THE PAST

Capitolo 24

Appena fuori dalla piscina trovo Tayler con le spalle poggiate al
muro, le mani nelle tasche, i capelli ancora bagnati e il piede destro
posato sulla parete.

“Eccola” esclama in un sorrisetto.

“Che ci fai ancora qui?” chiedo curiosa, e anche visibilmente felice.

“Ti porto da me ragazzina. Probabilmente ci stiamo già perdendo il meglio della festa” conclude in uno slancio mentre saetta uno sguardo
proprio sulla mia scollatura. Imbarazzata chiudo il giubbotto di pelle e inizio a seguirlo fino alla moto.

Con una delicatezza improvvisa mi aiuta a salirci. È sempre un trauma
per me tentare di essere agile ed è ancora più un trauma allacciarmi
il casco. Tayler deve averlo intuito, non che sia difficile! Scende dalla moto, mi si accosta ed inizia ad armeggiare con i lacci appena
sotto il mio mento. Io lo guardo dalla visiera abbassata, anche se è
appannata riesco a vederlo bene. Da questa distanza noto che quando si
impegna serra la mascella e increspa le labbra. Poco prima di rimettersi in sella mi solleva la plastica ormai completamente intorbidata, adagia le sue dita sulla mia fronte per spostarmi un ciuffo di capelli che, incastratosi, mi ricadeva sugli occhi.

Non appena il rombo della moto inizia a far vibrare l’aria le mie
riflessioni iniziano a viaggiare caotiche.

Posso esser sincera? E attenzione perché anche solo ammettendo quanto sto per pensare rischio di far schifo pure a me stessa, ma devo dire
le cose come stanno, devo portarle a galla. La verità è che non me ne
sta importando poi molto nemmeno di esser scoperta da Ginny. Sono
fottutamente egoista in questo momento, lo so. Mi detesto, è una
sensazione strana anche per me. Non è stato così sin da subito, lo
voglio precisare. Come se questo mi rendesse meno odiosa! Adesso però
sento solo vibrazioni che mi appartengono, che sono mie e mi
piacciono. Mi sto drogando di adrenalina. Tayler è follia pura, già il
fatto stesso di assecondare le sue idee è pazzia. Perché? Semplice,
perché si sta parlando di lui, perché un momento sei a mille e il
momento dopo sei sotto gli abissi dei suoi segreti, sormontata dal suo
essere impudico e cinico. È tanto sbagliato o tanto giusto? Non so
cosa rispondermi.

Sorrido pensando che probabilmente se Katia fosse qui non farebbe
altro che dirmi “vai e divertiti piccola mia”. Pensando di stringere a
me mia sorella d’istinto serro la stretta attorno al busto di Tayler.
Quanto darei per rivederla ancora, per guardarla, per salvarla…

La moto si ferma e quei pensieri cupi si dissolvono, o per lo meno è
ciò che mi costringo a fare!

La casa brulica di persone, io mi muovo dietro Tayler che con le sue
spalle prestanti si fa spazio tra la folla. Non c’è da meravigliarsi
se l’80% degli invitati è composto da ragazze bellissime, con fisici
pazzeschi e movenze da modelle. Mi sento estremamente fuori luogo
nella mia tenuta post piscina, senza nemmeno un filo di trucco.

Tayler si ferma di colpo dopo pochi passi, si volta verso di me e mi
solleva il viso posando una mano appena sotto il mento.

“Fammi vedere un po’ quel che sai fare ragazzina” mi incita spostando
la sua presa attorno ai miei fianchi.

“Qui?”

Lui ride. “Certo, dove altrimenti?”

“Ah Tayler non so se sono pronta a competere con tutte loro” dico
ironicamente indicando quelle che presumo siano le sue attuali, ex o
future pretendenti. “Se non ti dispiace vorrei andare a bere qualcosa…qui…qui fa davvero molto caldo” concludo accennando un occhiolino.

“Come vuoi. Io vado a fare un giro” dice secco.

Mi aggiro per la casa in cerca di una cucina e di li a poco scorgo un
gruppetto di ragazzi, palesemente ubriachi che armeggiano con un paio
di bottiglie. Deduco che per abbeverarsi loro siano le persone ideali a cui chiedere. Non faccio in tempo ad avvicinarmi che uno di loro mi rivolge uno sguardo strano, quasi sorpreso. Lo vedo far cenno agli
altri tre per poi avvicinarsi lui stesso a me.