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Il camerino brulicava di persone.
Il Ddaeng Club si era aggiudicato il primo posto e il premio con esso promesso.
Quei soldi sarebbero serviti per i laboratori e le gite scolastiche.

<<Siamo stati grandiosi!>> esclamò Ryujin mentre saltellava battendo le mani. Jimin era seduto poco più in là, mentre fissava il vuoto.

<<Jimin sei stato un pazzo a non usare le imbracature ma hai reso comunque grandiosa l'ultima esibizione!>> urlacchiò Seokjin.

Il rosa sorrise, nei suoi pensieri era ancora intriso la sguardo spaurito di Yoongi.

<<Hey Jimin, tutto bene?>> chiuse gli occhi, si sentiva lo stomaco in subbuglio e le mani erano rosse e formicolavano, quanto male faceva.

I suoi genitori gli avevano mandato un messaggio, l'avrebbero aspettato a casa per festeggiare insieme la vittoria.

<<Si tutto bene. Scusatemi ma devo andare, ci vediamo lunedì>> scattò verso i suoi vestiti e si appartò in una delle cabine per cambiarsi.

Sospirò, prese il suo zaino e salutò il professore assieme ai suoi compagni.
Uscì dalla struttura, strisciava i piedi sulla stradina che portava fuori dal cortile.
Si fermò sul posto non appena si accorse della figura di Yoongi con i suoi amici, sul muretto.

Sospirò e accellerò il passo.

Yoongi si accorse di lui, tremava ancora per quello che aveva visto nel teatro, aveva davvero temuto per la vita di Jimin. Il suo Jimin.

<<Jimin aspetta!>> urlò, corse verso di lui e gli afferrò il polso per poterlo guardare <<Non toccarmi!>> strillò irritato il rosa, provò ad allontanarsi dalla causa del suo dolore e felicità ma Yoongi non mollava la presa.

<<Ho detto che non mi devi
toccare!!>> lo spinse lontano da sè, Yoongi strabuzzò gli occhi che pian piano si stavano facendo lucidi, lo ripugnava così tanto?

<<Come hai potuto? -gli diede dei pugnetti sul petto- che cosa ti ho mai fatto? Ho commesso un solo errore e mi hai trattato come se non fossi niente per te! Hai idea di quanto mi ha fatto male la tua assenza, il tuo odio nei miei confronti?!>>

Yoongi gli prese le mani nelle sue <<Ti prego Jimin ascol->>

<<Ora mi preghi? E quando lo facevo io tu mi stavi cacciando di casa e non mi ascoltavi! Non voglio più ascoltarti!>> le lacrime uscirono come un fiume in piena.

Yoongi aveva le guance umide e il naso rosso <<Ti prego Park, lasciami parlare>> Jimin sospirò, si sentì un tuono rieccheggiare fra le nuvole.

Yoongi gli circondò la vita con le braccia e Jimin provò a mantenere la distanza fra i loro corpi mettendo le mani sul suo petto. Yoongi sospirò
<<What if we rewrite the stars?
Say you were meant to be mine
nothing could keep us apart
you'd be the one i was meant to find>> sussurrò.

Jimin alzò gli occhi al cielo <<Non fare cazzate>> borbottò, corrucciò la fronte, Yoongi fece un sorriso desolato.

<<It's up to you and it's up to me
none can say what we get to be
so why don't we rewrite the stars
maybe the world could be ours
tonight>> cantò a bassa voce mentre stringeva forte a sé il rosa. Gli sembrava tutto surreale, non gli piaceva cantare, ma se facendo così Jimin lo sarebbe stato a sentire allora l'avrebbe fatto volentieri.

<<You think it's easy
you think i don't wanna run to you
but there are mountains
and there are doors that we can't walk trough
Because we're able to be
Just you and me
Within these walls
But when we go outside
You're going to wake up and see that it was hopeless after all>> sussurrò nell'incavo del suo collo Jimin, i ciuffi rosa a solleticare il mento del corvino.

𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌𝐂𝐀𝐓𝐂𝐇𝐄𝐑  [M.yg, P.jm]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora