Sulla strada del ritorno difficilmente smettevo di pensare alle parole di Christian, nulla mi distraeva dal mondo dei pensieri che era venuto a crearsi.
Nemmeno quell'auto che limortaccisua mi stava buttando sotto.
Fortunatamente il proprietario dell'auto frenò in tempo ed io, imprecando, son riuscita ad indietreggiare. Tirai un pugno sul cofano, inevitabile farlo, il tutto accompagnato da un sonoro "ma sarai stronzo".
Certo, dalla parte del torto c'ero io ma non per questo quell'auto aveva tutte le ragioni del mondo. In fin dei conti, ero sulle strisce pedonali.
Il proprietario decise di non abbassare il finestrino oscurato per scusarsi, ripartì, senza dire o fare nulla.
Come biasimarlo, era probabilmente avvolto dall'aria fresca del condizionatore in quella così calda giornata di maggio. Tornai a casa, rimettendo le cuffie alle orecchie e continuando a camminare a passo svelto.
Una volta a casa mi chiusi in quella "stanza così vuota di realtà". Ordinai una pizza, tanto mia madre non sarebbe stata di ritorno.Quell'ultima settimana di maggio proseguì così, qualche volta uscivo con Alessia e molto spesso preferivo starmene a casa a godere di quella "divertentissima" vacanza. Beh sì, dormivo, mangiavo ed oziavo a più non posso.
Giugno non fu tanto diverso, faceva solo un po' più caldo.
Arrivò luglio ed a quel punto, la mia vita, sembrò prendere una strada diversa.
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Giusy. // Ultimo
Fanfiction«Ma Giusy senti questo vento? Tu lasciati portare [..]» In una vita piena di caos sono riuscita a trovare lui, il mio cosmo, il mio ordine. Tra lividi e carezze, riusciremo a stringerci le mani?