Whatsapp.

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Quel weekend passò così: aspettavo un suo messaggio giorno, pomeriggio e notte; fantasticavo chiedendomi di cosa avremmo parlato se un suo messaggio fosse arrivato ed immaginavo ogni momento della giornata con lui. A partire dal risveglio, immaginavo lui di spalle e la sua pelle nuda illuminata dal fascio di luce che supera la finestra, a colazione immaginavo ci fosse anche lui così come anche per gli altri pasti della giornata, la sera mi immaginavo in sua compagnia su quel divano a vedere un film, tra carezze e qualche commento scherzoso.

Sì, immaginavo ma quel messaggio sembrava non arrivare mai.
Proprio quando le mie speranze stavano per disperdersi, lo schermo s'illuminò grazie ad un numero sconosciuto, un messaggio che diceva "Ehi"
Non aspettai un secondo in più, presi quel telefono che per giorni avevo torturato attendendolo ed aprii whatsapp.

Nell'immagine del profilo c'era lui con una birra, a vederlo fu difficile mantenere la calma.
Gli dico "Ehy" "Hey" oppure "Ehi"? Ormai la chat era aperta, non potevo stare lì a fissarla mentre era online.
Forse, se avessi fatto l'ironica, tutto avrebbe preso un percorso diverso.

"Caspita, come hai fatto ad avere il mio numero"
"Indovina un po'? Me l'ha dato una ragazza coi capelli biondo cenere e gli occhi chiari"

Mi aveva osservata, conosceva il colore dei miei occhi e no, non mi aveva dimenticata.

"Ed ha fatto proprio bene, sai"
"Com'è che per chat sei meno timida? L'altra sera non mi rivolgevi nemmeno parola"
"Ero ancora impaurita, che ti aspettavi"
"Già, che stupido"
"Forse sì, forse no.. lo scopriremo se continueremo a parlare.."
"SE? dai, mi sto divertendo"

Andavamo avanti così, c'era feeling e la conversazione sembrava scorrere come se ci conoscessimo da una vita.

"Uff, non ho canzoni nuove da ascoltare" erano le tre di notte e stavo ascoltando le sue per sentirlo un po' più vicino.
"Sai che so suonare? Se vuoi, qualche volta, posso esibirmi per te"

Ed a quella proposta non seppi rifiutare.

"Sì? Devi solo dirmi quando e dove allora"
"Domani mattina passo a prenderti"
"Allora dovremmo dormire"
"Sì.. dovremmo.."
"Buonanotte Niccolò, a momenti crollo"
"Buonanotte, Giusy"

Beh, quelle quattro ore passate a parlare?
Mia madre si chiedeva perché stessi continuamente lì a pigiare sullo schermo e non al computer per vedere una serie tv.
Io speravo e speravo di non sbagliare una parola, non volevo apparire stupida né fargli capire che già lo conoscevo. Cercavo sempre risposte ironiche, cercavo sempre qualcosa di nuovo di cui parlare e lui non fece nulla di diverso. Sembravamo conoscerci da una vita.

Andai a dormire col sorriso anche se per chiudere occhio ci misi un po'.
Che stessi vivendo in un sogno? Sono solita farlo, immaginare cose inesistenti per abbandonare quella realtà così triste e vuota.
Stavolta no, stavolta riguardavo di continuo i messaggi che ci eravamo scritti e sì Giusy, era tutto vero.

Speravo che la mia vita potesse prendere una svolta e magari quello sarebbe stato il capitolo più piacevole che per anni ho atteso.
Morfeo mi cullò tra le sue braccia, sorridevo, i miei occhi si chiusero e quella notte anche i miei sogni parvero diversi.

[Ci tenevo a ringraziarvi per il seguito e scusarmi se non pubblico un capitolo ogni giorno; se la storia continua a piacervi lasciate una stellina, mi farebbe piacere capire se sto proseguendo nel modo giusto. -y]

Giusy. // UltimoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora