, l'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora