Yoongi quella mattina non era alla fermata del pullman, diceva di non sentirsi bene.
Jimin si sentì in colpa, Yoongi gli aveva dato la sua giacca e lui aveva preso freddo.
Si fece dare il suo indirizzo cosi che gli avrebbe portato i compiti. So stringeva nella sua giacca di pelle assieme alla sciarpa color crema e respirava il suo profumo e lo sentiva un pò più vicino a sè.
Dannazione! Non riusciva a stare nemmeno un giorno senza di lui, erano già arrivati a quella fase...
L'arrivo del pullman risvegliò Jimin dai suoi pensieri ed egli si preparò ad una nuova e sfiancante giornata.
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Girava fra i corridoi, Seokjin e Taehyung quel giorno non erano ancora arrivati, Jimin si domandò il perché.
Percorse il corridoio dove era posizionato il suo armadietto, ma lo aspettava una spiacevole sorpresa.
Il suo armadietto era pieno di scritte fatte con pennarelli colorati, gli armadietti erano grigi, quindi le parole spiccavano particolarmente.
'Frocio', 'Checca schifosa', 'Muori', 'Sei un errore', 'Ammazzati'. Lesse Jimin, e si sentì male, ma durò poco, presto il dolore fece spazio alla rabbia.
Proprio in quell'istante passò il bidello con il suo carretto, Jimin afferrò le salviette umidificate e prese a strofinare forte sul metallo. Quando ebbe finito tirò un sospiro di sollievo.
Sentì qualcuno battere le mani, si girò, Jaewon che lo guardava con aria superiore ed un sorriso beffardo.
<<Ora non c'è Min a proteggerti eh
Park?>> Jimin strinse i pugni <<Togliti dalle palle Jaewon>> sibilò a denti stretti il castano.<<Se no che mi fai? Mi minacci con un rossetto?>> lo prese in giro lui.
Jimin gli sorrise con aria di sfida, con due ampie falcate lo raggiunse e prima che se ne accorgesse, lo teneva stretto per il colletto della maglietta.<<Ascoltami bene Jaewon perché non lo ripeterò due volte: lasciami in pace e levati dal cazzo perché io non voglio avere niente a che fare con te. Non ho idea del perché tu ce l'abbia con me ma sono abbastanza sicuro che non ti faccia una sana scopata da un paio di anni mh? E come non capirlo, sei brutto come la morte per questo nessuno ti caga e devi sfogare la tua frustrazione su un ragazzo gay. Ma chissà, forse il problema non è che non scopi, magari il problema è che ti piacciono i ragazzi e non lo vuoi ammettere. Non credi, Jae?>> disse Jimin con un sorriso finto in faccia.
Jaewon rimase in silenzio, Jimin lo lasciò andare e recuperò il suo zaino, prese un'altra salvietta e mentre guardava Jaewon negli occhi, si pulì le mani, le quali prima avevano toccato la sua maglietta.
Camminò verso la sua classe, sapendo di aver vinto e che quello stupido non avrebbe più infastidito ne lui ne Yoongi.
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Seokjin e Taehyung entrarono un'ora più tardi, purtroppo si persero la sua "litigata" se così si poteva definire, con Jaewon.
Avevano passato la maggior parte del tempo a dire quanto fosse stato fantastico il loro amico e quanto fossero orgogliosi di lui.
Le prove del Ddaeng Club erano quasi terminate, tutti si riscaldavano per provare ancora una volta <<Jimin perfavore vieni qui!>> lo chiamò il professor Nae.
Jimin a passo svelto raggiunse l'uomo dietro al palcoscenico, aveva l'aria affranta, istintivamente, Jimin sentì puzza di guai.
<<Cosa succede prof?>> chiese, l'uomo sospirò e si grattò il retro del collo per il nervosismo.
<<Mia moglie lavora nel club musicale del nostro istituto rivale e le chiedo di buttare un occhio sulle coreografie e sulle conzoni, in modo che non ci rubino le esibizioni... sta mattina mi ha mandato questo video>> passò a Jimin il cellulare, il castano l'afferrò, c'era un video già avviato.
