Resto in piedi per diversi minuti fissando dritto avanti a me in modo da assicurarmi che quell'uomo sia veramente andato via. Lo vedo allontanarsi e scomparire nel buio come se non fosse mai esistito.
Mi dirigo barcollante verso la macchina mentre frugo nelle tasche per trovare le chiavi. Una volta prese mi sfuggono dalle mani, così con un pessimo equilibrio mi chino per raccoglierle e penso che forse in queste condizioni non è poi una grande idea mettersi a guidare, così tiro dritto.
Passo accanto a casa di Tayler e vedendolo li fuori, solo e bellissimo, mi congelo di fronte a lui.
E' qui, proprio a pochi passi da me. Aitante come sempre.
Quei capelli mossi li ho sempre amati, così morbidi. E' da solo. La schiena poggiata al maro con una gamba su e una mano in tasca, mentre con l'altra si porta verso la bocca una lattina di birra. Sta fissando per terra, il suo sguardo sembra perso, anche se ogni tanto lo solleva per scambiare qualche sorriso di circostanza qua e la, prima di tornare a fissare nuovamente per terra.
Senza riflettere prendo il telefono e digito "guardami". Poi premo invio e rimango in attesa con il cellulare stretto al petto e il fiato sospeso.
L' osservo mentre si sfila il suo dalla giacca di pelle, ha sorriso al messaggio e improvvisamente eccolo. Mi guarda. Finalmente i suoi occhi sono ancora nei miei e mi sento a casa. Il cuore batte forte e vorrei tanto chiedergli come sta il suo, se è agitato anche solo la metà del mio. Vorrei sapere se in questo momento ha le mani sudate e la gola secca come me. Sto per fare un passo verso di lui quando lo vedo chinare la testa e salire le scale per poi sparire in mezzo alla folla.
Vorrei urlare, vorrei urlare così forte da stancarmi, da perdere la voce e svenire per dimenticare. Vorrei urlare ma so che nessuno mi sentirebbe. Lui non mi sentirebbe.
Rimango li per diversi minuti prima di decidermi ad agire. Non sarò mai quel tipo di persona che rimane con le mani in mano, che perde qualcuno che ama con la stessa facilità e velocità con cui si perdono i granelli di sabbia tra le dita.
Sarò sempre quella che si butta a capofitto nelle cose, senza precauzioni, anche se potrei cadere e farmi male. Perché questa sono io, forse un giorno cambierò, forse un giorno mi vorrò più bene.
Così tiro su il cappuccio della felpa ed avanzo tra la folla finché una mano non mi ferma prendendomi per un braccio.
"Elly? Sei tu?" chiede.
"Ciao Skyler" rispondo sorpresa nel vederlo qui.
"Ma che diavolo ci fai qui? Lo sa Tayler?" domanda strabuzzando gli occhi.
"E voi esattamente da quando siete così amici?"
"Elly, non puoi stare qui. Dobbiamo andare" dice strattonandomi il braccio.
"Lasciami subito Skyler!" ordino mentre provo ad oppormi puntando i piedi.
"Elly, non sai quel che fai. Ascoltami, ti porto a casa" ripete portandosi verso di me.
"Ti prego. Lasciami provare, se non funziona me ne andrò, lo giuro, ma fammi provare a fare una cosa"
Lui avvicina una mano sul mio viso e mi sorride "Lo sai che non resisto quando fai così, va bene. Ti aiuterò, dimmi cos'hai in mente. Ma se non funziona andiamo via da qui. So che non è facile per te, ma ci sono io"
"Grazie, sono veramente fortunata ad aver sempre te con me" confesso prima di avvicinarmi a lui. Mi sollevo leggermente sulle punte per abbracciarlo forte. Petto contro petto mentre avverto il suo cuore battere all'impazzata, così gli metto d'istinto una mano sul torace per sentirlo meglio sotto al mio palmo, poi lui mi cinge il polso delicatamente "Perdonami, sai che avrò sempre un debole per te, ma tranquilla, ho capito. Non ho chance"
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THE PAST
Roman d'amourUn amore senza precedenti. Un amore che dà vita, pur risucchiandone l'ossigeno.Un amore che per certi tratti è criminale. Un amore che implode. Due vite diverse che si scontrano fino a farsi male, due mondi opposti che si attraggono, un passato che...