CAPITOLO 9

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"Thomas! Thomas!" Stavo cercando il ragazzo da circa una decina di minuti, ma di lui non ce n'era traccia.

Finalmente lo vidi, era di spalle a fissare qualcosa all'interno di una stanza con la porta aperta e nonostante i continui richiami non sembrava aver intenzione di girarsi.

Decisi di raggiungerlo, e quando gli misi una mano sulla spalla si girò di scatto come se lo avessi appena svegliato da un bruttissimo sogno.
Ansimava ed aveva gli occhi rossi iniettati di sangue.
Numerose lacrime rigavano le sue guance.

"Thomas cos'è succes..?" Non serví terminare la frase che allungando lo sguardo vidi Newt a terra in una pozza di sangue e un pezzo di metallo tra le mani.

"No no no!" Iniziai ad urlare in preda alla disperazione.

"Perché l'hai fatto? Perché?" Continuavo ad urlare piangendo.

"Chiama Hank" urlai a Thomas, ancora lì immobile a guardare la scena incredulo di ciò che aveva davanti.
"Corri!" Urlai ancora, facendolo risvegliare da quello stato di trance per poi vederlo correre come se fosse nato per quello.

"Perché Newt? Perché? Ti salveremo amore, stai tranquillo" continuavo a ripetergli mentre cercavo di bloccare il sangue che usciva dai polsi con un pezzo di stoffa.

                             ***
"Prendi il mio sangue" gli dissi convinta come non mai.

"Elena, non credo che ..."

"No, prendi il mio sangue" decisi di controbattere, non permettendogli nemmeno di terminare la frase.

"Non credo tu sia in grado di sopportare una tale trasfusione, ha perso molto sangue" continuava a dire Hank.

"Sai che il mio sangue si rigenera quattro volte più del normale, sono certa che non avrò problemi" iniziai ad urlare io, vedendo che l'unica sacca disponibile era quasi vuota e insufficiente per aiutare Newt.

L'uomo alzò le mani, arrendendosi alla mia determinazione.

Un ora dopo lui era ancora su quel dannato lettino privo di sensi.

"Elena, se non dovesse funzionare"

"Funzionerà" lo fermai io.

"Si ma se non fosse così... Non puoi incolparti di nulla, abbiamo fatto il possibile" cercò di alleviare la ferita mio padre.

"Datemi qualche minuto" chiesi a Thomas e mio padre che attendevano qualche segno da parte di Newt "Per favore" li supplicai ancora.

Loro si alzarono e senza dire nulla uscirono dalla stanza.

Iniziai ad accarezzare la sua chioma dorata, era spettinato eppure così bello.

"Perché l'hai fatto?" Gli chiesi, consapevole del fatto che non potesse sentirmi.

"Tu volevi soltanto sentirti libero, l'ho provata molte volte questa sensazione" mi asciugai le lacrime che avevano iniziato a inumidirmi le guance.

"Ho pensato molto a te, quando ero alla Wicked. Sapevo che non sarebbe stato semplice, ma non ho potuto evitare di immaginarci ad un vero appuntamento, al bowling, cazzate normali insomma"
Aveva un'aria così angelica mentre dormiva, chi avrebbe immaginato tutto l'inferno nella sua testa?

"Sei la prima persona con cui ho immaginato un futuro. Se ti... quando ti sveglierai spero di poter essere qui con te.
Sei privo di coscienza e mi aiuti comunque.
Mi sarebbe piaciuto quel futuro.
Ti amo Newt" debositai un bacio sulla sua testa e me ne andai, imponendomi di non voltarmi.

"Mi serve una berga" dissi di sfuggita a mio padre mentre uscivo dalla stanza.

"C-cosa? Non ho intenzione di continuare ad assecondare questi tuoi piani suicidi, devi smetterla di"

"Si, certo, tra 10 minuti al garage, ciaoo" canticchiai io, andandomene saltellando come una capretta.

Inutile dire che mio padre aveva deciso di non controbattere, ancora una volta, sapendo per certo che quando mi mettevo in testa una cosa era impossibile farmi cambiare idea.

"E loro cosa ci fanno? Vado da sola" dissi io contrariata vedendo Jorge e Gally di fronte alla berga insieme a mio padre.

"Non se ne parla, andrai ma non da sola"

Sbuffai, sorpassandolo e salendo con agilità sulla berga.

"Allora? Vogliamo andare?" Li incitai io, ansiosa di spiegargli il piano.

                             ***

"Il tuo sploff di piano è di prendere in ostaggio una guardia? Sei forse impazzita?" Urlò Gally dopo che avevo spiegato accuratamente il piano.

"Così lo fai sembrare un fallimento, prova a fidarti una buona volta" gli risposi scoccandogli un bacio sulla guancia.

"Non si tratta di fidarsi, si tratta di cosa che è possibile e cosa non lo è, e questo decisamente non lo è" terminò scandendo con precisione le ultime tre parole.

"Hermana, sei pazza ma mi piaci, dimmi solo cosa devo fare" fu il solo commento di Jorge.

Atterrammo in una specie di discarica abbandonata vicino alla base operativa della Wicked, in pratica era un invito a venirci a catturare se solo ci avessero intercettato, quindi la regola numero uno della missione era: discrezione.

Sapevo che era rischioso, stesso motivo per cui avevo intenzione di andare da sola.

"Puoi rimare qui, non ci vorrà tanto" guardai Gally, sembrava avesse una maschera di preoccupazione sul volto.

"Verrò, non penserai seriamente che ti mandi da sola a fare il lavoro sporco" disse lui, incurvando le sopracciglia.

"Davvero non ti ho chiesto di venire con me Gally"

"E io non ti ho chiesto il permesso" obbiettò lui, sorpassandomi e saltando giù dalla berga.

Guardai confusa Jorge, il quale mi rispose con un alzata di spalle, come a dire "Che vuoi farci? È fatto così, è Gally d'altronde".

Gli sorrisi salutandolo con un "Ci vediamo tra poco".




So che è più corto del solito il capitolo, ma aggiornando più spesso ho meno possibilità di aggiungere dettagli al capitolo.
Anyway spero che vi piaccia comunque ❤️

Ps: per scleri e consigli, non esitate a scrivermi.

Un bacio piveee😘❤️

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