Sbarrò gli occhi non appena capì di cosa si trattasse, il suo duetto con Ryujin, la coreografia, la canzone, la stavano ballando loro! Avevano rubato il loro numero!
Non aveva pianto quella mattina per colpa degli insulti di Jaewon, ma pianse in quel momento, si sentiva spezzato in due e non esisteva sensazione peggiore.
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Corse come una furia verso casa di Yoongi, aveva bisogno di lui, del suo calore, dei suoi baci, dei suoi abbracci, dei suoi sorrisi, del suo profumo.
Aveva i compiti per il corvino e non appena la giornata scolastica era terminata lasciò i suoi amici per dirigersi a casa si Yoongi.
Seguiva le indicazioni che il ragazzo gli aveva scritto sul cellulare e sentiva sempre di più il bisogno di piangere.
Finalmente arrivò davanti casa sua, stretto nel giubbotto di pelle, pregò che i signori Min non fossero a casa.
Salì sul portico e bussò la porta, sorrise nell'istante in cui vide Yoongi con il naso un pò arrossato per colpa del raffreddore.
Sollevò la mano con i compiti per salutarlo, tirò su col naso mentre gli occhi si riempivano di nuovo di lacrime.
Il corvino si dimostrò subito preoccupato e chiuse in fretta la porta e gli tolse di dosso la giacca <<Jimin stai tremando>> disse.
Qualche lacrima solcò il volto del castano, Yoongi gli prese le mani e lo fece sedere vicino a sè sul divano.
Jimin si accoccolò sul suo petto mentre veniva scosso dai singhiozzi, Yoongi gli carezzava i capelli e gli baciava la testa mentre cercava di farlo tranquillizzare.
Quando i singhiozzi cessarono, Jimin raccontò tutto quel che era successo in quella giornata, Yoongi gli carezzò la guancia <<Sei stato fantastico a tener testa a quel coglione>> disse e gli diede un bacio sulla fronte, Jimin allacciò le braccia dietro la schiena di Yoongi e tenne l'orecchio sul suo petto, ascoltando il battito del suo cuore.
<<Mi sei mancato oggi>> mormorò, Yoongi sorrise raggiante all'udire quelle parole e fece sollevare la testa al minore così da poterlo guardare <<Anche tu piccolo>> Jimin arrossì all'udire quel nomignolo.
<<Mi dispiace tanto per il tuo duetto, era davvero bellissimo e la canzone era magnifica>> aggiunse. Jimin prese il suo cellulare e andò a cercare la canzone nella sua raccolta musicale e la fece partire.
Yoongi sorrise all'udire la canzone. Strinse Jimin a sè ed entrambi si stesero sul morbido divano, a guardarsi.
Jimin mise la testa nell'incavo del suo collo, respirò il suo profumo e si sentì felice <<Mi sento a casa fra le tue braccia>> sussurrò il castano con voce flebile.
Yoongi un pò esitante gli prese il viso fra le mani, gli carezzò le guance con i pollici e guardava Jimin negli occhi.
Sospirò.
<<Park, mi stai fecendo innamorare>> sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra, i loro nasi si toccavano.
Yoongi posò le sue labbra su quelle carnose di Jimin, erano dolci e succose, Yoongi chiese l'accesso alla sua bocca e Jimin acconsentì. Il castano gli morse le labbra, il cuore sembrava star per uscire dalla sua gabbia toracica.
Le loro lingue danzavano assieme sul ritmo dell'amore e della passione, Jimin strinse la presa dietro al collo di Yoongi e il corvino sorrise sulle labbra.
Dovettero allontanarsi per riprendere fiato, Jimin chiuse le labbra in una fila sottile e raccolse tutto il coraggio che aveva.
<<Io lo sono già>> sussurrò prima di baciarlo un'altra volta.
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Sorpresaaaaaa.
Allora? Cosa pensate che
succederà da qui in avanti??
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𝐃𝐑𝐄𝐀𝐌𝐂𝐀𝐓𝐂𝐇𝐄𝐑 [M.yg, P.jm]
Fanfiction"Sei come i fiocchi di neve, freddi e silenziosi, ma sei anche come i raggi di sole, caldi e logorroici e un milione di altre cose. E mi piaci così come sei". Igirasolicolorpesca | 2018