Non fu semplice arrivare a quell'insediatura nella roccia, a causa della ripidità della salita e del continuo sgretolarsi di alcuni punti sotto il nostro passaggio.
Ormai eravamo all'entrata della grotta, ma l'unica cosa visibile era il buio.
Inizialmente sembrava essere una pista falsa, magari avevo visto solamente un animale, ma il rumore di un singhiozzo mi fece ricredere.Feci segno agli altri di fermarsi per farmi tentare di convincere la ragazza a seguirci.
"Evangeline, so che sei qui" urlai,
Nessuna risposta.
"So che hai paura, che sei spaventata, ma credimi stiamo scappando dalle stesse persone e non devi avere paura di noi""Che ne sai tu da chi sto scappando io?" Rispose finalmente la voce.
"Stai scappando dalla Wicked, ma credimi, se non ti farai aiutare morirai in questa grotta"
La ragazza continuò a non rispondere."Conosco" tentennai "Conoscevo tuo padre, eravamo molto amici, e se un briciolo del suo enorme buon senso è in te, fidati di me".
"Perché dovrei fidarmi di una sconosciuta?" riprese a singhiozzare la ragazza.
Decisi di seguire i lamenti per individuare la ragazza e finalmente dopo un paio di minuti la trovai.
"Ti prego, Evangeline, Mike vorrebbe che tu continuassi a vivere, ti darò tutte le risposte che cerchi" la supplicai.
"Vattene, sei solo una bugiarda!" Mi urlò la ragazza spintonandomi via.
Mi infuriai e decisi che convincere le persone non era il mio forte, ci avrebbe pensato Thomas, così tornai dal resto del gruppo.
"Verrà?" Chiese Thomas,
"Più o meno" risposi io,
"Piú più o più meno?" Continuò Gally,
"Piú meno" dissi abbassando lo sguardo,
"Ha detto no" commentò lui.
"Ha detto no" confermai."È il mio turno, lasciatemi passare signori" disse Thomas, scomparendo nel fitto buio della caverna con aria teatrale.
Tutti ci guardammo stupiti dalla reazione del ragazzo e ci sedemmo impazientemente ad aspettare Thomas.
Decisi di sfruttare quel momento per avvicinarmi a Newt, insomma capita a tutti di avere una giornata no, ma questo non gli dava di certo il diritto di trattarmi come spazzatura.
"Newt, che hai?" Sussurrai in modo da non essere sentita dagli altri.
"Non ho niente, perché?" Rispose convinti il biondino.
"Beh sai quello che hai fatto prima..."
"Cosa ho fatto?" Continuava a mentire lui.
"Seriamente stai facendo finta di niente?" Chiesi a quel punto infuriandomi.
"Ele non so di cosa tu stia parlando"
A quel punto decisi di andarmene, non capivo perché dovesse negare l'evidenza.
Dopo circa una decina di minuti due figure uscirono dalla grotta, una era ovviamente Thomas, mentre l'altra sicuramente era Evangeline.
Ora che la vedevo sotto la luce del sole non potevo negare che fosse una splendida ragazza.
Capelli rossi leggermente mossi, raccolti in una treccia disordinata, la sua pelle era chiara come la luna ed aveva due occhi neri come la pece.Un po' titubante la ragazza mi porse la mano e, con un tono più calmo del precedente, si scusò e si presentò al resto del gruppo.
"Io sono Evangeline, voi chi siete quindi?"
Il primo a farsi avanti fu Gally "Io sono Gally" rispose sorridendo.
"Io sono Newt"
"Il mio nome è Hank e sono il padre di Elena" concluse mio padre poggiando il braccio sulle mie spalle.
Solo in quel momento mi resi conto di non essermi presentata alla ragazza così accennai un sorriso e parlai.
"E come avrai intuito io sono Elena".Si era creata una situazione alquanto imbarazzante, nessuno sapeva cosa dire o fare, e fortunatamente mio padre arrivò in nostro soccorso.
"Bene, il sole sta calando torniamo alla berga così la nostra amica potrà mangiare e riposarsi" affermò con convinzione facendoci strada.
Il viaggio fu silenzioso, Newt non mi aveva ancora rivolto la parola dopo la sfuriata avvenuta prima ed io, ovviamente, non avevo nessuna intenzione di fare di nuovo il primo passo.
Eravamo in viaggio verso il quartier generale, ormai mancava un'oretta scarsa e sembravamo l'opposto delle persone che erano partite per la spedizione.
Ognuno era impegnato in qualcosa, Evangeline dormiva beatamente da più di un ora su un divanetto della berga, e Thomas si trovava di fronte a lei come se volesse controllare che non le accadesse nulla di male.Mi avvicinai cautamente al ragazzo, in modo da non svegliare Evangeline, e gli porsi una tazza di caffè fumante.
Il ragazzo accettò e mi rivolse uno sguardo stupefatto, come se non credesse fossi in grado di compiere certi gesti."Cosa le hai detto per convincerla?" Azzardai io,
"Nulla, l'ho semplicemente ascoltata" rispose il ragazzo, dovevo proprio ammetterlo: Thomas ci sapeva davvero fare con le persone.
Una volta arrivati al quartier generale, Evangeline ebbe il tempo per farsi una doccia, ricevere le cure adatte e mangiare un pasto caldo.
Finalmente era arrivato il momento di parlare.
"Bene Evangeline, cominciamo con le cose semplici... Cosa ricordi?" Chiesi io dolcemente, cercando di non fare lo stesso sbaglio della prima volta.
"Beh io... Io ricordo le eruzioni solari, e di mia madre che viene uccisa dalla Wicked" iniziò a parlare con la voce tremante la ragazza "Io e mio padre non eravamo infetti e ci hanno portato all'Ultima Città" concluse asciugandosi le lacrime.
"Ricordi altro? Prima del labirinto?" Aggiunse Thomas.
La ragazza annuì "Ricordo di te" disse indicandomi e lo sguardo perplesso di tutti si incollò sul mio volto.
"Spiegati meglio, per favore" la supplicai io.
"Ti vedevo nei corridoi, io ero assegnata al gruppo T, non facevamo altro che torturare e maltrattare ragazzi dalla mattina alla sera" fece una breve pausa e riprese a parlare "Ricordo Teresa, che faceva test su di te, credevamo che tu fossi la soluzione a tutto ciò per via degli esperimenti fatti su di te" quella frase mi riportò indietro nel tempo, come se mi costringesse a riaprire una ferita vecchia, era così doloroso il ricordo di tutto ciò che mi avevano fatto e soprattutto ricordare il motivo per cui fossi al mondo.
"Perché hai abbandonato il tuo gruppo?" Si intromise Gally.
"Perché sapevo che c'era qualcosa di sbagliato in tutto questo, non volevo più essere sotto il loro comando, non piu" rispose la rossa.
Ci fu un attimo di silenzio, poi la ragazza parlò di nuovo.
"Pensi mai che la tua vita sia diversa da come la volevi?" Puntandomi con uno sguardo fisso e deciso.
STAI LEGGENDO
Dopo la fine, l'inizio
Fiksi PenggemarPrimo libro: Soggetto A1 - La creatrice Secondo libro: Ovunque tu sia, vivi dentro di me Terzo libro: Dopo la fine, l'inizio Elena, una ragazza costretta a diventare forte, creata per essere la soluzione ma finita per diventare il problema. Alla ri...