Le lezioni erano finite da tre ore ormai, il Ddaeng club provava anche nelle ore extra scolastiche, quindi Jimin, Taehyung e Seokjin erano rimasti dalle due fino alle cinque del pomeriggio assieme a tutti gli altri componenti del club.Erano rimasti solo loro tre negli spogliatoi, gli altri erano già tornati a casa, anche il professor Nae.
<<Allofa, quinfi fu e Yoonfi sfa noffe fi mefferete a paflafe...>> iniziò Taehyung che si stava lavando i denti.
Jimin era dentro la cabina del bagno mentre Seokjin si stava mettendo i boxer dopo essersi fatto la doccia.
<<Si Tae>> disse il castano.
<<E di cosa parlerete?>> chiese curioso Jin mentre si metteva i pantaloni.
<<Ah bho non ne ho idea>> Taehyung si mise a ridere mentre si sciacquava la bocca dal dentifricio.
La porta dello spogliatoio venne aperta e sbattè violentemente contro le piastrelle del muro, Jimin sollevò un sopracciglio a quel rumore improvviso.
<<Ma ciao frocetti>> deglutì all'udire quella voce, Jaewon, il tipo da cui Yoongi l'aveva difeso.
<<Ma che cazzo vuoi->> iniziò a dire Seokjin, ma un tipo con la maglietta della divisa della squadra di basket della scuola gli tappò la bocca e gli diede un pugno nello stomaco.
Taehyung cercò di strattonare via il tipo che aveva appena colpito Seokjin, ma venne fermato anche lui.
Due ragazzi lo presero per le braccia e lo portarono a forza in una delle cabine dei bagni, un ragazzo con i capelli neri lunghi fino alla fronte gli afferrò le ciocche bionde e lo fece inginocchiare davanti al water.
<<Questo non devrebbe essere troppo diverso da quello che fai di solito>> ghignando, spinse a forza la testa del ragazzo nell'acqua del water.
Seokjin si stava ancora contorcendo dal dolore allo stomaco, quando altri due ragazzi con qualche tatuaggio sulle braccia lo spinsero a forza dentro ad uno degli armadietti.
<<No! No! Lasciatemi stare!!>> urlò, poi un sonoro tonfo, l'armadietto era stato chiuso.
Taehyung piangeva e singhiozzava mentre quello continuava la sua tortura <<La-lasciami...>> singhiozzava con voce rotta.
<<Dov'è quell'altro?! Quel Park!>> Jimin sgranò gli occhi all'udire il suo cognome e senza pensarci chiuse la cabina dall'interno provocando un forte rumore e si porto le ginocchia al petto, sedendosi sul coperchio del water.
Sentì qualcuno ridere <<Ahh Park non mi sfuggi>> cosa voleva fare Jaewon? Aprire la porta a forza e picchiarlo? Fargli delle foto?
Non sentì nessun rumore per qualche istante, riaprì gli occhi e si mise in piedi; credendo che il peggio fosse passato e che quei ragazzi fossero andati via.
Sbagliato.
Jaewon era nella cabina accanto, era salito sulla tavoletta e teneva in mano un secchio pieno di acqua gelida e ghiaccio.
Rise di gusto e lo rovesciò addosso a Jimin che per lo spavento e il contatto con l'acqua fredda lanciò un urlo disumano.
Tutti quelli del gruppo di Jaewon si misero a ridere, Taehyung non aveva più la testa nel water, era con le spalle al muro ed il suo aggressore era uscito dal bagno.
<<Quando torni a casa fatti un'altra doccia fresca Park, magari smetterai di fare la checca!>> lo prese in giro Jaewon, prima che lui ed i suoi amici uscissero, lui diede un calcio sull'armadietto dentro cui Seokjin era rinchiuso.
<<Vaffanculo!>> gli urlò dietro Jin. Andarono via e lasciarono i tre ragazzi da soli.
Taehyung si alzò con le lacrime agli occhi, andò da Jimin che muoveva piccoli passi mentre tremava per il freddo, gli toccò il braccio.
<<Non pensare a me, aiuta Jin>> disse con voce rotta, Taehyung annuì.
<<Jin! In quale armadietto sei?!>> urlò, la risposta non tardì ad arrivare <<Il secondo! Tae aiutami sto soffocando!>> strillò disperato.
Taehyung afferrò la maniglia e la tirò verso di sè, ma non si muoveva, <<Jin, devi cercare di spingerla con i piedi, io tiro e tu spingi va bene?>>
<<Va bene!>> urlò di rimando, sollevò il ginocchio destro e prese a spingere il piede contro lo sportello, aumentando di volta in volta la forza.
<<Dai Jin! Ancora un pò e sei fuori!>> urlò il ragazzo dall'altra parte. Seokjin prese un bel respiro e diede l'ultimo calcio e riuscì ad uscire da quella gabbia infernale.
<<Jimin>> borbottò non appena vide il castano bagnato come un pulcino mentre tremava.
<<Sto-sto bene. Davvero>> disse mettendo le braccia davanti a sè per non farli avvicinare.
Taehyung aveva gli occhi rossi <<Andrà tutto bene. Domani lo diremo al professore>> gli altri due annuirono.
In poco tempo risistemarono le loro cose, Taehyung si era lavato la faccia con tre saponi diversi, ma Jimin era rimasto fermo, senza togliersi i vestiti bagnati e sostituirli con degli asciutti.
Seokjin sospirò, <<Chim almeno mettiti questa. Porto sempre un cambio in più, non puoi restare con 'sta roba addosso, ti verrà qualcosa>> disse Jin mentre gli metteva fra le mani una sua felpa senza lampo di colore viola.
Jimin si tolse la sua maglia e velocemente indossò la felpa. <<Così va meglio>> disse soddisfatto il suo hyung.
Uscirono insieme tutti e tre notando che gli allenamenti della squadra di pallavolo erano da poco finiti.
Fuori dall'edificio Jimin fece un sospiro di sollievo, Jin gli carezzò la spalla <<Andrà meglio>> detto questo i tre si salutarono e presero le loro strade per tornare a casa
Jimin però non si mosse da dov'era per un quarto d'ora.
Non voleva tornare a casa da solo.
Quindi prese il cellulare e chiamò colui di cui aveva un disperato bisogno.
Uno squillo e rispose <<Jimin ehy! Come mai mi hai chiamato? Non riuscivi ad aspettare fino a stasera?>> chiese scherzando Yoongi.
Jimin rimase in silenzio mentre tremava, Yoongi colse che c'era qualche problema <<Jimin? Ehy tutto bene?>> il castano singhiozzò.
<<Vienimi a prendere ti prego...>> sussurrò con voce rotta, il cuore di Yoongi batteva fortissimo.
<<Va bene, dimmi dove sei e stai tranquillo ok?>> chiese un pò preoccupato.
<<Sono a scuola>>
<<Sarò lì fra poco>> terminò la telefonata e corse fuori casa senza degnare di una spiegazione i suoi genitori.
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Vi lascio con l'amaro in bocca.
Alla prossima.
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𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌𝐂𝐀𝐓𝐂𝐇𝐄𝐑 [M.yg, P.jm]
Fanfiction"Sei come i fiocchi di neve, freddi e silenziosi, ma sei anche come i raggi di sole, caldi e logorroici e un milione di altre cose. E mi piaci così come sei". Igirasolicolorpesca | 2018