GIUSY's POV
Ero sveglia ed avevo davanti ai miei occhi Niccolò. L'avevo già visto ultimamente, mi chiedevo come fossi finita in quell'ospedale quando pochi attimi prima viaggiavo tra luoghi spettacolari che non avevo mai visitato.
Giappone, New York, spiagge caraibiche.. l'ultima cosa che ho visto era un buco nero davanti ai miei occhi, non volevo sprofondare nell'abisso e quindi tornai dietro.Dalle sue parole e dal luogo provai a costruire qualcosa, provai a spiegarmi cosa stessi vivendo e cosa avevo vissuto davvero.
Realizzai che ero lì perché mi era successo qualcosa ma non capivo cosa.
Vedevo solo gente circondarmi, a tratti felice.
Non riuscivo a muovere il braccio sinistro e la gamba sinistra, il corpo mi doleva e la testa pure.
Ascoltai le parole di Niccolò ma non capivo.
Quando venne mia madre, in lacrime, la sentii stringermi come non aveva mai fatto, fin troppo distratta dal lavoro."Mamma, che succede.."
"Succede che stai bene tesoro, finalmente stai bene"
"Perché sono qui?" parlare non è mai risultato così difficile, la voce mi usciva a malapena.
"Sei stata in coma tesoro ma ora è tutto okay, sono qui" piangeva, per lei sembrava così difficile smettere.
Quindi i viaggi, la mia vita che andava a gonfie vele, il bacio con Niccolò, l'assenza di problemi.. era tutto un sogno?Finito l'orario di visita, i medici volevano che riposassi ancora un po' per rimettermi nel minor tempo possibile. Avevo tenuto gli occhi chiusi per troppo tempo, in quel momento volevo solo osservare il soffitto e provare a ricostruire il mio passato, il mio presente, il mio futuro.
L'ultima cosa che avevo sentito era una macchina frenare, una frenata così forte che le ruote avevano graffiato l'asfalto e poi il nulla. Quando mi "risvegliai" ero in fantastici luoghi che mai avevo visitato prima, avevo la vita che volevo e che non avevo mai avuto, la felicità che ho sempre desiderato..
Quel buco nero chissà dove mi faceva finire, sapevo solo che sprofondarci non era nei miei piani. Così, tornai indietro.
Allora mi risvegliai per davvero, ed osservando quel soffitto pensavo solo ad una cosa: volevo davvero tutto ciò che avevo sognato perché quei sogni, in fondo, mi rendevano felice.I giorni passavano e tra una visita e l'altra recuperavo la mia voce e con essa anche la mia voglia di vivere, quella che avevo perso da quando mio padre non era più parte della mia quotidianità. Avevo bisogno di fare terapia ed imparare nuovamente a camminare, non avrei mai pensato di finire su una sedia a rotelle.
Stavo finalmente uscendo da quell'inferno e, abbandonando l'ospedale, noto che il calendario appeso segnava Settembre. Sarebbe stato un nuovo inizio con al mio fianco le quattro persone più importanti della mia vita: mia madre, mia nonna, Alessia e, per Ultimo ma non per importanza, Niccolò.
"Ci sono delle cose che devo dirti, Giusy" disse Niccolò e fu così che, prima di entrare in macchina per tornare a casa, mi feci un ultimo giro per quel postaccio a bordo della sedia a quattro ruote.
Ci isolammo e lui sembrava più serio che mai.
STAI LEGGENDO
Giusy. // Ultimo
Fanfic«Ma Giusy senti questo vento? Tu lasciati portare [..]» In una vita piena di caos sono riuscita a trovare lui, il mio cosmo, il mio ordine. Tra lividi e carezze, riusciremo a stringerci le mani?