The lie, The light, The dream

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Makoto e Ami arrivarono dopo poco, chiedendosi perché quella chiamata improvvisa.

"Chibiusa... Penso sia impazzita." Disse Luna.

"Non è impazzita Luna! In questa cosa c'entri probabilmente anche tu quindi cerca di non tirartene fuori!" Le urlò Usagi.

Makoto le guardo senza capire.

"Chibiusa è arrivata piangendo e chiudendosi in camera, dopo un po' ha deciso di dirci cosa aveva... Più o meno... Però... Ecco... Ha detto che io non sono suo padre..." Disse Mamoru abbassando la voce ad ogni parola.

"E cosa c'entra Luna con questo?" Chiese Mako.

"Ha detto che lei era l'origine di tutto."

"Beh chiedete a lei, ovvio." Disse Rei scocciata.

"La suddetta dice di non saperne niente." Scandì con disprezzo Usagi.

"La cosa più saggia è parlarne con Chibiusa, anche se non vuole noi dobbiamo sapere, solo così sapremo aiutarla." Questa volta tu Ami a parlare, con voce pacata, come sempre.

Si avviarono a casa di Usagi senza dire una parola. Usagi intanto rifletteva su quello che aveva detto la piccola.

Questo vuol dire che... Luna e Mamo potrebbero essere nostri nemici?

Nel frattempo erano arrivati davanti la porta della camera di Chiusa e dopo dieci minuti buoni, la bambina si decise ad aprire.

"Cosa volete?" Domandò piagnucolando

"Tesoro, sappiamo che questo non è un buon momento, ma noi vorre-"

Minako aveva iniziato a parlarle, le aveva anche messo una mano sulla spalla, la quale Small Lady scostò bruscamente.

"NON MI TOCCARE!" Aveva detto poi.

Minako ritrasse la mano lentamente guardandola negli occhi.

"Noi vogliamo aiutarti, lo sai. Quindi per favore dicci cosa succede nel futuro. Solo così potremo fare qualcosa, ti prego Chibiusa." Continuò.

La bambina sembrò pensarci, poi abbassò la testa e iniziò a piangere.

Usagi scattò alla vista della bambina che piangeva e corse ad abbracciarla.

Small Lady mormorava... Mamma... Scusa... Mi dispiace... Ti prego perdonami...

Usagi la strinse più forte e pigolò un va tutto bene all'orecchio della bambina.

Dopo essersi calmata, Chibiusa andò a sedersi sul letto vicino Diana, la quale si rannicchiò sulle ginocchia della sua padroncina.

"Non so bene cos'è successo... Le porte del palazzo si erano spalancate ed era entrato un vento gelido. Le guardie corsero a richiuderle, ma era troppo tardi. Dei passi riecheggiavano per tutto il palazzo ma non poteva essere... Papà... Lui... Era con me non poteva andarsene in giro... Dopo un po', i passi si fermarono, lasciando il posto ad una profonda, inquietante, risata. Papà sembrò riconoscere quella risata e corse via. La riconobbi anch'io, ma troppo tardi. Andai dove era andato papà e rimasi immobile. Papà era davanti alla camera della mamma, in ginocchio e piangeva. Io rimasi lì a fissare il vuoto della camera, dove prima la mamma stava dormendo. Aveva lavorato molto e aveva bisogno di riposare, non pensavamo avesse bisogno di protezione, ma invece era così." Disse Small Lady, interrompendo il suo racconto solo per singhiozzare. Aveva sputato disprezzo ogni volta che diceva la parola 'papà'. Però Usagi non capiva il perché? Mamo aveva fatto qualcosa di sbagliato?

"Poi... Dopo un po'..." Non riuscì a finire perché presa dalle lacrime.

Mamoru fece per abbracciarla, ma fu bloccato da Usagi che lo guardava severamente. La biondina prese in braccio quella che nel futuro sarebbe stata sua figlia e la strinse a sé.

"La risata... Era... Era di..." Disse Chibiusa tra un singhiozzo e l'altro.

"Diamond." Disse alla fine.

Tutti la guardarono straniti e Luna rimase immobile, a fissare Usagi e la sua futura bambina sconvolta.

"Diamond... Certo, è normale." Disse Luna, tutti si girarono a guardarla.

"Ha detto o no di essere innamorato perso della Nuova Regina Serenity? Mi sembra normale che l'abbia rapida, basta solo andarla a riprendere. E poi, come ti è venuto di dire che Mamoru non è tuo padre, certo che è tuo padre. Siete uguali." Finì la gatta.

"Non è vero... Stai mentendo... TU SAI COM'È ANDATA A FINIRE." Urlò Chibiusa cercando di scappare dalle braccia di Usagi per, probabilmente, uccidere la gatta nera.

"E va bene, si lo so, so che i tuoi si amavano così tan-"

"NON MENTIRE. SEI STATA TU A DIRMI TUTTO. ORA DEVI DIRE A TUTTI COM'È ANDATA." Continuò a strillare Chibiusa.

"E TU NON FARE COME SE NON SAPESSI NIENTE. SAI TROPPO BENE COSA VOGLIO DIRE E HAI TENUTO LA BOCCA CHIUSA ANCHE PER TROPPO." Urlò stavolta rivolta a Mamoru.

"Ora calmati Chibiusa. Luna come puoi anche solo pensare che questo sua normale?! E poi non basta andare a riprenderla sai quanto ci vorrà per andare su Nemesis, se è lì che l'ha portata? Io ci sono stata là e ti assicuro che non è facile uscire, se non impossibile. Quindi non basta andare a riprenderla e fine dei giochi, in più Chibiusa ci sta dicendo qualcosa che potrebbe esserci molto utile. E tu Mamoru, se sai anche una minima cosa ti consiglio di dircela se non vuoi essere castrato." Disse Rei stanca di quella situazione.

Mamoru era impallidito di botto dopo l'ultima frase di Rei. Ne sarebbe davvero stata capace? Non voleva scoprirlo.




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Hola, io sono Pablo Escobar.

Si sono ancora viva e non venite sotto casa con i forconi please. Dovevo dire alcune cose sulla storia ma me le sono dimenticate quindi passiamo a quando vi parlo dei fatti miei.

Ho tipo quindici milioni di storie da pubblicare e capitoli pronti perché oggi è il 13 agosto e io sto in vacanza povera di wifi o giga.

Coomunque, sto scrivendo una ×reader su Levi, - eh lo so è gnocco - una storia su Kaneki e un'altra su Sailor Moon perché mi annoiavo. Senza contare le storie cretine che faccio con Luka al telefono e due frerard.

Nella storia su Levi ho fatto un angolo autrice super disagiato dove mi ero dimenticata ancora una volta cosa dovevo dire e quindi  mi sono messa ad imitare Awed ma okay.

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.-.-.𖧹◦✩𝓶𝓲𝓷𝓮◦𖧹✩.-.-.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora